Pittamml nsiem stu' futur (Carmine di Salvo e Rosa Ricci)

Capitolo 11

Pov Carmine
Rosa si è fiondata tra le mie braccia piangendo, dopo aver urlato il mio nome mentre stava dormendo.
La spingo forte a me, accarezzandogli i capelli, cercando di tranquillizzarla.
<< Rosa, cosa è successo?>> dico con voce ancora assonnata.
Lei non risponde, anzi inizia a singhiozzare più forte, temo che non respiri visto che ha la testa premuta contro il mio petto.
L'allontano leggermente da me, cercando di farla respirare, ma lei con tutte le forze schiaccia il suo viso contro di me.
Mentre le accarezzo la schiena dico << Tarantè, calmati... Mi dici cosa è successo?>>
Ma lei continua a disperarsi ed io mi sento impotente, poiché non riesco a consolarla, a farla calmare, vorrei che si aprisse con me, che mi raccontasse ciò che l'ha turbata.
<< Tarantè... se non mi parli come posso aiutarti? Mi fa male 'o cor a vederti così.>>
Ad un certo punto, tra un singhiozzo e un altro inizia a biascicare qualche parola << Mio padre... Nella piscina... la pistola... a terra.>>
Inizia a piangere più forte e allo stesso tempo mi stringe più forte a se, come se avesse paura che potessi scomparire.
Capisco che ha bisogno solo di tempo per calmarsi, così la faccio stendere sul letto, le accarezzo la spalla, i capelli e la schiena e le do dei bacetti umidi tra i capelli.
Così facendo inizia a calmarsi, non piange più come prima, ma ha bisogno di avermi vicino a lei.
Quando si è calmata un po', mi abbasso un po' per poterla guardare negli occhi, i suoi sono rossi e gonfi ma allo stesso tempo cupi e spaventati. Le accarezzo il viso asciugando i lacrimoni che ancora scendono dai suoi occhi, lei cerca di non guardarmi negli occhi, gli abbassa, scansando il mio sguardo.
Quando finalmente si è calmata totalmente inizio a parlare.
<< Rosa, mi dici cosa è successo? Perfavore...?>> dico con voce spezzata.
Fa un gran respiro e dice << Ho-o fatto un incubo, bruttissimo..>>
<< Vuoi raccontarmelo? Dopo ti sentirai meglio..>> dico prendendole la mano e portandola alla bocca per baciarla.

Pov Rosa
So di aver avuto una reazione esagerata, ma quel sogno sembrava vero, credevo veramente di essere lì, di essere impotente alla decisione di mio padre di uccidere Carmine per rimediare al disonore che la mia scelta amorosa ha causato.
Ogni volta che chiudo gli occhi ritorna quella immagine, Carmine disteso a terra, in una pozza di sangue, ormai senza vita, solo perché si era innamorato di me...
Lasciando per sempre questo mondo, soprattutto sua figlia Futura, una bambina innocente che già in tenera età sta pagando un prezzo troppo alto.
Lasciando me per sempre e con un enorme senso di colpa.
É la supplica di Carmine che mi fa ritornare al presente, sento il bisogno di essere sincera con lui, ho cercato per molto tempo di non aprirmi con nessuno, perché la vedevo come una debolezza, ma ora ho bisogno di qualcuno che mi ascolti senza giudicarmi.
<< Ho sognato che mio padre ci catturava...>> dico con voce spezzata << Lui mi ha obbligato ad assistere alla tua morte..>>
Non riesco a trattenere le lacrime, il ricordo del sogno mi fa piangere di nuovo.
<< Tarantè, sono vivo e sto bene >> dice con voce calma poi porta la mia mano verso il suo petto e dice << Lo senti il mio cuore?>>
Io annuisco con il capo.
<< Questo cuore batte, batte perché sono vivo ma batte soprattutto per te piccerè.>>
Quelle parole mi fanno sentire le farfalle nello stomaco, una sensazione nuova per me, prima di Carmine non sapevo cosa volesse dire amare qualcuno, sacrificare se stesso per una altra persona, Carmine mi ha fatto provare emozioni che non avevo mai provato fino a questo momento.
Sento il bisogno di baciarlo, sento il bisogno di sentire la sue mani sulla mia pelle, di essere accarezzata e baciata, come solo lui sa fare.
Mi avvicino al suo viso e lo bacio, con tutta la passione e desiderio che provo in questo momento, poi ad un certo punto, stacco le mie labbra dalla sue e bisbiglio al suo orecchio << Ti amo Carmine... Sei il mio regalo più grande>>