Isola Felice - Seconda Parte -

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Nonostante intorno a me ci fosse il brusio e la musica Jazz, la mia mente e il mio sguardo erano focalizzati su di lei. Indossava un vestito di paillettes nero con un scollo molto profondo e una cintura in vita. Era talmente bella da farmi sentire il fuoco nelle vene nonostante la lontananza. I suoi occhi brillavano proprio come il suo sorriso mentre scattava una foto insieme a Serena e Luca. Seguitai ad osservarla in tutti i suoi movimenti fino a quando non vidi Adriano avvicinarsi a loro . Lui, di bianco vestito come si richiede ad un angelo, guardava dalla testa ai piedi Nicole, ignorando il suo atteggiamento imbarazzato. Sentii nuovamente quel fuoco nelle vene, ma in modo diverso: volevo spaccargli la faccia. Strinsi il pugno nella tasca nella mano destra, mentre con l'altra tenevo quasi in equilibrio lo stamparne che mi aveva passato il cameriere di turno. Imprecai mentalmente innumerevoli, prima di essere calmato dal suo sguardo. Si posò leggero su di me richiamando la mia attenzione. Rimase per qualche secondo sui miei occhi, scorgendo il suo disprezzo e la ricerca silenziosa di aiuto da parte mia. Decisi che quel siparietto disgustoso doveva cessare e che Adriano doveva farsi un giro al largo, Nonostante le mille raccomandazioni e piani provati a casa con Nicole, feci qualche passo verso il gruppetto, notando come Serena e Luca si fossero allontanati e Adriano si fosse avvicinato troppo a Nicole.

« Permetti questo ballo? », chiese l'angelo bianco non accorgendosi di me.

« La signorina è già impegnata. », affermai passando il bicchiere ad uno dei camerieri che giravano per la sala. « Non è un problema per te, giusto? », domandai con un pizzico di ironia.

« No, godetevi pure la serata. Avremo modo di concederci un ballo più tardi. Con il vostro permesso. », salutò sforzandosi di sorridere, e facendo un piccolo inchino, si spostò poi verso un gruppetto di uomini in smoking.

« Non dovevi, sapevo cavarmela benissimo anche da sola. »

« Quindi avresti preferito le mani di Adriano a dosso? », sorrisi stringendola a me.

« No, ma così ti sei esposto. Ci siamo esposti. »

« Non sarà di certo un ballo a convincerlo di noi due. Lui sta già tramando qualcosa, ma dobbiamo essere scaltri a non farci notare in altri atteggiamenti. E poi, sarebbe stato strano il contrario. Purtroppo lui sa bene quello che provo per te, e non mostrandomi un minimo interessato sarebbe stato surreale. »

« Tutta questa storia lo è. », sbuffò lei, guardandomi negli occhi. Gli stessi occhi di quel giorno e che mi avevano fatto ammattire.

« Non ti ho ancora detto quando tu sia bella questa sera. Sei un incanto. », affermai riportando l'attenzione su di noi.

« Grazie, ma anche tu non sei niente male. », sussurrò toccandomi la cravatta.

« Attenta a quello che fai. », affermai dirizzandomi. Guardai immediatamente verso Adriano la quale fortunatamente era impegnato in una conversazione molto accesa con uno dei suoi "amici"

« Scusami, mi sono lasciata trasportare. »

« Non scusarti, ma stiano più attenti. », le sussurrai continuando quei passi lenti. Forse aveva ragione lei, avevamo osato con quel ballo davanti a tutti. Forse era arrivato il momento di cambiare strategia di gioco. « Ascoltami, sarò veloce è conciso, non farti ingannare da quello che vedrai stasera. », le sussurrai velocemente all'orecchio destro prima di scorgere Serena e Luca di ritorno dal buffet dei dolci.

Lei mi guardò stranita mentre mi allontanavo da lei in modo freddo.

« Non sapevo che eri pure un ballerino provetto. Sei una continua scoperta Stefano Giorgi. », puntualizzò Serena, addentando un piccolo macaron color ciliegia.

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