Finisco in una Prigione (e pure maschile)

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Athin.

Athin si svegliò disorientata, senza riuscire a ricordarsi dov'era. Si guardò intorno.
Si trovava in una stanza illuminata dalla luce del sole che fluiva da delle grandi finestre.

"Grandi finestre?" si chiese. Di sicuro non era in prigione, ma non era neanche a casa. Era... era...
Uffa, non riusciva proprio a ricordare. Si alzò, ancora mezza intontita dal sonno. Le sembrava di non dormire da giorni. Probabilmente era vero. Sbadigliò e si stiracchiò.

Si sentiva stranamente osservata, ma non da una persona. Era la stessa sensazione... di quando vedeva una telecamera.

"Maledizione, di già?"

Osservò la stanza. Chiuse gli occhi.

La sensazione veniva dall'alto, lievemente nascosta.

"È dietro l'armadio!"

Si arrampicò e afferrò la microspia, per poi spezzarla in due.

< Che bel buongiorno, Elle!>

Giusto!
Aveva fatto a patti con il detective per collaborare alla cattura di Kira, e poi... ah, giusto, si era addormentata crollando sul pavimento.

Non sapeva se ridere per la sorpresa che si era dipinta sul volto del detective o se urlare per l'imbarazzo. Poi decise che non le importava. Doveva andare da lui per aiutarlo ad indagare, e poi voleva fare colazione da qualche parte. Le sembrava di morire.

Attraversò il corridoio, sforzandosi di ricordare dov'era stata il giorno prima. Se di giorno prima stavamo parlando. Non sapeva neanche quanto aveva dormito.

Dopo aver cercato in lungo e in largo, trovò la stanza. Quindi, bussò alla porta e il vecchietto le aprì.

< 'giorno!> disse allegra ed entrò.

< Buongiorno> disse Elle quando lei lo raggiunse in salotto <Anche se sarebbe più opportuno dire pomeriggio. È mezzogiorno passato.>

< Ah> disse la Ladra soffocando uno sbadiglio.

Dopo aver fatto colazione (il caffè del vecchietto era ottimo) chiese ad Elle cosa avrebbe dovuto fare di preciso.

< Se prendiamo che Kira ha iniziato a giustiziare persone dentro i carceri oltre ai criminali a piede libero, allora dobbiamo capire come, chi e quando li ha uccisi. Guarda qua.> E le passò due fogli. Il primo era una fotografia che mostrava un disegno fatto sul muro della prigione col sangue.

< Uh, spettrale> commentò lei, poi gli mostrò il secondo foglio. <Cos'è?>.

< È stato trovato sulla scena del crimine, accanto al cadavere.>

< Ha tutta l'aria di essere un testamento, o una minaccia contro Kira.> mormorò leggendolo.

< Guarda meglio> la ammonì lui.

Lei lo riguardò, lo girò al contrario, lo mise sotto sopra, e ripassò con cura tutte le parole.

Lo girò ancora e disse:

< Non ha sens... oh.>

"Elle, lo sai che"

< "Elle, lo sai che" cosa?>

Lui scosse la testa.

< Non lo so. Il messaggio è incompleto.>

Lei lo guardò di traverso.

< Quindi tu vuoi che mi intrufoli nella prigione dove avverranno i prossimi assassinii e rubi le prove?>

Il detective annuì.

Elle e la Ladra di Libri Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora