Mio Nemico

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Il sorriso che avevo tra le labbra da diverse ore, proseguì la sua marcia silenziosa, nel cuore della notte è tra le lenzuola rosa del mio lettino. Malgrado la serata era finita con quel bacio e con la confessione di Davide, non riuscivo a non essere felice per quello che era successo. Passata la fase di tristezza dettata dal fatto che Stefano mi aveva lasciata senza spiegazioni su quel muro, ripercorsi i momenti antecedenti a quella sua sparizione. Lui che beve dal mio bicchiere, lui che balla con me, lui che mi bacia in un modo così profondo da farmi tremare la gambe solo al pensiero. Mi svegliai innumerevoli volte durante la notte, credendo di essere ancora tra le sue braccia sorridendo come una stupida e con una voglia matta di raccontare tutto a Serena, anche se non era stato molto carino da parte mia averla lasciata da sola alla festa. Il giorno seguente, con gli occhi fissi al soffitto e la sveglia che suonava ininterrottamente, mi alzai dal letto con quella voglia di rivederlo. Non sapevo bene cosa avrei trovato a scuola, ma non mi importava. Lui era diventato il mio chiodo fisso malgrado tutto. Entrai immediatamente in bagno con l'intenzione di fare una doccia veloce e correre immediatamente da Serena. Lei non sapeva ancora nulla e io non vedevo l'ora di raccontarle tutto. Dopo aver saltato mia madre che leggeva donna moderna insieme ad una tazza di caffè latte, uscii dall'appartamento di casa con lo zaino sulla spalla destra, il mio giubbotto con pelliccia sintetica e la musica di Rino Gaetano in testa. Oltrepassai il pianerottolo che divideva casa mia da quella di Serena, sorridendo come una scema. Suonai cercando di restare seria e di ricacciare dentro di me la troppa euforia per quel bacio. La porta si aprì davanti ai miei occhi dopo aver suonato e atteso addossata al muro adiacente.

« Sono ancora arrabbiata con te. », esordì Serena, prendendo lo zaino che aveva appoggiato tempo prima sulla sedia davanti all'entrata. Lo indossò sulla spalla destra chiudendosi la porta alle spalle e iniziando la discesa verso il portone.

« Ti prego Sere, non puoi essere arrabbiata con me proprio oggi. », replicai seguendola e cercando di fermare la sua corsa.

« Oggi? Perché, cos'ha che non va oggi? Lo trovo perfetto per ignorarti come hai fatto tu ieri sera. »

« Ma non lo è se ho dato il mio primo bacio. », mo fermai con il cuore in gola mentre le mani lottavano tra di loro per non soccombere alle mie emozioni.

« Cosa? », chiese sbarrando gli occhi e buttandosi su di me con un abbraccio. Sentii il profumo di miele e cioccolato e il suo sorriso che provocò in me la medesima reazione. « Hai baciato Davide? Allora aveva ragione Filippo, sei andata via con lui? », domandò entusiasta cercando il contatto visivo e tenendo le braccia sulle mie spalle.

« No, Davide, mi ha solo accompagnata a casa. », ricordai dentro di me con malinconia cosa era successo e cosa mi aveva confessato. Mi sentii nuovamente una merda verso di lui incupendomi all'istante.

« Beh? Cos'è quella faccia? »

« Nulla. »

« Allora? Mi dici chi hai baciato? »

« Stefano... », sibilai in colpa. Aver ricordato Davide, mi aveva ricordato il suo dolore e la sua faccia da cane bastonato.

« Stefano? Quel Stefano? »

« Già. L'unico e il solo. », risposi facendo qualche passo sistemando lo zaino sulla spalla.

« E non sei contenta? Cioè, all'inizio lo sembravi. »

« Lo sono. Cioè, è stato meraviglioso. », mi voltai nuovamente verso di lei con il cuore in gola. « Avevi ragione. Baciare qualcuno è qualcosa di indescrivibile. Infatti non saprei da dove iniziare. », risi un po' imbarazzata.

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