Non mi toccare!

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Le dita si muovono incerte sulla tastiera di quel pc che da più di un anno e mezzo mi appartiene, mentre i miei occhi si spostano innumerevoli volte da quello schermo all'orologio appeso alla parete, non permettendomi di concentrarmi.

E la prima volta da quanto ho deciso di accettare la proposta del Sig. River  che non riesco a terminare un lavoro che mi assegna.  La prima in cui sono ad un passo dal deludere quella stessa persona, l'unica che ha creduto in me nel momento peggiore della mia vita, che mi ha dato un obbiettivo da raggiungere ed ora non posso permettere che succeda una cosa del genere.

Lavorare in una casa editrice è stato il mio sogno fin da bambina, immaginarmi immersa tra quei libri, e tutto ciò che ho sempre desiderato. Ed ora che sono esattamente dove volevo essere, sento che sto perdendo tutto.

Ed è tutta colpa sua

Sono nervosa, anzi forse meglio dire incazzata nera con quel deficiente di Christian, per il solo fatto di essere tornato ed aver incasinato la mia vita, e  ancora di piu per essersi  permesso di oltrepassare quel limite da me consentito.
Con lui è sempre stato così, e ora a distanza di anni non ha fatto altro che dimostrare che la sua presunzione non conosce limiti, così come il suo rispetto pari a zero.
Si è permesso di posare le sue labbra sulle mie, dopo che gli avevo ripetuto innumerevoli volte di non avvicinarsi e non toccarmi per nessuna ragione, e questo mi fa salire il sangue al cervello.

Cazzo, e uno stronzo egoista del cazzo.
Ed ora mi ritrovo in un fuoco di rabbia che non mi permette di concentrarmi, non riesco a fare niente se non guardare la lancetta di quel maledetto orologio che si sposta troppo lentamente per segnare la fine del mio turno.

Stringo le dita sui miei capelli lisci raccolti in una coda, mentre impongo alla mia mente di non pensare a quel momento.
Non m'interessa sapere cosa ho provato, e né pensare a quel contatto.

E non appena la lancetta si sposta per l'ultima volta dove volevo, mi alzo di scatto da quella sedia uscendo veloce dal mio ufficio.

Mi sento soffocare, e so che appena lascerò questo edificio l'aria tornerà a riempire i miei polmoni e dimenticherò le ultime ore.

Cammino lungo quel corridoio, trattenendo il respiro, come ad aspettare il momento giusto per prendere tutta l'aria e farla attraversare nelle mie narici.

Ma non appena arrivo all'ingresso, mi avvicino alla scrivania della rossa se non altro la ragazza con il quale Chriss passava le sue ore chiuso in bagno durante il mio stage, che ora è diventata la segretaria del Sig.River.

Poso il mio lavoro stampato su alcuni fogli sulla sua scrivania, che per altro non ho finito per niente, e poi mi volto per andare via.

"Hey, Alissa?" Ma la sua voce interrompe quella mia fuga, e alzo gli occhi al cielo infastidita da quel suo improvviso interesse nel parlarmi, cosa che non ha mai fatto da quanto sono tornata.

Mi volto leggermente puntando i miei occhi verdi nei suoi azzurri come il mare.
"Dimmi"
"Senti, lo so che non sono affari miei. Ma prima ho visto tuo marito con il Sig River, è tornato mi pare di capire!"

Sul serio? Mi ha appena riferito una cosa più che ovvia.

"Sta bene?"

Mi sta davvero chiedendo una cosa del genere?

Stringo i denti, e cerco di stare calma.

"Per tua informazione non è piu mio marito, quindi la tua domanda puoi rivolgerla direttamente a lui la prossima volta. E se vuoi tornare a chiuderti nel bagno di questo edificio con lui, fai pure.
Non mi interessa!
E ora scusami ma ho mi di meglio da fare"

Se mi guardi mi arrendo 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora