<<Carmine>> mi avvicino al ragazzo che è seduto sul divanetto in sala, siamo tutti in questa sala per iniziare il corso di pianoforte
<<Sara>>
<<è il tuo amico che suona??>>
<<si, u chiattill>>
<<beh voglio suonare, dici che mi lascia>> mi indica la strada come se non la sapessi
<<posso?>> chiedo al ragazzo milanese una volta che ha finito il brano, lui annuisce liberando lo sgabello per poi spostarsi vicino a Carmine.
Mi siedo, scrocchio le dita, i polsi e il collo, mi sistemo e i capelli e sono pronta.
<<vediamo se mi ricordo ancora come si fa>> inizio a suonare Nuvole Bianche, una delle mie melodie preferite.
Quando concludo sento un forte applauso e noto che tutti i detenuti e guardie si stanno complimentando con me.
<<saje fa' pure chistu Sara Valletta, me stupisci>> sembra felice, ma non darò questa soddisfazione a un Ricci
<<ci sono tante cose che non sai di me Ciro Ricci>> mi alzo per tornare in cella, ma come l'altro giorno la sua mano mi blocca e finiamo per essere fin troppo vicini
<<pccìre non fare la preziosa>> lo guardo male, odio quando i ragazzi mi chiamano così, e pensare che per un secondo ho creduto che davvero fosse contento per me
<<mi chiamo Sara non pccìre, chiama così la tua fidanzata Viola>> le lancio un'occhiata dopo che ho visto il suo sguardo su di noi e rivolgo anche uno sguardo completamente indifferente al moro prima di andarmene.
<<we we, ciao Serena, come ti sei fatta bella, c'è Silvia??>> sento delle voci, sembra naditza, ma oggi non riesco proprio a fare niente
<<sono qua Nad, c'è anche Sara, ma non sta bene>>
<<Sara Valletta, ciao tesoro>>
<<che ci fai tu ancora qua??>> le faccio una smorfia, una delle cose buone di essere una Valletta è che conosci tutti
<<solita routine Saré, tu che hai?>> sia lei che Silvia si siedono vicino a me, coccolandomi
<<un mal di testa atroce>>
<<ti portiamo qualcosa dalla mensa, da mangiare? bere?>>
<<no no niente, grazie Silvia, al massimo un thè caldo, per il resto devo solo dormire lo so, godetevi questa giornata pure per me>> mi lasciano entrambe un dolce bacio sulla fronte e poi spariscono dietro il muro della cella.
<<Sara Valletta oggi non è una buona giornata??>> tutto ciò che non volevo oggi è arrivato alla porta in due secondi
<<Viola vattene, nun è o' mument giusto e' scassà e' coglioni>> tento di chiudere gli occhi per riposare, ma non se ne va
<<Sara, tieni gli occhi aperti, qua c'è tanta gente di merda>> mi alzo anche secon fatica e con tutta la testa che mi gira
<<ti ho detto di andartene Viola... sono grande abbastanza per capire da sola chi sono le persone buone e di certo tu non lo sei, quindi vattene>> la vedo alterata, comincia a scaldarsi, ma io non ho le forze per difendermi, non oggi, non ora.
<<ah sì, Sara? davvero credi di esserne capace? è così che fa una Valletta no?>> mi tira uno schiaffo e io sto a stento in piedi <<prima con Di Salvo>> tira un'altro schiaffo che mi stordisce peggio del primo <<poi con Ricci, entrambi occupati per di più e uno soprattutto con me>> continua a prendermi a schiaffi e comincio a non vedere più niente, devo bere e sdraiarmi
<<Viola basta, per favore>> se fossi in vena l'avrei già ribaltata, ma non ho le forze per fare niente, sto per vomitare l'acqua che ho bevuto, continua senza fermarsi.
<<dovevi proprio con Ciro eh? è così che fa una Valletta??? sei proprio una troia>> mi tira un pugno in testa, sapendo benissimo di colpire nel punto che fa più male.
Sta per riprendere a colpire, ma questa volta no, finirò pure per svenire, ma non gliela darò vinta. Prendo il minimo di forza che mi ritrovo per bloccarle le mani e tirarle un calcio dritto nella fessa, la fa piegare così posso calciare nel culo e poi tirarle una sberla in testa. Mi guarda male e se ne va di corsa, è passato troppo tempo da quando sono scese le altre qualcuno sarebbe venuto a controllare dove fosse.
Quest'atto mi uccide più di tutto il resto, striscio attaccata al muro fino alle scale nella speranza di trovare qualcuno che mi possa aiutare.<<Totò>> riconosco il suo ciuffo tra il nero che vedo, i ragazzi devono essere appena scesi per la colazione
<<Totò>> non mi sente ne anche questa volta, provo a schiarirmi la voce e alzare il tono anche se con difficoltà
<<Totò>> lo vedo che si gira a cercare da dove proviene la voce, agito una mano per farmi vedere
<<Sara>> è preoccupato e subito corre da me, mi fa sedere più comoda per quanto possano esserlo i muri e il pavimento di un carcere e chiama tutti i ragazzi ma solo Edoardo lo sente.
<<Sara che è successo??>> mi tocca la testa, probabilmente ho la febbre
<<è stata Viola, stavo già male, ma ha peggiorato tutto, Edoà puoi chiamare il comandante??>> mi stringe a sé e poi mi lascia un bacio in testa, mentre Totò non lascia le mani dalla mia testa, ripetendomi parole rassicuranti
<<vado, tu non fare scherzi, non svenire mi raccomando guarda Totò, ti porto dell'acqua>> corre verso le scale ed è lì che lo vedo, Ciro è proprio lì
<<che è successo? perché corri? dov'è Totò?>>
<<Non è il momento delle domande Ciro, Sara sta male e devo chiamare il comandante è tutta colpa della tua ragazza io te l'ho detto che quella sta male di testa>>
<<Sara sta male? dov'è?>> non sento la risposta quindi deduco che non ce ne sia stato bisogno.
Corre da me e prende il posto di Totò, mandandolo a fare non ho ben capito cosa.
<<Saretta tieni gli occhi aperti, non lasciarmi>> è a due centimetri dal mio viso, sussurra e mi sposta in continuazione i capelli
<<vattene Ciro>> lui non risponde continua a fare le stesse cose
<<te teng ritt vattene>> mi sforzo un po' di più e ne patisco le conseguenze
<<non me ne vado>> mi stringe un po' più a lui, non ho bisogno di dirgli niente, sa già tutto, lo ha capito.
<<Ciro...>> mi trema la voce, odio svenire e forse è proprio quello che sta per capitare
<<cosa c'è Sara??>> intravedo il suo sguardo preoccupato
<<non vedo più niente, sta diventando tutto completamente nero>> mi scivola una lacrima sulla guancia, lui la raccoglie immediatamente
<<ehi, nennè, tranquilla... guardami, fissa il mio volto, concentrati su di me, adesso arriva il comandante... non ti preoccupare, ce sto io con te>> mi stringe un po' di più a sé, di più di prima e sento il suo cuore accelerato. Ciro Ricci è preoccupato per me?
STAI LEGGENDO
NENNÈ | Ciro Ricci
Fanfiction[in corso] Sara (protagonista), figlia di una delle famiglie più importanti di Napoli entra in IPM con degli obbiettivi, riuscirà a portarli a termine o ci sarà qualcosa che le farà cambiare direzione?