Oltre il limite

403 16 1
                                    


Attenzione; capitolo non censurato
Contiene linguaggio esplicito, e contenuti forti.

"Mi ero sempre chiesta se amare qualcuno significasse superare i propri limiti, andare oltre ogni cosa, a volte anche contro se stessi. E la risposta è che per quell'amore incondizionato io avrei fatto qualsiasi cosa"

Sono passate ore ormai, da quanto mi sono rinchiusa nella sua stanza, a pensare a quella strana situazione che si è impossessata della mia vita.

Ore in cui sono restata distesa sul suo letto a cercare tra le lenzuola una traccia del suo profumo, una misera quantità che mi avrebbe aiutato ad affrontare quelle giornate di merda,
ma sembra sia svanito  completamente.

Sono passati 17 giorni da quanto mi ha lasciata in quel giardino, da quanto non mette piede in questa stanza, da quanto il mio cuore ha conosciuto una nuova forma di dolore.

Ore in cui i miei occhi sono stati fermi al soffitto, ad immaginarmi tra le sue braccia, sulle sue labbra, e soprattutto a cercare una via d'uscita da quella situazione che mi sta distruggendo anche l'anima. Non avrei mai pensato che quei occhi neri cosi tenebrosi, e quel suo modo di fare strafottente, mi sarebbero mancati cosi tanto.
Ma è dannatamente cosi, mi sono innamorata di lui, di ogni centimetro del suo corpo, e di ogni sua singola sfaccettatura, anche della sua parte piu stronza, così tanto che non posso piu farne a meno.

Ho passato ore a pensare al giorno della sua proposta, così diversa e speciale dal resto del mondo, alle nostre promesse sussurrate tra un gemito e l'altro nella sua auto,  alla sera prima del matrimonio; alla nostra fuga su quella soffitta, al nostro giorno piu importante.

Il nostro matrimonio

Alla voglia che avevo di arrivare lì da lui, e diventare sua moglie il prima possibile, tanto da annullare tutto il resto, tutte le persone.  Per me esisteva solo lui, lì infondo a quel giardino, insieme alla sua straordinaria bellezza.

Una lacrima riga il mio viso.
E immagino cosa avremmo fatto dopo quel giorno se tutto fosse andato nel verso giusto.
I nostri progetti, la nostra casa, tutto completamente distrutto.

Asciugo quelle lacrime dai miei occhi e mi sollevo dal letto, con l'umore  totalmente diverso.
Sono arrabbiata, o forse meglio incazzata con quel mondo di merda che sembra non smetta di mettermi in difficoltà.

Ho assolutamente bisogno di una sigaretta.
Apro il cassetto con dentro i suoi boxer, e cerco disperatamente finché non trovo un pacchetto delle sue Marlboro.
"Cazzo!" Né porto subito una tra le labbra, ringraziando la sua mania di aver sempre qualche scorta.

Ma la nicotina che brucia tra le mie labbra, quella volta sembra non darmi l'effetto che desideravo.

E non appena poso lo sguardo sul suo pc, mi precipito verso la sua scrivania.

Ore e ore passate davanti a quello schermo, a tracciare una pista, a valutare chi abbia potuto avercela così tanto con lui, tanto da volergli causare una cosa del genere.
Ho bisogno di capire
Creo una bacheca con tutti i  possibili sospettati, mentre brucio metà di quel pacchetto tra le labbra.

Ma non appena rileggo quello che ho scritto, noto che ogni singola persona faccia parte della sua vita avrebbe un valido fottuto motivo per odiarlo.
Cazzo

Mi alzo
E tiro un calcio contro quella sedia che sbatte violenta contro la porta.

Odio questa cazzo di situazione e odio lui per essersi comportato sempre così da stronzo con tutti, da avere una lista di nemici così notevole che non fa altro che farmi incazzare ulteriormente.

Se mi guardi mi arrendo 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora