•{🎻𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 4🎻}•

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Reich si svegliò accompagnato da un dolce suono di violino proveniente dal salotto.
Ussr era già sveglio e probabilmente era già in cucina.
A suonare era Fasci, ne era sicuro, lo aveva sentito suonare altre mille volte e non se ne sarebbe mai stancato.

Si alzò ed andò in salotto, osservò l'italiano che suonava lo strumento con movimenti delicati, poi notò le cicatrici sulle dita aprirsi, diventanto quasi fiumi di sangue, Fasci sembrava non provarne il dolore continuando a suonare.
Il tedesco si avvicinò piano, abbracciandolo, lui sussultò ed arrossì continuando a suonare ma con meno pressione.
«Posalo» disse Reich baciandogli il collo.
«No..»
«Per favore» gli toccò il petto.
Posò il violino, lo guardò.
Reich gli prese le dita, fasciandole un po'.
«Non ce n'era bisogno»
«Invece si»
Lo strinse forte a se.
«Reich» lo baciò, l'unico suono presente adesso era lo schiocco delle loro labbra che si toccavano.

Si staccarono poco dopo, Reich si accoccolò a Fasci sul divano.
«Awww che piccioncini che siete»
Salò era appena entrata con una tazza di caffè che diede poi a Reich.
Ussr era dietro di lei, e guardava Reich con occhi assassini.
Lui sorrise compiaciuto.

La mattina passò in fretta, così come il pomeriggio, Fasci e Ussr erano fuori, in giardino, parlavano di come stesse andando la situazione con America, visto che erano in guerra da un bel po'.
«Sta per finire tutto, ed io lascerò il posto ai miei figli.»
«Non riesco a dire se sia una buona cosa o cattiva dal tuo tono di voce»
«una via di mezzo, sono grandi sopravviveranno. Credo-»
Fasci mise la sua mano su quella di Ussr.
«Andrà tutto bene, vedrai»
«Se lo dici tu» sorrise guardandolo.

Quando arrivò la sera, dopo cena, Fasci si stava preparando per andare, il tedesco lo guarda.
«Almeno dirmi che lavoro è?»
«Penso ti lascerò nel dubbio»
«Perchè lavori allora?»
«Anche a quella non risponderò»
«Eddaii Liebe per favore»
«Nah»
«Come sei stronzo..»
«Anche tuo padre me lo disse una volta. Prima che gli sparassi» Reich lo guardò trattenendo le risate.
Ussr stava già perdendo un polmone(io come ussr).

«Oggi tornò un po'più tardi, quindi cerca di non
aspettarmi come ieri, ok?»
«Uffa..»
Diede un bacio ad entrambi, per poi avviarsi verso la porta.
«Devi per forza andare?»
«si Ussr si»
Se ne andò, lasciandoli lì.
Arrivò poi San Marino.
«Sembrate due stoccafissi fermi così, o peggio cani da guardia»
«Se ti compro una bambola te stai zitta?»
«Ne voglio due»
«Una te la compro io l'altra ussr»
«Affare fatto.»

Fasci come al solito arrivò al locale, si cambiò, insomma quello che di solito faceva, si preparò per portare da bere, prese il vassoio e aspettò.
Un'uomo un po' più alto di lui nel frattempo si era avvicinato, gli toccò i fianchi e sentì un brivido.
Scostò la mano, dicendogli che se l'avrebbe fatto di nuovo, ci sarebbero state conseguenze.
Non sembrava ascoltare però, lo trascinò con se, lo sbattè forte al muro e gli prese la mascella fra le mani.
«Vediamo cosa sai fare~» gli diede una sberla dritta in faccia, il sangue colava.
Regno (sempre Fasci) si guardò intorno, un mattone, lo prese, tirandoglielo dritto in testa.
«Tch. Coglione.» portandosi un fazzoletto al naso, per fermare il liquido rosso che piano piano usciva.

Tornato nella sala, il proprietario vedendolo accorse subito.
«State bene?»
«Si non si preoccupi.»
«Siete sicuro?»
«Mhm, daltronde, penso sia normale che accada, no?».
«Più o meno»
Gli diede dell'acqua ossigenata.
«Tenga»
«La ringrazio» Uscì dal locale per una sigaretta.

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{Angolo autore}
E' andata così💃
Può capitare quando fai la prostituta😔
VABBEH, PER I SOLDI QUESTO ED ALTRO.

Spero questo capitolo vi sia piaciuto. Ciaoo👋❤️.

-𝐴𝑐ℎ𝑖𝑙𝑙𝑒

•{~~~❦︎~𝚆𝚑𝚘𝚛𝚎-𝙿𝚛𝚘𝚜𝚝𝚒𝚝𝚞𝚝𝚊(Countryhumans)~❦︎~~~~}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora