cinquentacuatro

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Pedri, sentendo le parole di mio padre, è uscito dalla camera correndo.

"Riuscirai almeno una volta a non infilarti negli affari miei o chiedo troppo papà?" Dico io arrabbiandomi.

"Io lo faccio per te" dice alzandosi e venendo verso di me.

"Non ti avvicinare" dico io allontanandomi da lui.

"Te come l'avresti presa se il nonno ti avesse detto una cosa del genere, come ti saresti sentito, metti un'attimo nei panni di Pedri, e dimmi poi come l'avresti presa" dico per poi uscire e andando da Pedri.

So già dove si trova, e infatti non mi sbagliavo. Lo vedo giocare con sparky, a quella vista mi si illuminano gli occhi, sono innamorata di lui, spero che sia così anche con i bambini.

"Sarai un padre perfetto" dico io avvicinandomi.

"E te una madre perfetta" mi dice alzandosi e dandomi un bacio.

Io guardo in basso.

"Qualcuno è geloso" dico prendendo sparky in braccio.

"Ma quanto pesi, cicciottello" dico appoggiandomelo al petto.

"Sarà una delle poco volte che riuscirai a prenderlo in braccio" mi dice Pedri guardandomi.

"Ti amo da morire" aggiunge Pedri.

Io lo guardo, mi stanno venendo le lacrime a gli occhi, e molto probabilmente una mi è anche uscita.
Metto giù sparky che torna a giocare con i suoi giochi. Io prendo il viso a Pedri e gli do un bacio, ma uno di quei baci che non dai normalmente tutti i giorni, uno che dai soltanto quando quella persona la ami veramente, che sai che quella sarà la persona che avrai a fianco fino alla morte, quella persona che ti accompagna in tutto ciò che la vita ti pone, e io finalmente l'ho trovato. Ho trovato tutte queste cose in Pedri, perché lui mi ha fatto apprezzare come sono, non mi ha detto di cambiare per lui, mi accettato così.
Quando ci stacchiamo lo guardo negli occhi.

"Pronto per la semifinale" dico io cercando di preparo mentalmente.

"Ansia" mi risponde ridendo.

"Guarda che è tra circa 4 ore" dico.

"Ed è meglio se vado a preparare le borse dato che tra mezz'ora bisogna essere sul pullman" mi dice lui iniziando ad andare giù.

Io mi faccio seguire da sparky, che non verrà con noi, ma lo lascerò qua a casa, anche perché ci sono tutti i ragazzi che compongono la nazionale che lo guarderanno.
Vado da Pedri e mi metto la sua maglia e sotto i pantaloncini di Gavi, come da rito.
Saliamo sul pullman e come sempre io mio migliore amico è pronto a sentirmi parlare per tutto il viaggio.
Arriviamo allo stadio e mi metto seduta sulle panchine.
I ragazzi si stanno allenando da ormai 1 ora, vicino a me si mette una persona, ma all'inizio non ci faccio caso, dato che ero impegnata a fare i video e le foto ai ragazzi.

"Ora non si saluta neache più" mi dice la voce a cui collego subito alla mia migliore amica.

"Gine, non ti avevo vista" dico io abbarcciando Ginevra che era seduta accanto a me.

"Tuo padre mi ha inviato a vedere la partita a bordo campo, e Pablo mi ha fatto avere i biglietti" mi dice con gli occhi a cuore appena dice Pablo.

"Ho scoperto una cosa" mi dice lei appena i ragazzi sono entrati nel tunnel per gli spogliatoi.

"Cosa?" Gli dico io tutta tranquilla.

"Allora hai visto no cosa abbiamo fatto io e Gavi quella sera che te e Pedri ci avete beccati, be a farlo" mi dice.

"Nooooo" dico io sbalordita.

"Che mi stai dicendo" continuo.

"Allora non è ancora detto, però ho un ritardo di cinque giorni" mi dice lei.

"Ma che stai a dire" continuo sbalordita.

"Secondo te mi conviene fare il test?" Mi chiede.

"Ti dico di si da donna incinta" gli dico io.

Lei ride, ma poi tutto d'un tratto ritorna seria.

"Oddio, non ciò pensato, ma se Gavi se la prende male e non mi parla più, e se si arrabbia con me? Perché non ciò pensato prima" dice sgomento.

"Oi è tutto ok, a Pablo piacciono i bambini, sarà contento, si magari subito resterà un po' scioccato dalla notizia, ha sempre 18 anni, magari non se l'aspettava, però sono sicura che la prenderà bene" dico io.

"Secondo te mi fanno uscire dalla stadio, tanto la partita comincia tra due ore" mi chiede.

"Si, se fai vedere il pass ti faranno uscire, poi al massimo mi chiami me" dico io facendogli l'occhiolino.

Lei se ne va, così io mi alzo e vado a prendere un pallone, è da tanto tempo che non tocco un pallone, inizio a fare dei trick e palleggi strani, dentro lo stadio non c'era ancora tanta gente, però alcune persone cominciavano ad entrare, ed alcuni mi guardavo sbalorditi, forse non se l'aspettavo, anche perché in molti non mi conoscono neache, quindi si, è possibile che fossero sbalorditi.
Il tempo con il pallano passa in fretta, infatti non mi ero accorta che i ragazzi erano tornati e che Ginevra cercava di attirare la mia attenzione perché voleva fare il test.
Lascio il pallone al raccatte palle e corro verso la mia migliore amica.

"Andiamo" dico prendedola dal braccio.

Pedri e Pablo erano ancora dentro al tunnel e vedendoci corriere ci prendendono per matte.

"Oggi hanno voglia di correre" dice Pablo a Pedri mentre passiamo di li.

Li sentiamo ridire mentre giriamo l'angolo per andare negli spogliatoi.
Arriviamo negli spogliatoi e non c'è nessuno, io chiudo la porta a chiave, perché non si sa mai, un Gavi ricercatore c'è sempre.

"Lo devo fare?" Mi domanda lei

"Devi, vai e non tornare di qua finché non l'hai fatto" dico io a Ginevra spingendola nei bagni.

Dopo 3 minuti torna di qua.

"E ora aspettiamo 5 minuti" dico io appena la vedo uscire dal bagno

"O mamma, i cinque minuti più lunghi della mia vita" dice lei sedendosi sulla sedia di Gavi.

"Mi sembra di averla già vissuta questa scena" dico io cercando di sdrammatizzare la situazione.

"Sei molta simpatica" mi dice lei prendendomi in giro.

"Eddai, era per sdrammatizzare, però non so se ci hai fatto caso, ma sei seduta sulla panca di Gavi" dico io ridendo.

"Oddio" dice lei alzandosi.

E in quel momento suona la fine dei cinque minuti.

"Guardo io" dico io prendendo il test tra le mani.

"È....."

mi corazon para ti~~Pedri Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora