È facile schierarsi dalla parte dei buoni, un po' meno domandarsi perché i cattivi siano diventati tali.
Fin da bambina Madison ha sempre saputo di essere la cattiva della storia, la causa del suo stesso dolore.
Dopo un'infanzia infernale, segnata...
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Non sono una santa.
Fin da bambina, nessuno si è mai preso la briga di definirmi buona.
Mia madre non si è mai vantata con le amiche di quanto fossi brava a scuola o di come fosse fortunata ad avere una bambina "speciale", o almeno tranquilla, come me.
Anzi, tutto il contrario.
Nessuno ha mai preso le mie difese, nessuno è mai intervenuto per proteggermi di fronte alle mille difficoltà che mi si sono presentate davanti.
Giorno dopo giorno ho dovuto imparare a sopravvivere, da sola e con tutte le mie forze.
A volte ce l'ho fatta, altre un po' meno.
Sicuramente sono cresciuta con un grandissimo senso di solitudine che mi logora, notte dopo notte, divorando come un verme famelico ciò che resta della mia anima corrotta.
Perché io non sono una santa né pretendo di esserlo.
Sono egoista, senza scrupoli, fredda e calcolatrice.
Se desidero qualcosa, sicuramente, in pochissimo tempo, sarò riuscita a ottenerla.
E se per farlo devo manipolare o far soffrire le persone, beh, meglio ancora.
Non mi importa di ciò che penseranno gli altri, non mi importa di chi soffrirà o se qualcuno si farà del male.
L'importante, per me, è uscirne vincitrice.
Sempre e ad ogni costo.
Sembrerò cattiva e apatica; forse, dopo tutto, lo sono anche.
Per chi vede la mia storia dall'esterno, senza conoscermi davvero, sarà facile etichettarmi come la "cattiva della storia".
Sicuramente lo sono, sicuramente mi merito tale appellativo.
Probabilmente un giorno pagherò per i miei peccati e per tutto il male che ho causato, ma, e questo me lo chiedo da sempre, chi pagherà per ciò che mi è stato fatto?
Chi sarà disposto a sopportare il peso del dolore che mi è stato inflitto? Chi dovrà implorare il mio perdono per gli orrori che ho visto e, sopratutto, subito?
È facile schierarsi dalla parte dei buoni, un po' meno domandarsi perché i cattivi siano diventati tali.
Non mi aspetto che tutti possano comprendere, non mi aspetto che qualcuno scelga di stare dalla mia parte, ma spero almeno che qualcuno provi ad andare oltre la superficie, che qualcuno, spinto dalla curiosità, possa rendersi conto che dietro alla mia corazza di ghiaccio e al mio petto senza cuore, si cela un'anima martoriata dalla vita.
Distrutta e annichilita nel più profondo del suo io.
So bene che per me non ci possono essere salvezza o redenzione.
Io non mi salverò, al massimo la mia discesa verso l'inferno sarà più lenta ed eventualmente più piacevole.
Ma salvarmi, beh, è impossibile; io sono già persa e nessuno può recuperarmi.
Ormai mi limito a sopravvivere, aggrappandomi all'ultimo briciolo di speranza, ancora insito da qualche parte dove un tempo batteva il mio cuore.
Ho provato a salvarmi, ad aggrapparmi alla fune che mi è stata gettata dalla vita per risalire, ma ormai ho sprecato la mia opportunità e non c'è più nulla dafare.
Posso soltanto tentare di sopravvivere e andare avanti, dimenticando, per quanto possibile, il passato.
Non sono una santa, e, per questo, sono fermamente convinta che ne uscirò vincitrice.
E il premio che mi aspetta all'inferno, un giorno, sarà mio.