Capitolo 12

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Pov Natasha

"Ti prego Fede, ho bisogno di rimanere da sola" gli dico, siamo ancora sull'uscio della porta.
"Va bene, ma per qualsiasi cosa mi chiami" mi stampa un bacio sulle labbra e mi sorride barcollando ancora un po'.

Io non vedo l'ora di rientrare e vomitare, così gli sorrido velocemente anch'io sussurrando un 'buonanotte' ed entrando subito in casa.
Richiudo la porta alle mie spalle, mi appoggio con la schiena e scivolo pian piano giù iniziando nuovamente a piangere.

Gli ho detto che è il mio ragazzo.
I suoi occhi delusi sono stampati nella mia mente.
Mi sento una merda, corro in bagno e vomito,vomito e vomito ancora.

Mi stendo a terra vicino al water fissando il soffitto.
Ormai è giorno, non ho intenzione di dormire.
So benissimo che dopo questa sera, ho perso definitivamente Matteo.
Ed è la cosa che fa più male.

——————————-
Un mese dopo

"Vado a prenderti qualcosa da bere" mi dice Federico, annuisco e mi torturo un pochino le mani facendo uno dei miei soliti sorrisi falsi.
"Sta andando bene?" Mi chiede Giulia, la mia amica.
"Alla grande " mento.
Angelo e Tommaso ridono per qualcosa che hanno visto in fondo al locale, o meglio, qualcuno.
I suoi capelli rossi e ricci li riconoscerei tra mille.
Il mio cuore perde un battito, è da un mese che non lo vedo, mi sudano le mani.

Federico torna con il mio drink tra le mani e una birra per lui.
Si siede accanto a me e mi circonda con un braccio intorno alle spalle.
Mi guarda e mi sorride, poi sposta lo sguardo sui suoi amici che continuano a ridere a crepapelle.
"Che avete da ridere?" Chiede.
"Oh , c'è quello sfigato che credeva di poterti battere"
Poterlo battere?
"Credeva di potersi prendere ciò che era già tuo" ride ancora Tommaso.
È quello che mi sta più sui coglioni.

Mi stanno etichettando come un trofeo o cosa?
Che cosa sono? Una gara da vincere?

La rabbia inizia a ribollire nel mio petto.

Federico inizia a ridere guardando Matteo.
"Siete patetici" dico alzandomi e mandando giù l'intero drink.
"Cosa?" Dice Angelo.
"Siete patetici" ripeto.
"Credete di potermi etichettare come una bambola, una vittoria? Siete voi quelli sfigati che definite una donna così, coglioni"
Poi mi giro verso Federico.
"Sei uno stronzo"

Mi dirigo verso il bagno ancora incazzata, mi chiudo dentro e vomito.
Cercando di sentirmi meno pesante e più libera.
Non capendo che sto perdendo sempre di più me stessa così.

Sento bussare alla porta.
"Vai via Federico" dico.
"Mi dispiace piccola" mi dice dall'altro lato della porta.
"Vai via per favore, lasciami da sola"
"Non posso Nat, io ti amo, erano solo delle battute quelle. Tu sei pazzesca"
"Vai via" ripeto ancora.
Le lacrime iniziano a scorrermi calde sul viso.
Sento i suoi passi allontanarsi lentamente, la porta richiudersi e mi lascio andare ancora, vomitando.

Non posso continuare così, è ovvio che Matteo mi manca e che...e che diamine provo qualcosa per lui.

Vorrei tornare ai nostri pomeriggi.
A quando ci prendevamo in giro, e scopavamo.

Sento bussare di nuovo alla porta, con un gran giramento di testa per la troppa foga nell'alzarmi apro la porta aspettandomi di nuovo Federico.
"Hai rotto le palle come ti devo dire che mi devi lasciare in pace Federico?" Quasi urlo, poi lo sguardo si sposta e lo vedo.
È lui.
Mi guarda per interminabili minuti, i suoi occhi scorrono per tutto il mio corpo, si impiantano nei miei occhi e poi tornano a vagare.
"Perché stai diventando così magra?" Mi chiede.
Lancio un occhiata allo specchio davanti a me, ed è vero, sto diventando davvero magra.
Dalla scollatura del vestito di possono vedere le mie clavicole che sembrano voler uscire dal mio corpo.
"Faccio schifo vero?" Dico con un sorriso amaro.
"Sei sempre bellissima Nat, ma non mi poace vederti stare male" mi risponde lui.

"Forse è quel coglione che ti fa stare così?" Chiede dopo qualche secondo di silenzio.
"Forse sono io che ho sbagliato tutto"
"Mi manchi Nat"
Mi avvicino a lui, gli accarezzo il braccio scoperto , sento gli occhi pizzicarmi.
"Non so cos'è questa cosa che mi attira a te Matteo, ma so che non posso farne a meno"
"È la stessa cosa per me"

Sento il cuore battere all'impazzata, il respiro irregolare, i supi occhi marroni incastrati nei miei, le labbra schiuse.
Non ci capisco più nulla e mi fiondo sulle sue labbra.

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