Tornerai.
Tornerai, cazzo.
Era quello che mi ripetevo incessantemente mentre il mondo sembrava girare più veloce del solito. Sembrava tutto dannatamente veloce e io non sapevo come seguire quel flusso migratorio di pensieri che avevano deciso di abbandonare la mia sanità mentale. Sanità, messa sempre di più a dura prova da Adriano e Erika. Entrambi tenaci e spavaldi, non mancavano di mettermi in difficoltà e a ricordarmi costantemente che quella di partire era la miglior idea e soluzione per quel momento disfunzionale. Aprii l'agenda elettronica rincorrendo con gli occhi i giorni che mi separavano dalla partenza e da quella angosciosa verità. Nicole non doveva sapere nulla, ma come potevo sparire senza avvisarla e sperare che lei avrebbe avuto ancora voglia di cercarmi dopo? Ma come avrei potuto spiegarle quel mio piano e pretendere che lei capisse cosa avevo intenzione di fare? Sbuffai davanti allo schermo torturandomi il labbro inferiore in cerca di una risposta quando sentii una presenza davanti alla porta dello studio. Spostai lo sguardo rimanendo senza parole e senza spiegazioni per quel suo gesto inappropriato.« Ciao Stefano. », la voce di Erika sembrava calma e le sue mani incrociate tra di loro come a formare un cesto, le davano un'aria da donna ravveduta, tutto il contrario della sua mise sexy e un rossetto rosso fuoco.
« Cosa vuoi? », mi alzai spegnendo il desktop non proprio felice della sua apparizione improvvisa.
« Ho saputo che stai per partire e volevo assicurarmi che tu stia bene. »
« Vedo che le notizie volano. Ad ogni modo, sto benissimo, e non dovevi di certo venire qui a fare la crocerossina come al tuo solito. »
« Lo faccio perché ti amo. »
« Ok. », affermai incazzato chiudendo la porta e spostandola verso il centro della stanza dal suo gomito destro. « Sono stato fin troppo gentile con te, adesso è tempo che tu te ne vada una volta per tutte. Non voglio più vederti Erika, ci siamo capiti? »
« Non lo pensi sul serio. »
«No? E a cosa penso? », risi nervosamente stringendo le braccia in un nodo.
« Pensi che potremo stare insieme adesso che Nicole è solo un brutto ricordo. Pensi che potrei partire con te per Londra e rifarci una vita. Pensi che potrei darti la famiglia che tu non hai mai avuto. », si avvicinò sinuosa a me facendomi strisciare la sua mano sul mio torace coperto da una delle mie camicie bianche. « Pensi che potrei essere la madre dei tuoi figli… », continuò soffermandosi davanti alla zip dei miei jeans stringendo delicatamente. « E che potremmo provarci anche adesso su quella scrivania. »
« Hai una fervida immaginazione, non c'è che dire. », continuai a ridere nervosamente spostandola via da me.
« Posso essere tutto quello che vuoi. Puoi scoparmi dove vuoi e quando vuoi. »
« Ecco, è questo il punto focale. Io non voglio scoparti, Erika. Non voglio più vederti. Mi fai schifo per come ti comporti e per come vorresti lasciare i tuoi figli per farne uno con me. Non farei mai un figlio con te, neanche se fossi l'ultima donna sul pianeta. »
« Sei un bugiardo! Tutte le volte che mi hai tenuta tra le tue braccia, sentivo che mi desideravi in quel modo! Che avresti voluto un bambino con me! »
« Scommetto che ti riferisci a quando ti ho scopata dentro la cameretta dei tuoi bambini mentre ti tappavo la bocca con una calza degli orsetti del cuore. In effetti, ha un certo non so che di famiglia tutta quella scena. », risi beffardo allontanandomi da lei.
« Smettila di essere offensivo e cattivo con me! So bene che hai sempre desiderato un bambino! », strillò portandosi entrambe le mani sul cuore.
« Ma chi, io? Con te? Credo che tu abbia bisogno di uno specialista. A tal proposito ti consiglierei la dottoressa tutto pepe che gironzola attorno a tuo marito, ha delle ottime referenze. »
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Dimenticare Te
Lãng mạnPuò un amore non vissuto a pieno in adolescenza cambiare il corso di una vita? Questo è quello che Nicole, si chiede da quando Stefano, il suo primo amore adolescenziale, si trasferisce in un'altra città facendole idealizzare quel rapporto turbolent...