Quello è il Faro!

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Anche quest'anno Harry era stato costretto a passare tutta l'estate in un'isoletta del cavolo, sperduta nel mare, insieme ai suoi odiosi genitori ricchi sfondati e a sua sorella Eleanor.

Ogni anno riuscivano sempre ad incastrarlo in queste gite familiari per far vedere al mondo che erano una famiglia unita e felice.

Ma una cosa era certa. Non erano per niente una famiglia unita e felice.

I suoi genitori erano i proprietari di una delle Case Di Moda più famose al mondo che portava anche il loro cognome.

Eleanor aveva 19 anni e alternava la scuola alle sfilate di moda delle collezioni dei genitori, vantando un bellissimo corpo da modella.

Gemma, la sua sorella maggiore di 24 anni, non c'era mai a casa perché studiando medicina a Boston, nella prestigiosa università di Harvard, ormai si era trasferita a vivere lì con il suo ragazzo Cameron e solo raramente tornava a Londra per trovare la sua famiglia.

I suoi familiari amavano il loro lavoro in un modo incondizionato, quindi vi passavano la maggior parte della loro giornata trascurando spesso Harry che rimaneva nella immensa villa di famiglia a Londra a mangiare schifezze e a giocare ai videogiochi in compagnia di una ventina di persone che si prendevano cura di lui.

Aveva 17 anni ma non frequentava più la scuola perché i suoi genitori, vista la sua dislessia e discalculia avevano deciso di ritirarlo perché non avrebbe mai soddisfatto le loro aspettative. Non poteva neanche andare a lavorare con i genitori perché il suo corpo non rispettava propriamente i canoni che doveva avere un modello secondo loro.

Non usciva mai di casa, se non rare volte in cui i suoi genitori lo portavano a qualche conferenza. Le visite mediche le faceva tutte nella sua dimora e i vestiti li comprava online per poi farseli aggiustare dalla sarta domestica.

Per alcuni aspetti i suoi genitori erano molto protettivi nei suoi confronti, per altri lo trascuravano ampiamente.

Non aveva nessun amico, non poteva farseli visto che non andava a scuola e non praticava alcun tipo di sport a causa della grave asma che aveva.

La sua unica amica era la musica. Harry fin da piccolo aveva trovato in lei un posto felice in cui approdare. Suonava il pianoforte, per volere dei genitori, da quando aveva 4 anni; era diventato molto bravo, ma i suoi desideri erano altri, quindi dopo undici anni aveva deciso di smettere per iniziare a suonare la chitarra.

Quando suo padre lo scoprì però, deluso dal suo comportamento, scagliò la sua sua nuova chitarra classica dalla finestra, sgretolandola così insieme ai suoi sogni.

Harry per ripicca abbandonò per sempre il pianoforte.

-Harry, preparati tra qualche minuto scenderemo da questo dannato traghetto!- esclamò Anne, sua madre tenendo con le mani il suo voluminoso cappello color glicine che sarebbe volato via a causa del forte vento.

Il ragazzo sbuffò e si incamminò, scartando una barretta di cioccolato, verso l'uscita di quella sottospecie di mezzo di trasporto.

Quell'isoletta era talmente dimenticata da Dio che non aveva neanche un porto per attraccare navi di grandi dimensioni. Un aeroporto neanche a chiederlo! Quindi la famiglia Styles si era avventurata un un viaggio della speranza durato 7 ore all'interno di quel rottame.

Furono poche le persone che scesero con loro in quella ridente isoletta. Appena finalmente misero piede a terra li colpì una forte afa che quasi non gli permetteva di respirare. Sua madre prontamente gli porse il suo inalatore per aiutarlo a respirare meglio.

Intorno a loro c'era il nulla. Una distesa immensa di mare copriva le loro spalle; alcune barche o piccoli pescherecci erano attraccati in malo modo nel minuscolo porto. Davanti a loro c'era il lungomare.

Remember to see the lighthouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora