Quel bisogno di Te!

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Ho i piedi  inchiodati al suolo, e gli occhi fissi sul portone di quella casa, che sento mi appartenga piu di qualsiasi altro posto in cui ho vissuto. Lo stesso che ho cercato di evitare per anni, poi si è rivelato la mia salvezza, perché proprio nel momento più buio della mia vita, quella casa mi ha dato tanto. 
In pochi mesi mi ha stravolto la vita, e quello non potrò mai dimenticarlo.

È stato proprio lì che ho iniziato a conoscermi davvero, abbattendo ogni corazza, e mi sono lasciata andare, vivendo ogni singola emozione.  Lì  dove ho pianto ma poi mi sono rialzata, li dove ho conosciuto la felicità e lì dove ho incontrato l'amore in quei due occhi scuri. 
Quella casa mi ha regalato persone che sono entrate in quella parte del mio cuore che pensavo di non riuscire  più ad aprire.
Lì posso dire di aver vissuto davvero, dopo la morte di mia madre, e so per certo che quello è successo solo grazie a lui.

Faccio un respiro profondo, e cerco di trovare il coraggio per abbassare la maniglia, e prendermi le conseguenze  delle mie azioni.

Entro, e poso le chiavi sul mobile all'ingresso, ma senza neppure voltarmi sento lo sguardo di qualcuno puntare sulla mia schiena
"Mi dici dove cazzo sei stata? E per quale fottuta ragione hai un cellulare, se non lo usi?" mi volto lentamente, e trovo gli occhi di Jack puntare rabbiosi nei miei.
"Mi dispiace!" sussurro rendendomi conto di quello che gli ho causato. Ma lui striscia la sedia sul pavimento, e in pochi passi mi raggiunge
"Tesoro calmati ti prego, ora è tornata ed e questo ciò che conta, no?" jessica lo segue fino ad afferrare il suo braccio, che lui si allontana.

"Mi fai spiegare?" Provo a dire, per calmarlo.
"Cosa cazzo vuoi spiegare Aly, sei sparita senza dirmi nulla nel cuore della notte, né un messaggio, né una chiamata, né un cazzo, sai quanto cavolo mi sono preoccupato? Tuo marito si trova in una fottuta galera, e tu eri lì fuori da sola, ti sarebbe potuto succedere qualsiasi cosa, cazzo!" Urla ed io capisco la gravità delle mie azioni
"So badare a me stessa, stai tranquillo"
"Mi stai prendendo per il culo?"
"No! Senti Jack, mi dispiace se ti sei preoccupato per me, ma stavi dormendo cosa avrei dovuto fare, piombare di nuovo nella vostra camera?" lui incrocia le braccia al petto ed io alzo le mani in segno di resa.
"Va bene, ho sbagliato forse avrei dovuto scriverti un massaggio. Ma è sussesso tutto così velocemente,  non riuscivo a dormire, così sono andata al parco e..."
"Qualsiasi cosa tu voglia dirmi, non cancella ciò che hai fatto, sei un egoista di merda Al, ed io un coglione a preoccuparmi per te!" Di fronte alle sue parole, capisco forse per la prima volta quello strano sentimento che ci lega, e guardando i suoi occhi so che non mente.
"Stai esagerando Jack!"gli occhi di Jessica sembrano giustificare il mio comportamento ed io li guardo per alcuni secondi, ma poi li sposto su  quelli di Jack che sono dilatati a causa della rabbia.
"Sono stata da Christian!" Sussurro a pena, e i loro sguardi balzano su di me.
"Cosa?"
"Sei stata da mio fratello, come hai fatto?" Guardo le loro espressioni stupite
"Ho preso un taxi e sono andata davanti al carcere dove si trova Chriss, ho aspettato.."
"Vaffanculo!" Sento jack sbraitare e un attimo dopo mi afferra il braccio e mi strattona contro il suo petto.

I miei occhi pizzicano e non appena incontrano quelli di Jessica  completamente annegati dalle lacrime, allungo la mano e la faccio unire nel nostro abbraccio.
Che sa di famiglia, di bene, di protezione.
Tutto ciò che ho sempre desiderato  avere, e che quella casa mi ha donato.

"Sei una stronza!" Sussurra jack al mio orecchio e poi mi scompiglia i capelli, e  si allontana con un leggero sorriso.
"Come sta?" Mi chiedono quei occhi scuri cosi simili a quelli di suo fratello che mi provocano una sensazione di malinconia.
Mi siedo sullo sgabello, e lei mi porge una tazza fumante aspettando una mia risposta.
"Come un detenuto che non merita di stare lì dentro"
Si siede anche lei, e abbassa lo sguardo sulla sua tazza
"Non possiamo permettere che resti lì tutto quel tempo, io non credo di poterlo sopportare" le sue lacrime rigano veloci il suo viso, ed io sento il mio cuore spezzarsi in tanti piccoli pezzi.
Quel dolore mi appartiene
"Chriss non si arrenderà cosi facilmente" jack cerca di consolarla, ma io spezzo ogni suo tentativo. E arrivato il momento di guardare in faccia la realtà e di fare qualcosa che non sia assistere alla mia vita che va a rotoli.
"Lo sta gia facendo" le mie parole portano la loro attenzione su di me.
"Si è già arreso, l'ho letto nei suoi occhi." evito di dire di averlo capito dal modo in cui non ha reagito, e dai lividi che portava sul corpo
"Dobbiamo tirarlo fuori da lì, a qualsiasi costo" affermo.
"Hai sentito il giudice, non possiamo fare altro" le parole mi jack mi fanno innervosire
"Non eri tu quello che aveva promesso di farlo a qualsiasi costo?"
"Si, e tu non eri quella che si piangeva addosso, senza trovare la forza per reagire"
"Bhe, ora sono riuscita a farlo!"
"Certo una limonata ti è bastata"
"A te che cazzo importa?"
"Assolutamente niente, ma se sei riuscita a farti scopare in una cella allora riesci anche a tirarlo fuori da lì, ti pare?"
"Ma come cazzo ti permetti?" Urlo contro il suo viso.

Se mi guardi mi arrendo 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora