L'alba dietro di lui proiettava la sua ombra sulla sabbia.Harry, armato di fogli e carboncino, era impegnato a completare un vestito da sera per la sua collezione estiva.
Nella sua famiglia si era sempre parlato di moda e Harry, sapendo disegnare, aveva coltivato la passione dello stilista. Si sentiva portato per quel lavoro. Si impegnava molto per la realizzazione di quegli abiti, quando disegnava, si sentiva parte del mondo, non solo un piccolo essere dipendente dalla famiglia.
-Ehi Ciambella! Che ci fai qui? Louis lo sa che sei scappato?- chiese al gatto del faro che si era appena acciambellato ai suoi piedi.
Harry lasciò a terra la sua matita e iniziò ad accarezzare il pelo morbido di quel gattone rosso.
Il micio inizió a fare le fusa e il ragazzo lasció dei gradevoli grattini sul collo dell'animale.
-Sei proprio un coccolone tu, eh?-
Da lontano, dietro un albero, un ragazzo dagli occhi del colore del mare e i capelli del colore della paglia, osservava la scena intenerito. Non voleva disturbare il suo amico, ma la voglia di stare accanto a lui era tanta, così attraversó la strada sterrata e si avvicinò.
-Buongiorno Hazzold!- esclamò con voce squillante. Harry sobbalzó. Credeva di essere da solo con il gatto. Immediatamente arrossí. Proprio non si aspettava di trovarsi davanti il suo amico, migliore amico, in tutta la sua bellezza.
-L...lou, è. ..è tanto che mi stai osservando? -
-Il giusto per capire che sei un vero tenerone!- rispose ridacchiando. Harry diventó ancora più rosso.
-Stupido gatto ciccione, quante volte devo dirti di non scappare via dal faro? - esclamò Louis prendendo di peso il micio che soffiava e miagolava indispettito.
- Harry, tu gli piaci! Non si fa accarezzare mai da nessuno! Dovresti venire quando devo fargli il bagnetto! Magari riesco per una volta a non ritrovarmi con le braccia di un autolesionista! - ridacchió Louis. Harry sorrise.
- Aspettami qui! Porto lui a casa e ritorno da te! - disse il ragazzo del faro con il suo sorriso luminoso. Harry annuì e tornò ai suoi disegni.
Il riccio non fece neanche in tempo a sfumare la manica del suo vestito che una voce dietro di lui lo fece sobbalzare.
- E' proprio bello, Harry. Hai un vero talento! Lo indosserei se fosse in commercio! - esclamò Louis. Harry sorrise e continuó a disegnare. Non si vergognava più a disegnare davanti a Louis, il ragazzo del faro lo riempiva sempre di complimenti e ad Harry facevano piacere; non ne riceveva spesso, quindi lo facevano sentire apprezzato e importante.
- Tuo padre li ha mai visti? - chiese il ragazzo.
- No, n...non credo che po...potrebbero p...p..piacergli, sono molto diversi dalla....dalla linea di m...m...moda che s...s...segue lui.-
-Secondo me li apprezzerebbe. Potrebbe prendere spunto per una nuova collezione. Potrebbe assumerti, darti uno stipendio! Non ti piacerebbe Haz?-
-Sí, m...moltissimo.- mormorò il riccio abbassando il capo.
-Allora perché non glieli mostri!- lo incitó Louis con uno dei suoi sorrisi magici, uno di quei sorrisi ai quali Harry non sapeva dire di no.
Harry sorrise con gli occhi verdi, pieni di speranza. Solo in quel momento Louis si rese conto che forse non sarebbe stata una buona idea, forse Des non avrebbe apprezzato i disegni di Harry, forse lo avrebbe denigrato come al solito. Ma il sorriso di Harry era così luminoso che Louis non se la sentì di spegnerlo.
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Remember to see the lighthouse
FanfictionUna vacanza per abbattere ogni pregiudizio. Una vacanza per dimostrare la propria personalità. Una vacanza per cambiare. Harry, diciassettenne timido e impacciato con le ali tarpate dai genitori troppo severi e oppressivi. Louis, ventunenne ribelle...