7-Il passato di Scott

13 0 0
                                    

Non ci volle molto perchè il resto dei ragazzi incontrasse il nuovo arrivato: Scott (era questo il suo nome) era stato iscritto alla Wolf Moro High School da sua madre Parker, che era anche la madre di Nolan uno degli studenti più impegnati e volonterosi della scuola. Nolan era il caporedattore del giornalino scolastico, giocava a Football nella squadra di punta del Liceo i Wolves, ed era membro di quasi tutte le associazioni letterarie e culturali della scuola, sicuramente il tipo ideale per presentare un nuovo elemento al branco in modo leggero e senza creare troppi traumi.

Nolan era stato informato da sua madre dell'esistenza del fratellastro, lo aveva invitato a pranzo per parlargli con calma e lui sembrava aver capito, anzi aveva addirittura preso la notizia con esagerato entusiasmo, le aveva fatto diverse domande e alla fine aveva compreso la scelta della donna di averlo tenuto fino a quel momento all'oscuro di tutto.

Subito dopo aver appreso del fratellastro, Nolan aveva chattato al gruppo di amici per presentarlo e ovviamente aveva innescato una serie di domande effetto domino che si erano riversate sul nuovo arrivato, il quale, già schivo di suo, le aveva bellamente scansate.

Scott aveva risposto sgarbatamente a tutti, tranne che ad Anne l'altra sorellastra di Nolan  da parte di padre, l'unica ad avergli fatto domande semplicemente curiose e soprattutto non volgari come invece avevano azzardato Lana, Leyla, June e Charisma. Era riuscita in qualche modo a far breccia nel cuore di ghiaccio di Scott ed era stata invitata in biblioteca, nel tentativo ufficiale di trovare qualche traccia delle sue origini, ma secondo le malelingue, nel vero tentativo di portarsela a letto.

Anne era intelligente e non ascoltava il gruppetto di ragazze che lei stessa aveva soprannominato "le galline".  Nel gruppo aveva legato solo con Kess e Angelica, le sue amiche del cuore. 

Mentre era nel grande salone del Park Lane, il palazzo a sud del Central Park dove l'intera generazione viveva durante il rigido inverno, si chiese più volte il perchè Scott avesse chiesto proprio a lei di "uscire". 

<Oddio è da considerarsi un appuntamento?> blaterava tra sé guardando con ansia verso lo scalone circolare che scendeva verso di lei. Aveva le mani che tremavano e si chiedeva se il ragazzo fosse mai venuto. In quel momento si trovò ad immaginare un ipotetico bidone, con lei che correva in camera a piangere e le "galline" che le ridacchiavano in faccia per il resto della sua vita.

<Smettila!> disse a se stessa proprio mentre dietro di lei arrivava Scott che, per attirare la sua attenzione senza spaventarla, diede due colpetti con le nocche sulla parete dietro di lei 

< Toc! Toc! Ehmm, ancora non ho fatto nulla e sei già incazzata con me?>

la ragazza fece un balzo dallo spavento <Ma sei matto??? Arrivi sempre dietro le spalle in questo modo?> 

strinse i pugni per contenere più la rabbia per non aver salutato come se lo era immaginato che per lo spavento in se. 

<Ok ricominciamo! Ciaaao Scott! Questa è la biblioteca del Park Lane. Laggiù ci sono un paio di volumi sulla generazione di tua madre Rebekah Parker, potremmo iniziare da lì che ne dici?>

Scott era divertito nel vederla così agitata. La trovava molto più carina dal vivo che in foto 

 < Ciao Anne. E' grande, non credevo ci fosse un piano del Park Lane adibito totalmente a biblioteca.> si avvicinò ai volumi descritti dalla ragazza iniziando a guardarli. 

< Credi ci sia qualcosa anche di mio padre? Paul Sanders. > sospirò pronunciando il suo nome, non lo odiava, anche se avrebbe dovuto. Quando Scott è nato, suo padre l'ha riconosciuto, tuttavia aveva già una sua vita, una sua famiglia, e Scott si è ritrovato ad essere cresciuto dai nonni poichè sua madre all'epoca era troppo giovane per prendersi cura di un figlio, almeno a detta dei suoi. Questa filosofia Scott l'aveva capita, tanto da non serbare rancore, nè verso sua madre, nè verso i suoi nonni materni che tutto sommato lo avevano cresciuto senza mettergli troppo i bastoni tra le ruote. Se tanti ragazzi nella sua situazione si erano già buttati nell'alcool o nella droga, lui sentiva solo il bisogno di trovare il suo posto nel mondo. 

3-La Settima GenerazioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora