Capitolo 1

2.1K 34 1
                                    

Pov Rosa
Dalla pistola che avevo in mano è partito un colpo, ma non ho il coraggio di aprire gli occhi... Ho paura di aver ferito una delle due persona a cui tengo di più al mondo.
Tentenno all'inizio ma poi apro gli occhi, vedo Carmine al mio fianco, lui mi guarda si alza e mi tira a se per abbracciarmi, dopo qualche secondo vedo mio padre riverso a terra, il proiettile l'ha colpito di striscio alla gamba, infatti senza problemi riesce ad alzarsi.
Ci vede e dice <<Hai preferito lui a me? Hai rinnegato il sangue del tuo sangue per un infame che ha ucciso i tuoi fratelli. Era quella la fine che meritavi tu non loro.>>
Quelle parole mi hanno ferito nel profondo, i miei occhi sono colmi di lacrime, nonostante ciò ho la forza di controbattere <<Papá non dire così, per me sei importante, ma non potevo permetterti di ucciderlo, dopo tutto quello che ho dovuto subire, lui è stato l'unico a darmi la forza di andare avanti.>>
Mio padre mi guarda negli occhi e dice <<Visto che lo ami tanto, farai la sua stessa fine.>>
Quelle parole mi spazzano il cuore, mio padre, l'uomo più importante della mia vita, mi avrebbe ucciso senza batter ciglio.
Inizio a tremare sia per la paura sia per la tensione del momento, poco distante da me vedo la pistola, Carmine capendo le mie intenzioni, mi fa cenno di no con la testa. Ma io sono Rosa Ricci e nessuno deve darmi ordini, così tutt'una volta mi precipito sulla pistola e una volta presa la punto contro mio padre.
<<Uccidimi Rosa oppure ti uccideró io, ma ricordati che prima ti farò assistere alla morte do piecr. >>
Carmine si avvicina al mio orecchio e mi dice <<piccerè non serve, non ti abbassare ai suoi livelli, andiamocene.>>
Poi mi sfila la pistola dalle mani, mi stringe forte a se e mi dice <<Andiamocene ora!>>
Subito alziamo il passo per poter lasciare il prima possibile quel posto, prima che qualche scagnozzo di mio padre potesse raggiungerci.
Pov Carmine
Dopo aver lasciato la piscina abbiamo iniziato a vagare senza meta.
Rosa, da quando siamo usciti non ha detto una singola parola, anzi non mi guardato nemmeno in faccia, cammina a capo basso. Arrivati ad una villetta, decidiamo di sederci su una delle panchine.
Rosa si siede distante da me, così io mi avvicino a lei accorciando le distanze, lei ha ancora il capo basso, guarda per terra, come persa in un altro mondo.
Le accarezzo il viso e lo faccio girare nella mia direzione, i suoi occhi sono spenti, bui e preoccuparti.
La guarda e le dico <<Ti saresti tolta veramente la vita? Avresti rinunciato a vivere per non dover scegliere tra me e tuo padre? La tua vita vale così poco...?>>
Quelle parole la colpiscono, aumentando il dolore che prova, così poco dopo copiose lacrime le rigano il viso.
L'avvolgo in un abbraccio mentre lei singhiozza contro il mio petto.

Spero che questa storia vi piaccia, aspetto tanti feedback❤️

Pittamml nsiem stu' futur (Carmine di Salvo e Rosa Ricci)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora