SETTE

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"Sara Valletta, presto farai una brutta fine, vedi di stare alla larga da tutti, soprattutto dai ragazzi e da Ciro Ricci. Non ti manderò un'altra lettera, alla prossima ti ammazzo e non ho paura. Sei una puttana, la pecora della tua famiglia e per questo devi morire."

Questo tipo di lettera può venire solo da una persona e ora sono pronta per fargliela pagare.

<<ti avevo detto di non rifarlo>> urlo e sbatto la mano mentre entro nella cella di Viola, salvata da Gemma presente.

<<gemma ppe favore, aggia risolvere na' cosa cu Viola>> lei se ne va, la mia faccia incazzata dice tutto. Prendo la calza piena di burro e ne anche mi preoccupo di parlarle, comincio a scagliare tutta la mia rabbia su di lei, facendole davvero male.

<<basta Sara, basta, fermati>> le ragazze mi staccano da lei e poi arrivano a portarla via.

<<vergognati>> urlo mentre se ne va

<<si può sapere che ti ha fatto?>>

<<deve esserci un motivo per picchiare Viola?>>

<<no ma tu eri troppo arrabbiata per non avere un motivo>> mi scoccia raccontare quello che è successo, so cavarmela da sola

<<lasciate stare>> nascondo le lettere stando attenta a non far vedere niente e poi me ne vado, ho bisogno di un po' di aria

<<we we, nen...>>

<<nun me scassa' Ciro>> lo ignoro proseguendo per la stanza in cui dovremmo fare il corso con Teresa, si ne faccio parte ma poco mi importa, volevo solo vedere se ci stava Edoardo.

<<Edoà>>

<<pccìre, che succede?>> mi trovo molto bene con lui, in realtà vado molto d'accordo con tutti gli amici di Ciro.

<<non ti preoccupare, volevo solo un abbraccio>> mi stringe forte a sé ancora prima che io finisca la frase

<<hai litigato con Ciro?>>

<<no no, avevo solo bisogno di un amico e so che ci sei per me>>

<<sempre pccìre. ora ti lascio che guarda... devo regalare questo a Teresa>> guardo la collana nelle sue mani

<<è bellissima Edoà, ma Carmela?>>

<<quando mi dirai che tieni io ti dirò di lei>> alzo gli occhi al cielo, spingendolo un po' e poi me ne vado.

<<nennè che tieni?>> si avvicina mentre cammino per andare nell'unico posto dove ho pace

<<niente Ciro... non siamo fatti ne per essere amici ne per altro, fattene una ragione>> non lo vorrei trattare così, so che è brutto e non ci credo minimamente alle mie parole, solo che quelle lettere persistono e inizio ad avere paura, forse davvero non è Viola come credo.

CIRO

<<ti ha detto qualcosa?>>

<<no Ciro te lo giuro, mi ha abbracciato, le ho fatto vedere la collana che ho regalato a Teresa e se ne è andata>>

<<sentila>> il suono del pianoforte mi riempie le orecchie, sono sicuro sia lei, anche se non la vedo

<<come fai a sapere che è lei?>>

<<lo so e basta Edoà>> ascolto attentamente la musica, non è felice, sembra una richiesta d'aiuto, ma da me non la vuole.

A quanto pare ho fatto nuovamente una cazzata, non me ne sono reso conto e ci sto perdendo di nuovo. Non voglio perderla, vorrei davvero creare un buon rapporto con lei.

<<O' Piecoro>> lo trovo in bagno <<sai che cosa ha Sara?>>

<<Sara ha qualcosa?>> sembra completamente estraneo alla situazione, ma non gli credo

<<si, ma non mi parla>>

<<non so niente>>

<<se tu sai qualcosa e non me lo dici ti faccio diventare carne da macello hai capito o no Carmine?>> lo lascio andare, non sono né anche in vena di metterlo al muro e picchiarlo un po'.

<<Allora Ciro, il tuo comportamento non è dei migliori, però il magistrato vuole comunque provare a darti un giorno di permesso. Uscirai la mattina e rientrerai la sera, non dormirai a casa tua, ma non ci sarà nessuna guardia nei tuoi paraggi, uscirai mercoledì.>>

<<grazie direttrice, è molto bello sapere che qualcuno si fida a farmi uscire anche se per poche ore>>

<<non farmi pentire Ciro. Adesso vai, torna in cella>>

<<non lo farò. Ho una domanda?>> dopo che mi ha dato il permesso eseguo <<Sara Valletta avrà il giorno di permesso insieme al mio?>>

<<non dovrei dirtelo Ciro, ma sotto questo lato penso di conoscerti e te lo dirò comunque. Sara ha due giorni di permesso, rientrerà in IPM con te ma uscirà la mattina di martedì, giorno prima di te>>

<<grazie mille direttrí>>

Devo trovare un posto in cui incontrare Sara, scusarmi e parlare con lei, la voglio al mio fianco non lontana. Scrivo la data, il luogo e l'ora sul foglietto, lo piego e me lo intasco, appena la vedo glielo passerò e farò così finché non so che lo ha letto, nel caso lo buttasse.

<<Sara, tieni questo, non buttarlo per favore>> lo guardo senza afferrare il bigliettino

<<Ciro...>>

<<ti prego Sara, puoi pensarci>> afferra il bigliettino e lo mette in tasca, mi guarda facendo un piccolo sorriso, lo accenna soltanto ma già questo mi fa capire qualcosa.

SARA

Ho il biglietto di Ciro in tasca, non ho idea di cosa ci sia scritto sopra, ma lo voglio leggere, solo che ora non è il momento. Sul mio letto ci sono circa cinque lettere, le apro tutte e sono tutte uguali alle restanti sei che ho nascosto. Le rileggo tutte e mi viene quasi da piangere, non credo alle parole che ci sono scritte riguardanti me, però mi fanno paura le minacce, diventano sempre più cattive, più importanti e più preoccupanti. Le prendo tutte mettendole nella mia borsa e la rimetto nell'armadio, dopo domani esco e ho già fissato un'incontro con papà, gliele farò vedere tutte. Cerco di non farle vedere ne anche una punta e nascondo la più cattiva sopra tutte le altre.

<<allora adesso facciamo incontri segreti con le letterine>> una voce dalle mie spalle mi fa sussultare, stavo per aprire il bigliettino ma niente, lo rimetto in tasca

<<Viola vattene, non è il momento giusto per rompere le palle. È troppo tardi per prenderti a sberle, stammi lontana>> non c'è bisogno che io la spinga via, arrivano proprio in quell'istante Naditza, Silvia e Serena e la prima la manda via, guardandomi per capire come sto.

"mercoledì alle 14, Napoli sotterranea, l'unico passaggio che usa tuo papà. t'aspetto.
Ciro"

Vado a letto con un leggero sorriso, vedere e stare con Ciro mi piace, ma quelle lettere minatorie mi stanno distruggendo il cervello, non riesco pensare a niente.

NENNÈ | Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora