DUE

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Rientro di corsa in cella cercando solo Silvia, per fiondarmi tra le sue braccia. Già la conoscevo prima che entrasse dentro l'IPM è sempre stata una delle mie più care amiche e so in questo momento posso fidarmi solo di lei. Riesco a raccontarle le cose solo dopo una mezz'oretta, mi sono seduta davanti alla porta della cella con la testa appoggiata all'armadietto.

<<chi è questa piccola poverella che piange da quando è entrata??>> mi alzo di scatto, asciugando l'ultima lacrima rimasta, la mia compagna di stanza si alza in mia difesa

<<a chi interessa sapere chi sono?>> vado faccia a faccia con la rossa riccia, non ho idea di chi sia

<<a me Viola, perché piangevi piccina?>> posa la sua mano sulla mia guancia, che mi crea una reazione spontanea

<<tieni giù le mani dalla mia faccia>> le strattono il braccio fino a levarglielo <<perché piango non sono cazzi tuoi, ma sei curiosa di sapere chi sono eh>>

<<dai dimmelo, muoio dalla voglia>> so che mi sta prendendo in giro perché non sa chi sono, ma so che anche in lei scatterà una scintilla

<<piacere sono Sara Valletta, si la figlia di quel Valletta>> tolgo la mano dalla presentazione che non volevo avere e mi siedo vicino a Silvia, guardando la luce che proprio mi aspettavo di vedere <<ora te ne puoi andare grande stronza>> urlo per poi ignorarla completamente.

<<Liz, questo cibo fa proprio schifo>> lancio il vassoio della colazione sul carrello per poi andarmene dalla mensa

<<sentite un po' è arrivata la principessa>> ignoro la sua risposta perché mi trovo circondata da ragazzi.

tutti i ragazzi mi dicono qualcosa e le ragazze facili sarebbero già crollate ai loro piedi, ma io no, solo uno di loro si avvicina per parlarmi.

<<Sara, giusto?>>

<<si sono io>>

<<permettimi di presentarmi, io sono C...>> mi fermo per vedere tutti i maschi attorno a me

<<non c'è bisogno, vi conosco tutti e molto bene, tu sei Ciro Ricci... Edoardo Conte... e poi abbiamo Totò, Pirucchio, Milos e Pino>> non ho mai staccato il contatto visivo

<<spiegami tu come faresti a conoscerci>>

<<chisti nun song affari tuoi>>

<<stiamo attendendo una risposta>>

<<lo scoprirai... non sapevo che Ciro Ricci fosse così curioso>>

<<io voglio sapere solo quello che mi interessa>>

<<stai dicendo che ti interesso io o i cazzi miei>>

<<Sara, mi stai sfidando?>>

<<non ho paura di te Ciro>> faccio per voltarmi e riprendere da dove mi sono interrotta, ma la sua mano si avvolge attorno al mio polso bloccandomi la strada e obbligandomi a girarmi di nuovo

<<stai giocando con me?>>

<<non ho paura di te Ciro>> la sua presa stava leggermente aumentando, ma appena pronuncio queste parole si allenta non staccandosi completamente <<non puoi giocare al mio gioco, pretendendo di scoprire subito tutte le mie carte, ma ti dirò di più...>> sento il cancello aprirsi e il mio volto subito cattura la figura che speravo si presentasse <<guarda il portone, l'uomo li in piedi, è mio padre>>

dopo essermi gustata per dieci secondi le loro facce scioccare, elimino la presa di Ciro sul mio polso e corro ad abbracciare papà.

<<Saretta, quanto mi sei mancata>> mi stringe subito in un abbraccio, lo sappiamo tutti che sono sempre stata la sua preferita

<<anche tu papà, tantissimo>> lo stringo forte a me e dopo aver lanciato un occhiata di sfida al Ricci qua presente e me ne torno attaccata all'uomo più importante della mia vita oltre al mio fratellino.

CIRO

<<non può essere seriamente la figlia di Valletta>>

<<invece lo è Edoà, te lo avevo detto che aveva qualcosa di familiare>>

<<cosa è venuta qua a fare?>>

<<la stessa cosa che volevamo fare noi, vendicare la morte di suo fratello uccidendo o' piecuro... pensaci Edoà perché se no, cosa ci farebbe qua?>>

<<magari il contrario, vuole evitare la sua morte, da quello che so suo fratello non è mai andato d'accordo con la sua famiglia, era un po' fuori luogo>>

<<lo so, lo so, ma è pur sempre sangue del suo sangue, spero sia qua per quello>> tiro un calcio alla rete per la rabbia

<<stai davvero parlando di una piagnona come Sara Valletta? non ha le palle di uccidere nessuno quella>> Viola mi si affianca, è vero che mi piace, però mi viene spontaneo difendere Sara, anche se conoscendo la storia dei Valletta, non deve aver problemi a farlo da sola.

<<ieri ha parlato con il comandante, sono cose che non ti riguardano, avranno discusso e si conoscono da tutta la vita>> sbuffo irritato, tutta questa situazione non mi piace

<<tu la stai anche difendendo, io non ho parole Ciro...>> se me va lanciandomi un'occhiataccia, completamente diversa da quella che mi ha steso Sara, quella di Viola è totalmente priva di sentimenti, mentre quella di Sara era piena. Non tento ne anche di fermare la ragazza tanto so come è fatta ormai.

SARA

Sto ricollegando tutti i punti, mentre aspetto che papà finisce di compilare dei moduli, guardo giù dalla finestra della sala visite e assisto a tutta la scena Ciro-Viola. Non ci avevo pensato, ma si vede che tra di loro c'è qualcosa e questo qualcosa mi puzza.

<<papà, sto bene te l'ho già detto cento volte, Silvia mi sta vicina>>

<<lo so, l'ho capito, mi fido di te piccola, però non voglio ti succeda niente>> mette le mani sulle mie, quanto gli voglio bene

<<si pa lo so, non ti preoccupare>>

<<bimba mia stai attenta qua dentro c'è anche quel traditore del comandante>>

<<lo so, gli ho già parlato e mi ha detto che mi vuole difendere, ma tu lo sai che non ho bisogno di aiuto>>

<<si piccola, lo so, ma avere un'occhio in più non fa male, stai attenta a Di Salvo e a Ricci, mi raccomando>>

<<sono qua apposta non dubitarne>>

<<non dubito di te figlia mia, so da che famiglia vengono entrambi e ho visto come ti guarda Ciro>>

<<come mi dovrebbe guardare pa?>>

<<potrebbe volere qualcosa di più>>

<<sta con la psicopatica a quanto vedo>>

<<non fare la gelosa>>

<<ma gelosa di che, meno sta attaccato, meglio è>>

<<adesso dici così, vedremo tra un po'>> rido con lui

Mi alzo per abbracciarlo, è arrivato il momento per lui di tornare in carcere, quello di Poggioreale, mi mancherà.

<<lo sai che ti amo piccola mia>>

<<si pa, so che sono la tua preferita ti amo tanto anche io>>

<<lo so, ciao tesoro>>

<<ciao pa'>> staccarmi da lui è sempre un po' difficile, ma so perché sono qua, so quello che devo fare e voglio stare qua per godermi tutto.

NENNÈ | Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora