Capitolo 19

657 25 6
                                    

Pov Rosa
Sono distesa sul lettino, mi fa male tutto il corpo, riesco a fatica a muovermi. Non posso fare niente, devo aspettare che i dolori passino da soli, non posso nemmeno andare in infermeria perché mi farebbero troppe domande e mi obbligherebbero a raccontare ciò che mi è successo.
Ho costretto Kubra a scendere in sala comune nonostante lei volesse rimanere con me, visto lo stato in cui sto, ma ho preferito che raggiungesse Pino, lei ha bisogno di lui in questo momento e lui ha bisogno di sentirla vicino.
Vorrei tanto parlare con Carmine, ho bisogno di chiarire questa situazione, ho bisogno di ritornare a quello che eravamo prima di quel disguido. Mentre penso a lui i miei occhi si fanno lucidi e qualche lacrima bagna il mio viso. Sicuramente avrà saputo di quello che mi è successo, per quanto lo vorrei vedere in questo momento, non voglio che veda cosa mi hanno fatto, non solo a livello fisico ma anche psicologico...

Pov Carmine
Finalmente tutti sono scesi in sala comune, dato che non è la prima volta che rimango solo in cella, le guardie mi vengono a controllare solo quando scendono tutti e qualche minuto prima di risalire. Ho parlato con Pino per mettere appunto il mio piano per raggiungere Rosa in cella, Kubra ci ha confermato che Rosa non scenderà.
Pino ha il compito di avvisarmi quando staranno per tornare, così da avere il tempo di ritornare nel mio settore.
Dopo aver aspettato che Lino passi a controllarmi, attendo che ritorni in sala comune con gli altri ragazzi.
Cercando di non fare rumore esco dal settore maschile, con passo veloce attraverso il corridoio che separa i due settori, arrivo davanti a quello femminile, controllo attentamente che nessuna guardia sia presente e finalmente entro nel settore femminile. Avanzo veloce tra le celle per trovare quella di Rosa. Finalmente raggiungo la mia meta, Rosa è girata di fianco con il volto verso la finestra, entro di soppiatto, cercando di non fare rumore e mi avvicino cauto a lei.
Lei si accorge della presenza di qualcuno nella cella e inizia a parlare << Ku, mi avevi promesso di rimanere in sala comune. Sto bene!>> dice girandosi.
Quando vede che al posto di Kubra ci sono io, subito compre il viso per non farmi vedere i segni sul suo volto.
<< C-h-e ci fai tu qui?>> dice balbettando, colta alla sprovvista.
Mi avvicino e l'abbraccio, affondo la mia testa nell' incavo del suo collo, quanto mi è mancato sentire il suo profumo, accarezzarle i capelli e soprattutto baciarla.
<< Mi dispiace Tarantè, per tutto, sono stato uno stupido ad arrabbiarmi per quel fatto... Mi dispiace tantissimo anche per quello che ti hanno fatto quegli animali...>> dico mentre l'abbraccio. I miei occhi diventano lucidi e delle lacrime scendono silenziose. Mi sussurra che sta bene e che non mi devo preoccupare.
L'allontano da me per poter meglio vedere come sta, all'inizio cerca di coprirsi, delicatamente gli faccio togliere il cappuccio e la giacca. Ha l'occhio sinistro gonfio e viola, ha diversi segni sul viso e le sue braccia, spalle e gambe sono piene di ematomi.
Mi fa male il cuore vederla così, mi maledico per non averla difesa, per averla lasciata sola in pasto a Cucciolo e i suoi cagnolini.
Le accarezzo il viso e avvicino la sua bocca alla mia, finalmente tocco il cielo con un dito, mi è mancato assaporare le sue labbra, sentirla così vicino a me, vorrei che il tempo si fermasse, per godermi ogni attimo di questo bacio dapprima dolce e sensuale ora diventato passionale e lussurioso.

Pov Rosa
Vedere Carmine in cella mi ha riempito il cuore di gioia, avevo propio bisogno di lui in questo momento, di sentirlo vicino, delle carezze e degli abbracci che solo lui sa donarmi.
Dopo quel bacio pieno di desiderio e preoccupazione ci stendiamo sulla brandina, io metto la testa sul petto di Carmine, sento il suo battere forte e quel suono mi sentire meglio.
<< Perdonami, perdonami Tarantè, è tutta colpa mia! Ti ho lasciato da sola...>> dice Carmine con voce rotta.
Io non voglio che si senta in colpa per qualcosa che non ha causato lui. Se l'obiettivo di Cucciolo era quello di ferirmi e di umiliarmi, avrebbe comunque trovato l'occasione.
<< Non è colpa tua Ca... È mio padre che gli ha dato il permesso di agire contro di me! Tu non centri niente >> dico con sincerità.
<< Ho solo avuto paura di una cosa... Avevo paura di non vederti più, di non poterti spiegare quello che è successo nel bagno con Alex, di non poterti più abbracciare e baciare>> mentre parlo inizio a singhiozzare, in quel momento mentre Cucciolo e Micciarella mi stavano picchiando il mio pensiero era rivolto a lui, alla persona che mi ha rubato il cuore, il mio piecuro.
<< M'avessr vattut a me! Non meritavi tutta questa cattiveria...>> dice Carmine tirandomi più vicino a se per lasciarmi tanti baci umidi tra i capelli.

Pittamml nsiem stu' futur (Carmine di Salvo e Rosa Ricci)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora