12° CAPITOLO First times/ Messes & fiery showers

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12.

နσʆε🌞

Nashville, 24 febbraio 2014

"First times"

Circa nove anni prima...

Damon mi guarda tra le sue folte ciglia, attendendo una risposta.

«Sì, sono sicura», mi prende tra le braccia e mi conduce di sopra, nella sua camera. Mi domando quante ragazze abbiano messo piede qui dentro. Solo l'idea di lui, nello stesso posto con altre, mi fa impazzire.

«Sai, sei la prima ragazza a entrare nella mia camera», dice, leggendomi nella mente.

«Sei serio?»

«Si. Qui solo mia madre, Isobel e la governante hanno il permesso di entrare. Per quanto io mi sia dato da fare, non ho mai portato nessuna ragazza a casa, prima. Invece tu... beh, sei qui...»

Vengo sopraffatta da queste sue parole. Mi destabilizzano.

«Sai, se ci stai ripensando, possiamo anche solo dormire. Lo faremo quando ti sentirai pronta», sussurra avvicinandosi e accarezzandomi una guancia.

«Sono pronta. Non ho nessun ripensamento, voglio farlo. Adesso. Con te. Sono solo sorpresa da quello che hai detto, tutto qui».

Lo prendo per il viso e lo bacio. Mi trascina verso il letto e ci cadiamo sopra, ridendo. Mi fa distendere e mi riporta le mani tra le gambe e la bocca sul seno.

Mi agito a contatto con la sua pelle e tra i gemiti gli dico: «Ti voglio dentro di me».

«Anche per me è una prima volta, sai? Non sono mai stato con delle vergini. Io non voglio farti male. La prima volta può essere molto doloroso. Voglio che mi fermi se...», dice in un soffio sul mio seno, senza nemmeno guardarmi.

«Damon, io sono sicura. Non voglio più aspettare. Voglio sapere cosa si prova a stare con te fino in fondo», rispondo sicura.

Alzando la testa, incolla gli occhi ai miei, poi si sposta leggermente e allungando una mano verso un cassetto del comodino ne estrae dei preservativi. Ne indossa uno e ritorna su di me, allargandomi le gambe. Si avvicina alla mia entrata e tremando si spinge piano dentro di me.

«Cazzo come sei stretta».

Piano piano entra sempre di più, un pochino per volta, fino al punto di non ritorno. Dà un'ulteriore spinta e un bruciore mi pervade.

«Tutto ok?», mi bisbiglia sulla bocca. Accenno un sì con la testa. Porto le mani ai suoi fianchi e lo tiro verso di me.

«Cazzo, Sole, se fai così non riuscirò ad andarci piano».

«Non voglio che tu... ci vada piano con me. Voglio che mi scopi. Adesso».

A quelle parole, il suo viso si trasforma, traboccando desiderio. Inizia a muoversi, sempre più velocemente, tenendosi sospeso su di me e baciandomi ovunque.

«Scoparti è così bello. Sei mia finalmente», aggiunge a fior di labbra.

Poi rotola di lato, portandomi con sé. Mi ritrovo a cavalcioni su di lui, con le mani sul mio culo e i corpi, che si muovono in sincronia.

Tra i gemiti e le parole sconce, di scatto si mette seduto e inizia a scoparmi più forte, leccandomi e mordendomi il collo e il seno, per poi tornare a baciarmi. Inizio a spingermi contro di lui sempre più veloce, agganciandogli le gambe alla vita. Ansima e geme rauco e io insieme a lui.

«Ci sono quasi. Mi sto trattenendo tanto... voglio che veniamo insieme», mi mormora sul collo, continuando a pompare dentro di me.

«Oddio siii...», gemo io, tirandogli i capelli.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 01 ⏰

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