Capitolo 15

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"Ciao ragazzi, ci vediamo domani" ci salutano i biondini.
Ricambiamo il saluto e chiudo la porta.
"Siamo soli" dice Matteo con un sorrisetto.

Non abbiamo ancora fatto l'amore da quando ci siamo 'riappacificati' e ho una voglia matta di sentirlo ancora dentro di me.
"Si" mi avvicino a lui e gli circondo il collo con le braccia.
Lui mi solleva prendendomi in braccio e mi porta in camera mentre io continuo a lasciargli baci sul collo.
"Mi fai impazzire " mi sussurra.
"Ti voglio" gli dico.
Gli sfilo la maglietta e lui la sfila a me, si perde un attimo a guardarmi, non riesco a decifrare la sua espressione e questo mi rende nervosa all'istante.

"Ho qualcosa che non va?"
Lui non parla ancora ma continua a fissarmi.
"No" dice infine.
"Sei bellissima"
Questa cosa mi puzza, ma faccio finta di niente e lascio che mi baci sul seno.
Mi sfila il reggiseno, mi toglie i pantaloncini, io li tolgo a lui, le nostre intimità si sfiorano facendomi scappare un gemito.
Le sue dita mi accarezzano e mi faccio cullare da quella sensazione.
"Di più " dico e lui spinge le sue dita dentro, guardandomi godere al suo tocco.
Con la mano accarezzo anch'io la sua zona di piacere fin quando non ne posso più, balzo sopra di lui e con un gesto secco lo faccio entrare dentro di me.

"Nat, il preservativo"
"Ti interessa davvero?" Dico mentre mi muovo su di lui.
Fa no con la testa perso come me in un culmine di piacere, mi guarda negli occhi gemendo insieme a me, con le mani prende i miei glutei e li stringe dando poi una leggera pacca.

"Sei fantastica" mi dice e poco dopo raggiungiamo il culmine del piacere insieme.

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Mi sveglio che è ormai tardo pomeriggio.
Dopo aver fatto l'amore ci siamo addormentati abbracciati come due innamorati, e non so se lo siamo.
Sento che Matteo è importante per me, mi mancava quando non c'era, ma mi sembra troppo presto per dichiararlo amore.
Mi alzo piano dal letto per non farlo svegliare e vado in cucina, sul mobile all'ingresso c'è ancora la posta che ho preso sta mattina e che ancora devo leggere.

Afferro le buste e mi metto seduta al tavolo, bollette, bollette e ancora bollette, fin quando arrivo alle ultime due buste.
Non c'è scritto da chi o da dove proviene, apro la prima, c'è un foglio piegato.
Lo apro e quando leggo il contenuto vorrei sprofondare.

<<mi hai lasciato come uno stronzo ma sappi che ho la mia arma per vendicarmi, apri l'altra busta, troia>>

Schifata apro l'altra busta senza sapere cosa aspettarmi.
Quando ne vedo il contenuto non vorrei mai averla aperta.
Sento dei conati di vomito risalirmi per la gola, il sangue mi si gela nelle vene e gli occhi mi si riempiono di lacrime.

Corro in bagno e vomito, tutto il pranzo che ho mangiato, che grazie a Matteo ho mangiato ora è andato dritto dritto nel cesso, come sta facendo la mia vita.

Il respiro si fa affannoso e urlo, urlo fino a sentire male alla gola, ho paura.
Ho paura.
Vorrei mamma e papà, li vorrei qui con me.

"Hey che succede?" Matteo si precipita verso di me e mi prende il viso tra le mani ma io sono in uno stato di trance e non so come uscirne.
Non riesco a parlare, non riesco a muovermi.
Matteo cerca di smuovermi un po' per farmi riprendere, mi fa alzare e mi fa bagnare la faccia con dell'acqua fredda, ma nulla.
Sono come un burattino in questo momento.
Sento le lacrime rigarmi le guance, Matteo mi stringe in un abbraccio e mi accarezza i capelli.

"Piccola dimmi cosa è successo, perché hai vomitato? È per questo che sei diventata così magra?"
Non riesco a rispondere, solo a staccarmi da lui e piegarmi di nuovo sulla tavoletta del water vomitando ancora.

Matteo mi tiene i capelli e mi sussurra di cacciare via tutto.
Mi dice che mi sentirò meglio.
Come posso sentirmi meglio.

Lui ha delle mie foto.
Federico mi ha scattato delle foto dove sono completamente nuda e ubriaca.
Mi ha minacciato di pubblicarle, sarò la ragazza che ha perso amici e che poi è andata allo sbando.
Tutti mi derideranno.
Non riuscirò più ad uscire di casa.
Vorrei trovare un modo per non farle pubblicare.
Ma non ne trovo uno, nemmeno uno.

"Matteo va via ti prego"
"Non posso andarmene, devo prendermi cura di te"
"Vattene! Devi rimanere fuori da tutto questo, vai via!" Urlo disperata.
"Vuoi davvero che me ne vada Nat?"
"Si cazzo vattene!"
"Ci sentiamo quando ti sarai calmata" mi dice ed esce dal bagno, pochi secondi dopo sento la porta sbattere e mi lascio cadere sul pavimento.

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