«Mh.» strofina il naso sul mio collo e mi fa il solletico.
«Zayn.» sussurro per capire se sta ancora dormendo.
Mi circonda la vita con un braccio. «Amore.» farfuglia.
Gli accarezzo i capelli e la nuca, mi piace sentire la sua pelle a contatto con la mia.
Allunga le labbra sul mio collo e lo inumidisce. È una bella sensazione.
Si stringe a me e posa una mano sulla mia guancia. Le sue dita sono calde, per tutta la notte sono state sotto la mia schiena nuda.
«Sei bella, Taylor, tanto.» sussurra, posando la fronte sulla mia.
Sposto il mento verso il suo e le nostre bocche si baciano. Le sue labbra sono gonfie e rosse, morbide. La sua lingua mi accarezza, la bocca si muove dolcemente sulla mia pelle mentre la mia cerca di andarle dietro. Mi accarezza il seno con la mano, mentre si spinge su di me.
Bussano alla porta. «Mamma!»
Mi stacco e mi alzo. «Zayn, vestiti. Devo far entrare Leila.» sussurro e lui fa come gli ho chiesto.
Metto l'intimo, un pantaloncino e una maglietta e vado ad aprire la porta.
Leila ha Simba in braccio e sembra turbata. La faccio entrare e chiudo la porta.
«Amore, che succede?» le chiede Zayn, con un tono così dolce da farmi sciogliere. La prende in braccio. «Hai fatto un brutto sogno?»
Lei annuisce. Guardo l'orario: 05:12. È prestissimo.
«Vuoi stare qui con noi?» le chiede e lei annuisce.
Prendo Simba e lo poso sul suo cuscino, sta dormendo. Leila si stende accanto a Zayn e io mi metto accanto a lei. Adesso è in mezzo a mamma e papà.
Zayn la guarda e lei gli sorride, lui ricambia. Sono bellissimi.
Ci copriamo con la coperta e ci stringiamo tutti e tre. Facciamo il solletico alla piccola e lei scoppia a ridere.
«Ssh!» sussurro. «Amore, potresti svegliare tutti.»
Lei annuisce, prende la mia mano e quella di Zayn, le unisce e se le porta sulla pancia. Ridacchia. Il moro sorride.
Appoggia la testa sulla guancia di nostra figlia e io faccio lo stesso sull'altra, chiudendo gli occhi. Leila in pochi minuti si addormenta e noi rimaniamo attaccati a lei.
Leila stringe un dito di Zayn e non lo molla, lui sorride e le accarezza le dita.
«È stupenda.» mi sussurra.
"È nostra figlia, Zayn."
«È identica a te, sembra la tua miniatura.» aggiunge.
"Veramente è identica a te."
Con le dita mi fa segno di avvicinarmi a lui e lo faccio: mi bacia. Gli mordo il labbro e lentamente mi stacco.
Ci alziamo senza fare rumore e mi trascina nel bagno della camera. Chiude a chiave e mi fa sedere sul lavandino. Siamo al buio. Si porta le mie cosce intorno ai fianchi e mi attira a sè dalla schiena.
Attacca le labbra alle mie muovendole con forza, mentre mi sfila la canottiera e mi spoglia di nuovo del reggiseno. Mi tocca il seno con le sue mani calde, poi si piega e mi bacia, provocandomi brividi. Poi torna sulle mie labbra e continua a baciarmi. Spinge il suo bacino sul mio e sento che mi vuole.
«Zayn...» sussurro.
Lui mi bacia, senza fiato. «Ti amo.»
Cadiamo a terra sul tappeto e lui mi sfila i pantaloncini. Capisco le sue intenzioni.
Gli tolgo la maglietta e lui si libera dei pantaloncini mentre fruga nel cassetto tirando fuori una bustina.
Gli tiro giù i boxer e lui mette il preservativo.
Piomba sulle mie labbra nel momento in cui mi penetra. Vorrei urlare ma gemo sulle sue labbra. Si tira indietro e poi riaffonda con forza.
«Zayn» dico a denti stretti.
«Amore, baciam...» non lo faccio finire, gli tappo la bocca con la lingua.
Con le gambe lo attiro dentro di me, mentre spinge sempre più forte.
Mi sembra di rivivere quella notte e il pensiero mi fa impazzire. Il mio bacino scatta verso l'alto e lui ne approfitta.
Mi sento così bene. Non facevo l'amore da circa 5 anni, quello che mi faceva provare Zayn... forse nessun altro ne sarebbe stato capace.
Spinge ancora e io gli graffio la schiena, poi lui mi crolla addosso. Abbiamo il fiatone.
«In bagno, eh?» sussurro e lui scoppia a ridere.
«Tua figlia ha occupato il letto.»
"È anche tua figlia, caro! La colpa è anche tua!"
Quattro ore dopo, dopo aver dormito un po', scendiamo tutti e tre a fare colazione. Sono tutti seduti a tavola e anche noi prendiamo posto.
«Buongiorno.» salutiamo.
Io e Zayn ci sediamo accanto, di fronte a noi c'è Jake. Il ragazzo mi fa l'occhiolino e io lo immagino già a terra sanguinante.
Zayn mette la mano sulla mia, per farlo vedere a Jake. Si avvicina al mio orecchio. «Se ci avesse visti stamattina non starebbe qui a perdere tempo nel tentativo di conquistarti.» sussurra e io gli do un bacio.
Iniziamo a mangiare.
Petunia inizia a parlare. «Io e mio marito avevamo pensato di pranzare in giardino oggi, vi va?» ci chiede.
Sembriamo tutti d'accordo.
«Perfetto!»
«Jake, mi passi lo zucchero?» chiede Zayn.
Lui non lo ascolta e non distoglie lo sguardo da me.
Mi allungo sul tavolo e prendo lo zucchero da dare al mio ragazzo, quando Zayn scatta in piedi.
«Jake, vieni in giardino.» ringhia, cercando di stare calmo davanti a Leila.
Lui ride e io non capisco. Aiuto il mio ragazzo e mi alzo in piedi. «Jake, vieni.» dico e insieme usciamo in giardino.
Quando stiamo quasi per raggiungere il gazebo, Zayn si volta e cerca di sferrargli un pugno in faccia.
«Zayn!» urlo. Non capisco, sta esagerando.
Jake però riesce a centrarlo e il moro cade sull'erba.
«Zayn!» stavolta è un urlo disperato. Mi butto in ginocchio sull'erba e gli sollevo la testa. «Amore, come stai?»
Scuote la testa. «Tutto bene.»
«Cosa volevi dirmi, Taylor?» mi chiede Jake.
Lo spingo facendolo cadere in piscina e torno da Zayn.
«Zayn?»
Si alza. «Tranquilla, non è niente.» Ha il labbro spaccato.
«Ti esce sangue dal labbro.» dico.
Lui guarda Jake in acqua e ride, poi mi guarda. «Perché non lo succhi?» mi chiede e mi bacia. Sento il sapore del suo sangue in bocca, sa di ferro.
«Mi spieghi che ti è preso?» gli chiedo.
«Quando ti sei piegata per prendere lo zucchero, ti ha guardata dentro la canottiera e la sua espressione non mi è piaciuta.» dice.
L'idea mi imbarazza e arrossisco.
«Ora lo finisco.» dice alzandosi.
«Amore, no.» lo fermo. «Per favore, non è il caso di prendersi a botte. Lascialo perdere, ignoralo. Non avrà mai niente da me.»
«Lo so ma deve capire che sei solo mia.»
Gli accarezzo il viso. «Ti prego, fallo per me.» Lo bacio.
Sospira. «È incredibile il modo in cui riesci a convincermi ogni volta.»
Abbasso lo sguardo. «Non ci sono riuscita proprio ogni volta. Cinque anni fa non ti ho convinto ad andartene.» sussurro.
«Hai ragione. Ma mi hai dato un motivo per tornare. Ma che dico? Non uno, milioni.»
Sorrido e lo abbraccio. Mi è mancato così tanto. Inalo il fantastico profumo della sua pelle e strofino il naso sul suo collo.
Jake esce dalla piscina, completamente inzuppato d'acqua.
«Jake, non fare il bambino.» gli dico.
Lui finge di non sentirmi e se ne va. Mi volto verso Zayn e delicatamente gli prendo il viso tra le mani. Dio, quanto è bello...
Sollevandomi in punta di piedi, premo le labbra sulle sue, succhiandole.
Ridacchia. «Bambolina, quanto ti amo.»
«Mh, ma che sei dolce.» lo prendo in giro.
«Io sono sempre dolce.» dice e so che ha ragione.
Le mie dita giocano con i suoi capelli, sono incredibilmente morbidi. Mi circonda la vita con le braccia e mi stringe forte.
«Credo che così potrei essere felice per tutta la vita.» sorride. «Tu no?»
"Dovrei prima dirti che hai una figlia."
«Zayn,» faccio un passo indietro. «devo dirti una cosa importante.»
«Non sei felice con me?»
«Ovvio che lo sono. Ma c'è una cosa molto più importante.»
«Più importante della nostra felicità? Più importante di noi due, di Leila, di quanto ci fidiamo l'uno dell'altra e di tutto il resto?»
"Fiducia. Non so se riuscirai più a fidarti di me."
«Cosa devi dirmi?» mi chiede.
"Leila è tua figlia."
Deglutisco e gli sorrido. «Che ti amo più della mia vita.»
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Il ragazzo della libreria 2 - Half a Heart
FanfictionSequel de "Il ragazzo della libreria". Una donna forte non si arrende, combatte per i suoi sogni. Taylor è così: non si lascia fermare dalle difficoltà. Dopo la partenza di Zayn, lei si costruisce una nuova vita, in cui cerca la felicità. Ma la veri...