Capitolo 1

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<tesoro io vado a lavoro, tuo fratello dorme ancora. Non sono riuscita a preparavi niente. Ve la vedete voi?> mi dice dolcemente mamma lasciandomi un bacio sulla fronte per poi correre all'attacca panni e indossare il suo cappotto.
<Tranquilla, mamma. Tra poco vado a preparare qualcosa io. Vai a lavoro> la rassicuro togliendo lo sguardo dal libro per guardarla negli occhi.
<Grazie, vi voglio bene. Ci vediamo stasera. Ciaoo> esce di casa cercando di non sbattere la porta ma il vento glielo impedisce. Il tempo fa davvero schifo, credo proprio che tra poco venga a piovere. Guardo l'ora, sono le 10:30.

Mi alzo e vado verso la cucina. Apro il frigo ma non trovo niente di buono da preparare, apro anche il freezer e trovo della carne e della verdura. Sinceramente? Mi scoccia cucinare.
Prendo il telefono e chiamo il ristorante cinese vicino casa. Ordino per le 13 da asporto.

Ritorno nel salone e mi butto, letteralmente, sul divano.
È presto, è domenica e non so che fare.

Salgo in camera e decido di prepararmi per andare in ospedale. Solitamente vado il pomeriggio ma visto che non so che fare ne approfitto.

Entro in doccia e ci sto dieci minuti dato che i capelli li ho lavati ieri.

Appena esco avvolgo il corpo in un' asciugamano e vado verso l'armadio.
Siccome faceva freddo e volevo stare comoda decido di mettere una tuta grigia, con un top bianco abbianato con le Nike.

Vado in camera di mio fratello per vedere se era sveglio e lo trovo al cellulare

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Vado in camera di mio fratello per vedere se era sveglio e lo trovo al cellulare.

<buongiorno fiorellino> mi avvicino e gli do un bacio sulla guancia. Faccio per allontanarmi ma lui mi tira facendomi stendere accanto.
Sorrido e lo abbraccio.

<ho ordinato il sushi per pranzo> gli comunico
<dio ti amo ogni giorno sempre di più> mi sussurra facendomi ridere.
<perché sei vestita? Dove vai?>
<vado in ospedale e poi recupero il nostro cibo>
<ma che ore sono?> si gira verso la sveglia <sono le 11:30 ed io sono già sveglio.... uffff> si lamenta. Cerco di alzarmi ma lui mi stringe di più.
<devo andare Marcus>
<mmmmmhh> si lamenta lui.
<in cucina ci sono i pancake>

Si gira di scatto verso di me e con una velocità mai vista si precipita al piano di sotto, credo anche cadendo dato la botta che ho sentito.

<STRONZA> lo sento urlare prima che chiudessi la porta di casa e rido. Ah vero i pancake li avevo finiti io. Ops....

Entro in macchina e metto in moto.

Arrivo all'ospedale. Parcheggio ed entro nell'edificio.
Prendo l'ascensore e premo il numero del piano.
Le porte si aprono.
<Beatrix ei>
<Madison oddio sei tornata> abbraccio la donna davanti a me.
<Si, è stato un viaggio stupendo>
<Bhe, immagino. Lavori tanto oggi?>
<Si, ho un sacco di interventi>
<Mi dispiace, quando lavori di meno chiamami così stiamo insieme e mi racconti tutto>
Ci salutiamo ed il mi dirigo verso la camera.

Per via del cancro di mio padre ho passato maggior parte della mia vita in ospedale e ho conosciuto un sacco di persone che mi hanno anche aiutata a studiare quando ho deciso di voler fare medicina. Madison era uno dei medici di mio padre.

Apro la porta della camera mentre rispondo a un messaggio di mia madre ma appena alzo la testa rimango confusa da quello che vedo.

<Oddio, scusa forse ho sbagliato camera> Vado di due passi indietro ma il numero scritto sulla camera è giusto.
<È-è la stanza numero 37 questa giusto?>
<L'hai appena letto> dice il ragazzo davanti a me divertito.
È impossibile.
<Sicuro di non aver sbagliato stanza?> gli chiedo.
<Scusa ma tu chi sei?> non rispondo alla domanda e vado a cercare qualcuno a cui chiedere spiegazioni.

Quella camera non doveva essere occupata da nessuno. Doveva rimanere libera in ricordo di mio padre. Era conosciuto da tutto l'ospedale e anche fuori, diciamo che era abbastanza famoso. Centinaia di persone hanno sofferto la sua perdita e l'ospedale aveva deciso di far rimanere libera la sua stanza. Quindi, PERCHÉ ORA È OCCUPATA DA UN RAGAZZO?

Mentre cammino noto un infermiere che sembrava essermi familiare. Ma certo, Josef.
<Josef ciao>
<Bea ei... sei già entrata?>
<esatto, puoi spiegarmi?>
<L'ospedale è pieno e il ragazzo deve stare sotto controllo... mi dispiace. Questa situazione probabilmente si potrebbe ripetere molte volte quindi il capo ha deciso di mettere una foto di tuo padre nella piccola chiesetta dell'ospedale... so che ci sei rimasta male ma->
<Si si tranquillo, ho capito. Emergenza> dico triste.

Mi sorride ed io ricambio.
Dovrei scusarmi con il ragazzo? Credo di aver fatto una figura di merda.... Non è una novità...

Busso alla camera e aspetto che qualcuno mi dia il permesso di entrare che non tarda ad arrivare.
Entro.
<Oh allora sai bussare> mi prende in giro lui. Ah ah divergente il ragazzo.
<Scusa, non pensavo fosse occupata questa camera... > dico dispiaciuta guardandomi intorno.
<Se avessi bussato l'avresti saputo> ribatte scontroso. Lo guardo male.
<Ok ciao> chiudo la porta e me ne vado.

Perfetto, l'unico posto dove riuscivo a stare davvero a contato con papà ora è occupato da uno stronzo.

si ma da uno stronzo carino.

Sta zitta coscienza!

CIAO A TUTTI!!
ALLORA? VI STA PIACENDO LA STORIA?

In quella camera d'ospedale Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora