La rabbia- una costante nella mia vita-

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Non sono certa che la percezione che ho della mia vita sia esatta.

Se stia esagerando a pensare di averla vissuta più di chiunque altra ragazza della mia stessa età.

Ma sicuramente ad oggi riesco a dividerla in due tempi.

Uno, avvenuto dalla mia nascita fino alla mia adolescenza, il piu bello.
Quello pieno di ricordi di una vita felice, dove non mi serviva avere altro se non l'amore incondizionato della mia famiglia.

Il secondo, quello della distruzione avvenuto dalla morte di mia madre fino ad oggi.

Si, perché quella maledetta notte avvenuta a causa mia, ha portato via con se non solo la persona piu importante, la mia ancora, il mio punto fermo, ma anche una gran parte di me stessa.

Da allora mi sono sempre sentita vuota, sbagliata e colpevole, ma ho cercato ugualmente di essere forte, di andare avanti con la speranza che alla fine avrei trovato quel famoso spiraglio, quella luce in fondo al tunnel, e questo mi faceva ben sperare in una possibile ripresa.

Ma il tempo trascorso in quel dolore non è mai stato paragonabile a sei mesi, perché mi è sembrato il piu lungo di tutta la mia vita.  E incapace di sopportarlo sono andata in terapia, ho provato a cercare lì un equilibrio mentale per non farmi trascinare ancora più a fondo dal dolore.

Ma nulla sembrava funzionare, o forse non gli ho dato nemmeno il tempo di farlo, ma sta di fatto che quanto la mia vita ha subito una svolta, e mi sono trasferita in questa città che ho sempre amato alla follia, ho iniziato a respirare.
E soprattutto ho incontrato di nuovo lui che è stato in grado di darmi tutto quello di cui avevo bisogno.

Un posto felice

Un posto dove non c'era spazio per il passato.

Ho quasi dimenticato chi ero, e quello che mi era successo. Mi sono innamorata, e ho dedicato tutto il mio tempo a lui, che era fatto di infiniti alti e bassi, litigate e baci, ma era ugualmente l'unica cosa che mi faceva stare bene.
Tornare qui a Roma e stato un po' come rinascere.

Ma nonostante questo, ho sempre cercato di portare avanti me stessa, e seguire l'educazione che mi era stata data dai miei genitori, dove fare sempre la cosa giusta in ogni tipo di situazione mi presentasse la vita era tutto quello a cui avrei dovuto attenermi.

Ma è esattamente quello che non ho fatto.

Ho seguito l'istinto.

Ho tradito i miei valori, dimenticando la loro educazione e sono diventata un Alissa completamente diversa da quella che ha lasciato Firenze e questo forse anche a causa sua e del suo carattere che era tutto ciò che avrei voluto avere in determinati momenti.

Ma ad oggi non mi pento di niente perché sono stata felice.

Ma poi ho perso ogni cosa.

Mi sono ritrovata da sola, senza nessuno a cui appoggiarmi, una di quelle cose che ho sempre fatto, con la vita totalmente capovolta e sono restata solo una ragazza con un brutto carattere che ha allontanato tutti, anche la persona che più di chiunque altro avrebbe dovuto amare; suo padre.

E questo non ha fatto altro che farmi ritrovare al punto di partenza, ma con l'unica differenza che non provavo più nessun tipo di dolore.
Avevo imparato a nasconderlo

O quasi.

Perché Jack, l'unica persona a resistere al mio fianco e che non smetterò mai di ringraziare per esserci stato in ogni singolo istante di quel periodo, vedeva oltre le mie parole.
Ed è  stato proprio questo che mi ha fatto reagire, pesare su di lui era qualcosa che odiavo, non mi sarei mai più appoggiata a qualcuno e così ho annullato per davvero il dolore e ho riempito la mia vita di lavoro lì dove ho raggiunto una serenità appagante.

Se mi guardi mi arrendo 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora