1° CAPITOLO Awkward girl/ Cruel Jokes

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1.

နσʆε🌞

Nashville, 10 novembre 2012

"Awkward girl"

Non appena arrivo davanti all'imponente scuola, mi sento un pesce fuor d'acqua.

Io che provengo da un tranquillo sobborgo di Waterbury, Watertown della contea di Litchfield in Connecticut, mi ritrovo catapultata in una città frenetica come questa.

Nashville.

Ci siamo trasferiti qui, perché a detta dei miei non c'è posto migliore dove io possa studiare musica.

Ok, qui sono passati tra i più famosi cantanti.

Quelli che hanno fatto la storia.

Elvis Presley, Dolly Parton, Jonny Cash − a cui è stato dedicato anche un museo − e tanti altri.

Apprezzo che i miei genitori vogliano il meglio per me, ma il mio sogno è andare a studiare musica a New York.

La Juilliard. Ecco a cosa aspiro.

Ho provato con tutta me stessa a convincere mia madre e mio padre di prendere in considerazione di trasferirci nella Grande Mela, ma è stato un gigantesco buco nell'acqua.

Un secco rifiuto da entrambi. Una città troppo grande e caotica per loro, pur avendo a favore molti punti della loro dannata lista dei pro, come ad esempio l'essere più vicini al Connecticut e alla nostra vecchia vita.

Invece mi ritrovo qua.

Costretta da loro al nostro trasferimento improvviso. Per di più ad anno scolastico già iniziato. Odio la mia vita.

Sono sola qui. Mi manca la mia casa, i miei vecchi amici, i miei cari nonni.

Mi piacevano le mie giornate, avevano il giusto equilibrio di pregi e difetti.

Un beep improvviso mi distoglie dai miei pensieri. Afferro subito il cellulare dalla tasca del mio zaino, e un sorriso mi spunta sulla faccia al messaggio della mia amica Liberty Steel.

Libs: Shiny, sei sveglia? Che fine hai fatto? Non dovresti avermi già mandato un messaggio a quest'ora per dirmi quanto sono pazzeschi i ragazzi di Nashville? Esigo foto dimostrative, lo sai vero?

Sole: Buongiorno piccola spina nel fianco. Lo sai che sei ancora più detestabile a quasi milleottocento chilometri di distanza?

Libs: Non vedo l'ora di sapere come è andato il tuo primo giorno nella tua nuova scuola, Shiny. Sai che devi raccontarmi tutto, vero?

Risponde lei senza nemmeno dare adito alla mia frecciatina. Mi conosce fin troppo bene. Sa che scherzo. D'altronde la nostra è un'amicizia di vecchia data.

Siamo migliori amiche dai tempi in cui portavamo ancora il pannolino. Le nostre madri si sono conosciute in ospedale, in preda alle doglie. Inutile dire che quell'esperienza ha unito prima loro e poi anche noi.

Mi manca zia Chastity, la mamma di Liberty. Zia Chaos, come la chiamo io, perché è un vulcano quella donna e per me è davvero come una zia.

Libs: Non potrai evitare di rispondermi per sempre, Shiny. Sarò il tuo fottuto tormento finchè non lo farai.

Sole: Sono appena arrivata a scuola Libby. Guarda qua. È mastodontica.

Le rispondo allegando una foto della struttura che si erge maestosa davanti ai miei occhi.

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