Prologo

530 177 149
                                    

Dicono che il primo amore di una ragazza sia il proprio padre: lei è frutto dell'amore dei suoi genitori e la proteggono come quando i cavalieri si proteggono con lo scudo, soltanto che i genitori diventano lo scudo dei propri figli, anche a costo di perdere la loro vita. La madre è protettiva come una leonessa con i propri cuccioli: aggressiva davanti ad ogni pericolo e ostacolo, che rinuncia alla fame per sfamare i propri cuccioli. Il padre invece, vede la propria bambina come una principessa e la tratta da tale: ha occhi solo per quella piccola e fragile creatura, la accarezza come se stesse toccando un vaso di cristallo e le sue dita tracciano i suoi lineamenti con delicatezza, ammirandola incantato. Lui sa che è l'unico uomo che la proteggerà sempre, che la rialzerà quando non avrà le forze, che la incoraggerà a dare il massimo; lui per farla addormentare le promette che non l'abbandonerà mai e che sarà l'unico uomo di cui si potrà fidare ciecamente, perché la ama indissolubilmente, come solo fanno i genitori. Allora la sua bambina si lascia amare incondizionatamente affascinata dalla sua protezione, sapendo che quando non troverà la luce, ci sarà sempre suo padre a trovarle la strada che le illuminerà il percorso.

Ma non tutti i bambini si sentono al sicuro tra le braccia dei genitori. Mentre alcuni di loro identificano la loro casa come un posto in cui proteggersi, altri ne sono terrorizzati da quelle quattro mura, non sanno dove nascondersi o scappare dalla realtà.

I genitori per far addormentare i loro figli raccontano le fiabe della buonanotte, sigillando il sonno con un bacio sulla fronte dicendoli "ti voglio bene", facendoli sentire al sicuro.
Ma i bambini che vanno a letto da soli, si coricano con la mente in preda ad una lotta esaustiva con i propri pensieri che stanno sgretolando, la loro infanzia e la loro felicità, incenerendo le loro speranze. Non trovano rifugio nemmeno nei sogni, perché sono contaminati dal disprezzo dei genitori che ricevono durante il giorno e così finiscono per disprezzare se stessi, perché sono tormentati dal pensiero di non essere abbastanza per ricevere l'affetto di cui hanno bisogno.

Io sono una di quelle bambine disprezzate dalla madre e dimenticate dal padre.
Non so cosa vuol dire essere avvolta dal caldo abbraccio di un padre, perché il mio si stava allontanando sempre di più: giocava sempre meno con me, il tempo che passavamo insieme aveva i minuti contati perché doveva assistere e amare un'altra donna che non era mia madre, da cui stava aspettando una bambina. Ma non posso nemmeno correre tra le braccia di mia madre; mi vede come un peccato irreparabile, uno di quegli errori di cui vergognarsi e accartocciare nella parte più remota della mente. Le uniche braccia in cui trovavo riparo erano quelle di mio fratello, James. D'altronde, erano le uniche che mi accoglievano in ogni momento, anche quando quello a pezzi era lui trovavo sempre il suo cuore aperto per me.

Vengo assolta dai miei pensieri, perché sento una leggera pressione alla mano che James mi sta tenendo, mentre stringevo il mio orsacchiotto con l'altra. Alzo lo sguardo su di lui disorientata nella stanza in cui ci troviamo, ma lui mi trasmette la rassicurazione, la stessa che mi infonde da sempre, però nelle sue iridi leggevo il senso di fallimento che lo stava divorando dentro.
Il fallimento per non essere stato un bravo fratello maggiore.
Il fallimento di non avermi protetta.
Il fallimento di aver raccolto quel poco di coraggio acquisitosi durante tutti quegli anni infernali troppo tardi.

Ma lui non sa che il suo gesto, mi ha dato la speranza che anche io posso avere una vita felice come tutti, ma il mio passato continua a bussare alla mia porta, riportandomi dentro quel tornado di emozioni negative che mi fanno crollare tutte le volte, con la stessa intensità, da anni.

"Lei non è nelle condizioni di prendersi cura dei suoi figli, le leviamo la custodia e la bambina sarà affidata al fratello maggiore, James". Mia madre è stata accusata di violenza fisica e psicologica su di me e James. Mio padre si stava allontanando da noi a piccoli passi: più provavamo ad avvicinarci e più ci respingeva e dopo bugie su bugie la verità è uscita dalle sue labbra. Le stesse labbra che pronunciavano parole di conforto nei momenti tristi, le stesse che mi baciavano il viso per trasmettermi il suo amore alla propria bambina; ma la verità è che era tutto una messinscena per nascondere una verità che avrebbe lacerato i cuori di chi si fida ciecamente di lui: ha messo su famiglia con Grace. La stessa donna da cui sta aspettando la seconda bambina e noi lo abbiamo scoperto ora, guardando il pancione di Grace e pensare che all'interno sta nascendo una piccola creatura che prenderà il mio posto proprio come ha fatto Kilye, la prima figlia, mi fa venire il voltastomaco.
Ci ha abbandonati nonostante sapesse che il prezzo da pagare eravamo noi, lo ha fatto ugualmente.
"Ha preferito dimenticarci."

Io e James siamo fratelli, proveniamo dalla stessa madre e dallo stesso padre eppure mia madre maledice il giorno che mi ha concepita, perché le ricordo mio padre: stessi occhi color nocciola che ricordano l'autunno, per la precisione il 26 ottobre quando si sono sposati, stesso sorriso e stessa risata. Ma da quando mia madre ha scoperto il tradimento, ha perso completamente se stessa: una parte di lei è morta e mi ha trascinato insieme a lei in questo uragano di tristezza. Trovava conforto tra scolate di birre e per scrollarsi di dosso la parte di dolore più difficile da estirpare si sfogava sui di noi: a casa non c'era mai e le poche volte che era in casa ci trattava nei peggiori dei modi. Mio padre se ne era andato quando avevo sei anni: non ricordo niente della mia infanzia, eccetto le cicatrici che ancora oggi sono lì pronte a riportare ricordi di un passato indelebile.

Però un giorno rividi la luce quando James trovò il coraggio di denunciarla. Mi affidarono a lui e, grazie ai soldi ricavatosi dal suo lavoro part-time, ci trasferimmo a Distopia, il più lontano possibile affinché le nostre ferite si ricucissero, ma siamo onesti: puoi scappare quanto vuoi da qualcosa, ma la mente ti riporterà sempre lì. Più crescevo e più capivo che l'amore ha tante forme e le forme più dolorose saranno sempre quelle che ci coinvolgono di più.
Ma ho capito anche un'altra cosa: quando Lucifero non riesce a colpirci direttamente, ci manda qualcuno che ci stravolgerà completamente la vita.

E a me ha mandato il più dannato di tutto l'inferno.


🖤🥀SPAZIO AUTRICE🖤🥀

• Grazie per aver dato una possibilità ad "Anime affini. Spero che il prologo abbia incuriosito e avvicinato molto di voi.

🖤Questi sono gli altri sociali per chi vuole🥀

IG —> _beckystoriess_
TikTok —> __beckystoriess__

Grazie per aver letto il prologo!

Anime affiniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora