TRE

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<<Carmine>> mi avvicino al ragazzo che è seduto sul divanetto in sala, siamo tutti in questa sala per iniziare il corso di pianoforte

<<Sara>>

<<è il tuo amico che suona??>>

<<si, u chiattill>>

<<beh voglio suonare, dici che mi lascia>> mi indica la strada come se non la sapessi

<<posso?>> chiedo al ragazzo milanese una volta che ha finito il brano, lui annuisce liberando lo sgabello per poi spostarsi vicino a Carmine.

Mi siedo, scrocchio le dita, i polsi e il collo, mi sistemo e i capelli e sono pronta.

<<vediamo se mi ricordo ancora come si fa>> inizio a suonare Nuvole Bianche, una delle mie melodie preferite.

Quando concludo sento un forte applauso e noto che tutti i detenuti e guardie si stanno complimentando con me.

<<saje fa' pure chistu Sara Valletta, me stupisci>> sembra felice, ma non darò questa soddisfazione a un Ricci

<<ci sono tante cose che non sai di me Ciro Ricci>> mi alzo per tornare in cella, ma come l'altro giorno la sua mano mi blocca e finiamo per essere fin troppo vicini

<<pccìre non fare la preziosa>> lo guardo male, odio quando i ragazzi mi chiamano così, e pensare che per un secondo ho creduto che davvero fosse contento per me

<<mi chiamo Sara non pccìre, chiama così la tua fidanzata Viola>> le lancio un'occhiata dopo che ho visto il suo sguardo su di noi e rivolgo anche uno sguardo completamente indifferente al moro prima di andarmene.

<<we we, ciao Serena, come ti sei fatta bella, c'è Silvia??>> sento delle voci, sembra naditza, ma oggi non riesco proprio a fare niente

<<sono qua Nad, c'è anche Sara, ma non sta bene>>

<<Sara Valletta, ciao tesoro>>

<<che ci fai tu ancora qua??>> le faccio una smorfia, una delle cose buone di essere una Valletta è che conosci tutti

<<solita routine Saré, tu che hai?>> sia lei che Silvia si siedono vicino a me, coccolandomi

<<un mal di testa atroce>>

<<ti portiamo qualcosa dalla mensa, da mangiare? bere?>>

<<no no niente, grazie Silvia, al massimo un thè caldo, per il resto devo solo dormire lo so, godetevi questa giornata pure per me>> mi lasciano entrambe un dolce bacio sulla fronte e poi spariscono dietro il muro della cella.

<<Sara Valletta oggi non è una buona giornata??>> tutto ciò che non volevo oggi è arrivato alla porta in due secondi

<<Viola vattene, nun è o' mument giusto e' scassà e' coglioni>> tento di chiudere gli occhi per riposare, ma non se ne va

<<Sara, tieni gli occhi aperti, qua c'è tanta gente di merda>> mi alzo anche secon fatica e con tutta la testa che mi gira

<<ti ho detto di andartene Viola... sono grande abbastanza per capire da sola chi sono le persone buone e di certo tu non lo sei, quindi vattene>> la vedo alterata, comincia a scaldarsi, ma io non ho le forze per difendermi, non oggi, non ora.

<<ah sì, Sara? davvero credi di esserne capace? è così che fa una Valletta no?>> mi tira uno schiaffo e io sto a stento in piedi <<prima con Di Salvo>> tira un'altro schiaffo che mi stordisce peggio del primo <<poi con Ricci, entrambi occupati per di più e uno soprattutto con me>> continua a prendermi a schiaffi e comincio a non vedere più niente, devo bere e sdraiarmi

<<Viola basta, per favore>> se fossi in vena l'avrei già ribaltata, ma non ho le forze per fare niente, sto per vomitare l'acqua che ho bevuto, continua senza fermarsi.

<<dovevi proprio con Ciro eh? è così che fa una Valletta??? sei proprio una troia>> mi tira un pugno in testa, sapendo benissimo di colpire nel punto che fa più male.

Sta per riprendere a colpire, ma questa volta no, finirò pure per svenire, ma non gliela darò vinta. Prendo il minimo di forza che mi ritrovo per bloccarle le mani e tirarle un calcio dritto nella fessa, la fa piegare così posso calciare nel culo e poi tirarle una sberla in testa. Mi guarda male e se ne va di corsa, è passato troppo tempo da quando sono scese le altre qualcuno sarebbe venuto a controllare dove fosse.
Quest'atto mi uccide più di tutto il resto, striscio attaccata al muro fino alle scale nella speranza di trovare qualcuno che mi possa aiutare.

<<Totò>> riconosco il suo ciuffo tra il nero che vedo, i ragazzi devono essere appena scesi per la colazione

<<Totò>> non mi sente ne anche questa volta, provo a schiarirmi la voce e alzare il tono anche se con difficoltà

<<Totò>> lo vedo che si gira a cercare da dove proviene la voce, agito una mano per farmi vedere

<<Sara>> è preoccupato e subito corre da me, mi fa sedere più comoda per quanto possano esserlo i muri e il pavimento di un carcere e chiama tutti i ragazzi ma solo Edoardo lo sente.

<<Sara che è successo??>> mi tocca la testa, probabilmente ho la febbre

<<è stata Viola, stavo già male, ma ha peggiorato tutto, Edoà puoi chiamare il comandante??>> mi stringe a sé e poi mi lascia un bacio in testa, mentre Totò non lascia le mani dalla mia testa, ripetendomi parole rassicuranti

<<vado, tu non fare scherzi, non svenire mi raccomando guarda Totò, ti porto dell'acqua>> corre verso le scale ed è lì che lo vedo, Ciro è proprio lì

<<che è successo? perché corri? dov'è Totò?>>

<<Non è il momento delle domande Ciro, Sara sta male e devo chiamare il comandante è tutta colpa della tua ragazza io te l'ho detto che quella sta male di testa>>

<<Sara sta male? dov'è?>> non sento la risposta quindi deduco che non ce ne sia stato bisogno.

Corre da me e prende il posto di Totò, mandandolo a fare non ho ben capito cosa.

<<Saretta tieni gli occhi aperti, non lasciarmi>> è a due centimetri dal mio viso, sussurra e mi sposta in continuazione i capelli

<<vattene Ciro>> lui non risponde continua a fare le stesse cose

<<te teng ritt vattene>> mi sforzo un po' di più e ne patisco le conseguenze

<<non me ne vado>> mi stringe un po' più a lui, non ho bisogno di dirgli niente, sa già tutto, lo ha capito.

<<Ciro...>> mi trema la voce, odio svenire e forse è proprio quello che sta per capitare

<<cosa c'è Sara??>> intravedo il suo sguardo preoccupato

<<non vedo più niente, sta diventando tutto completamente nero>> mi scivola una lacrima sulla guancia, lui la raccoglie immediatamente

<<ehi, nennè, tranquilla... guardami, fissa il mio volto, concentrati su di me, adesso arriva il comandante... non ti preoccupare, ce sto io con te>> mi stringe un po' di più a sé, di più di prima e sento il suo cuore accelerato. Ciro Ricci è preoccupato per me?

NENNÈ | Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora