QUATTORDICI

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le parole di Ciro hanno tolto tutti i miei dubbi.

<<possiamo riprendere da dove ci siamo fermati>>

<<sei sicura?>> annuisco

<<ma fai piano>>

<<non ti preoccupare, se ti faccio male me lo dici>> annuisco ancora e poi incomincia a baciarmi, molto prepotentemente e qua inizio a sentire di volerlo davvero.
Inizia piano a insediarsi dentro di me, fa dei movimenti leggeri e molto piano per non farmi del male. Va sempre più veloce avanti e indietro provocandomi un certo senso di piacere che aumenta sempre di più.ii inizia a gemere e vedendo che non si trattiene non lo faccio più ne anche io.

<<ti amo Sara>> io non rispondo ma lo bacio, stiamo per arrivare all'apice del piacere. Ciro fa per levarsi e lasciarsi andare da un'altra parte, ma io voglio tutto il pezzo completo.

<<non posso dentro di te>> dice ansimando e faticando

<<non è un problema Ciro, insieme tutto>> dopo qualche piccolo ripensamento riprendere a spingere, più forte di prima e mi regala sempre più piacere, fino a quando insieme non arriviamo al culmine e diciamo i nostri nomi insieme. È stato bellissimo, la mia prima volta, non desideravo altro che farla con il ragazzo che amo.

<<Ciro... ti amo>> non si aspettava questa dichiarazione da parte mia, ma si è quello che sento. Prendo a baciarlo, sempre con più foga e rifacciamo l'amore. Per tutta la notte andiamo avanti a fare l'amore, non chiudiamo occhio ne anche un secondo, ci studiamo i corpi nei minimi dettagli. Adesso è troppo presto per avere un bambino, ma io prendo la pillola da più di un anno quindi vado sul sicuro, ma anche se dovessi averlo con Ciro non ho problemi. Le lettere se arriveranno non saranno più un problema.

<<sta volta tocca a me>> commento prima di doverci alzare, tra quattro ore dovremmo ritornare all'IPM, ma non m'importa. scivolo dalla sua bocca alla sua intimitá e inizio a dargli un altro tipo di piacere. Non lo faccio andare troppo oltre, così mi sposto su lato ed è lui a mettere la faccia nella mia intimità e baciarmi sempre più veloce, portandomi tanto tanto piacere. lo fermò quando penso che potrebbe diventare troppo, lo ribalto lasciandolo sdraiato sul letto e con la mano ci do un po' dentro, poi per concludere l'atto mi siedo sopra di lui e mi calo sopra la sua intimità. si alza per stringermi di più a se mi bacia tutta e poi per arrivare prima posa le sue grandi mani, tra i miei fianchi e il mio sedere per aiutarmi ad andare più veloce.

Sarebbe dovuta essere l'ultima volta, ma l'abbiamo rifatto contro il muro, sulla scrivania, poi anche nella doccia, ogni volta è stata più bella di quella prima. Rimarrà sempre bellissimo, perché c'è lui.

<<amore fai tante belle cose, mi raccomando ci vediamo presto... vieni con mamma a trovarmi e non piangere>> troppo tardi, matteo è già in lacrime, io faccio finta di non stare male ma non è così. Esco da casa, ma il piccoletto mi corre dietro.

<<mi mancherai sorellona>>

<<anche tu amore, mancherai sia a me che a Ciro... ti amo tantissimo>> mi da un bacio in bocca, mio fratello lo fa sempre e lo faccio anche io con lui, lo lascio andare a casa e uscita dal cancello scoppio a piangere, c'è Ciro con me, ma mi mancherà tantissimo.

<<c'è un'ultima cosa che dobbiamo fare prima di tornare in IPM>>

<<faremo tardi>>

<<non ti preoccupare>>

CIRO

ieri senza farmi vedere da Sara, ho chiesto a suo padre e sua madre di avere la sua mano e entrambi hanno detto di sì. così l'ho portata nel suo posto preferito dove ho preparato una piccola sorpresina.

Sa perfettamente dove siamo, e mi vede ma mentre si perde a guardare il mare dal piccolo scorcio, io mi inginocchio.

<<Sara>> vedo i suoi occhi luccicare e apro la scatolina con le labbra che mi tremano <<mi vuoi sposare?>> non riesce a parlare, a dire niente ma annuisce, sussurra un si e mi bacia. L'anello calza a pennello sul suo dito e la rende molto più bella. Ora possiamo entrare tranquillamente in IPM.

Noi napoletani siamo fatti così, quando ci innamoriamo è subito fatta, d'altronde io e Sara continuiamo questa relazione da quasi un anno. Voglio proteggerla ancora di più e poter gridare al mondo intero che Sarà Valletta è mia moglie.

SARA

<<Eduà>> corro ad abbracciarlo e subito dietro anche Totò. Mostro subito ai due l'anello <<vi spiegherà tutto Ciro ora vado>>

<<stai bene Sara?>>

<<mai stata meglio Eduà, tu? ti sono mancata?>>

<<sto meglio ora, mi sei mancata da morire Sara, senza di te l'IPM non è lo stesso>> torno sui miei passi, nonostante Liz non voglia e mi fiondo tra le sue braccia

<<qua dentro non potevo chiedere di meglio, sei mio fratello Edo>> Edoardo sorride e mi stringe per gli ultimi secondi prima di dividerci, ci rivedremo tra poco, ma comunque non poter vivere veri momenti insieme un po' fa male.

Torno in cella dalle mie ragazze, pronte a raccontare tutto e loro sono lì pronte ad ascoltarmi anche se un minimo erano già consapevoli di quello che sarebbe successo lì fuori. Anche le ragazze mi aggiornano un po' su quello che è successo in questi due giorni in mia assenza.

Proprio mentre sono in giardino lo vedo rientrare in IPM e corro a capire la situazione.

<<Carmine, perché sei scappato?>>

<<Volevo dare un futuro migliore a futura>> è in piedi davanti a me, stanno arrivando Liz e il comandante ma poco mi importa

<<pensavi proprio di dare così un futuro a tua figlia? chi ti ha fatto venire in mente questa stupida idea?....>> osservo la sua faccia <<è stato u' chiattillo, quel milanese lì.... ti sta dando al cervel..>>

<<Sara smettila, non è lui che pensa, sono stato io a pensarlo. adesso vai dal tuo amato, ha anche avuto le palle di regalarti quell'anello>>

<<Ca' adesso basta, non parlare così di Ciro>> mi avvicino minacciosamente anche se entrambi sappiamo che non avrei mai il coraggio di fargli male

<<vedi qual'é il tuo problema Sara, non stai più ragionando con la tua testa, ti sei fatta condizionare da lui. non sei così Sara>>

<<non sono così come Ca'? forse sei tu che sei diventato troppo u' piecuro>>

<<adesso basta, ti porto in cella Sara>>

<<arrivo tra poco Sara dobbiamo parlare>> ci manca solo dover parlare con il comandante, stavo meglio fuori con mio fratello e la mia famiglia.

NENNÈ | Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora