DICIOTTO

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<<comandà>> urlo mentre corro verso di lui

<<che stai a fa'?>>

<<Saretta questo posto non fa più per me, ho fatto troppi sbagli>>

<<assi? è così che fai? scappi come hai già fatto una volta? non avevi detto che ci saresti stato qualunque cosa fosse successa>>

<<è vero,.ma ho fatto più sbagli non posso permettere che qualcuno qua dentro ci lasci le penne per colpa mia>>

<<stai lasciando per la seconda volta il mio cuore, evita di uscirci per sempre o non ne rientrerai più, sappilo>>

me ne vado senza più guardarlo e persa nei miei pensieri vado a sbattere contro Totò, una delle poche persone che avrei voluto vedere in questo momento.

<<o' Sare, guarda qua>> osservo il tatuaggio che ha sulla mano

<<lo vuoi fare pure tu? in un altro posto magari?>>

<<no Totò, lui è sul mio dito, è lo sarà per sempre. l'anello di fidanzamento non sarà mai tolto da qua e poi Ciro non sembra morto, perché vive dentro il mio cuore>> mi sento stringere da dietro e poi anche davanti. Edo deve aver sentito le mie parole e sia lui che Totò mi hanno stretta a loro

<<tu si che sai quanto vale Ciro, lo sai come lo sappiamo noi, i suoi migliori amici>>

<<l'ho sempre saputo e so quanto siete importanti voi>> li stringo entrambi a me, senza piangere, ma essendo completamente fiera di averli al mio fianco.

<<domani c'è il matrimonio di Carmine>>

<<lo so Sara, me lo stai dicendo da due settimane e passa, da quando Nina è stata qua>>

<<lo so, il punto è che non so che fare, abbiamo tutti il permesso... oggi starò con mio fratello ed Edo, vedo papà, la sera invece vado con i ragazzi alla tomba della famiglia Ricci per vedere Ciro e poi c'è da prendere una decisione>>

<<vacci Sara, potresti pentirtene, porta Matteo e tieni futura>>

<<si Silvia, lo so, ma è stato lui a uccidere Ciro, come posso vederlo felice quando io sono a pezzi, a pezzi per una cazzata che ha fatto lui>> continuo ad andare avanti e indietro nella stanza

<<calma, tra poco crei un solco qua dentro, fai così, parla con tuo fratello e vedi, se lui vuole andare andate se no stai a casa. mi chiami che andiamo noi tre al mare insieme>>

<<vieni comunque domani sera a cena? matteo ti vuole vedere>> mio fratello ha una sorta di lode verso Silvia, la vede come la spalla destra della sua sorellona, quella che c'è da sempre.

<<certo che vengo, non lo sapevi che Matteo e Sara Valletta sono i miei preferiti?>> le tiro un cuscino addosso, sono così tanto grata di averla nella mia vita

È iniziato tutto come avevo detto a Silvia, sono stata a Poggioreale da papà. Abbiamo parlato a lungo, non cerca più vendetta contro i DiSalvo perché il fratello di Carmine ora è in carcere e può fargliela pagare li dentro se vuole. Il problema per loro ora sono i Ricci, noi siamo apposto con tutti. Gli ho lasciato le altre lettere e so che sta indagando, molto probabile c'è qualcosa sotto e siamo arrivati a una possibile e plausibile conclusione, ma non ancora definitiva, ci lavorerà ancora.

Ora dobbiamo andare da Edoardo, per conoscere il piccolo Ciro e la sua famiglia che conosco ma non personale.

<<matte tieniti stretto stretto, non lasciarmi mai>> non vado veloce in motorino, ma ho sempre paura che si possa fare male.

In meno di dieci minuti siamo dai Conte, nel loro bellissimo quartiere.

<<sorellì>> il ragazzo mi corre in contro ancora prima di farmi scendere dalla moto per aiutarmi.

<<tu devi essere il piccolo Matteo>>

<<non sono piccolo>> lo guarda storto, odia essere chiamato piccolo, si sente grande e per quello che vive anche se ha cinque anni è grande.

<<scusa Matteo, io sono Edoardo l'amico di tua sorella>>

<<tu sei il suo migliore amico... mi puoi aiutare a togliere il casco?>> mi sto godendo questa scenetta facendo tutto con estrema calma.
Edo lo aiuta anche a scendere e ci porta la moto dentro al cancello per evitare spiacevoli inconvenienti.

<<Edo mi aiuti a fare le scale?>> questa è palesemente una scusa bella e buona per farsi prendere in braccio. è capace di fare le scale, ma svogliato, si attacca al parapetto e va. Matteo ultimamente mi vede veramente poco e vuole sempre stare attaccato a me, mi stupisco a vederlo così con Edoardo ma ne sono davvero contenta.

<<giuro Carmela, Ciro è il bambino più bello del mondo>> mio fratello dalle mie braccia conferma.

Siamo andati a trovare Ciro, Edo mi ha accompagnata a casa ha portato in moto Matteo e io sulla mia. Poi siamo andati e ho pianto ancora, anche i ragazzi erano distrutti e si sono commossi pure loro.

<<che ci fa qua futura?>>

<<ciao Silvie, scusa per il disordine, ma siamo tornati a casa distrutti, hanno investito Nina dopo il matrimonio e ora comandate, direttrice, sua mamma e Carmine sono in ospedale. Beppe ha fatto una marea di strada, ci ha portato a casa, ha portato chiattilo in IPM, è andato a prendere il motorino, me l'ha portato e poi è tornato in IPM.>>

<<Sara, Sara tranquilla, andrà tutto bene>>

<<mi sento in colpa per aver fatto vedere tutto questo al mio piccolo>>

<<Silviaaaaaaa>> l'argomento si chiude qua, non l'abbiamo più riaperto in tutta la serata. Matteo ha tirato matte entrambe, però almeno nessuna delle due è stata male. Ha voluto che Silvia gli leggesse una storia prima di dormire.

<<ora abbiamo fatto giustizia a Ciro o sbaglio Sarà?>> Il ritorno in IPM non è stato per niente bello, non ho né anche visto i ragazzi. L'arrivo di viola e delle sue battute aumenta solo la mia rabbia.

<<sciaquati la bocca prima di parlare di lui>>

<<ah sì, non sei felice di vedere che le cose tornano?>>

<<stai zitta, non devi parlare di loro, devi cucirti quella cazzo di bocca o ti ammazzo>> vengo fermata da Silvia ancora prima di iniziare una lotta che avrei palesemente perso.

<<la morte di Nina è colpa dei Valletta, ci hanno provato una volta con Carmine e non è andata bene, ci hanno riprovato e sta volta sono riusciti nel loro intendo>> sto passando dietro a Filippo e Pino e sento queste parole uscire dalla bocca del primo.

<<tu chiattillo de merda, non osare avere il nome della mia famiglia in bocca perché ste spacco de mazzate>>  lo spiaccico contro la rete e i ragazzi corrono da me fermando Pino

<<lo sappiamo tutti Sara che è stata l tua famiglia, non puoi essere stata tu perché in quel momento eri con me, ma avresti potuto benissimo mandato tu il comando>> gli tiro due calci nelle palle facendolo cadere a terra, sono piena di rabbia e sto per dire cose che non penso veramente

<<quanto tu e il tuo amichetto avete ucciso Ciro, mi avete portato via il mio mondo. Carmine ora sa cosa vuol dire non avere più il proprio mondo.>> non volevo dire queste parole, ma in fondo lo pensavo davvero solo che di mezzo ci doveva andare u chiattil non Carmine.

<<vedi che tu e la tua famiglia siete dei grandissimi pezzi di merda>>

<<smettila di parlare della mia famiglia così>> comincio a prenderlo a calci, ma prima di fare intervenire le guardie Edo e Totò mi portano via.

<<non devi avere il mio nome in bocca, pulisciti la cazzo di bocca prima di parlare di me>> cercano di farmi calmare, ma questa volta è più difficile del previsto. Loro però sono i miei amici e c'è la fanno sempre, sempre.

NENNÈ | Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora