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«sono io apri» aprii la porta ancora con l'accappatoio, stamattina mi sono svegliata tardissimo e non ho minimamente prestato conto al fatto che gianma oggi avrebbe dovuto pranzare a casa mia.
«se non ti dispiace puoi aspettare sul divano fin quando non mi asciugo i c...»
«tranquilla, per dimezzare i tempi se ti va preparo qualcosa io» disse guardandomi dalla testa ai piedi e facendo cadere l'occhio sullo spacco dell'accappatoio "come vuoi, ti lascio libero arbitrio» mi girai verso il bagno «solo non distruggermi la cucina»
«un così bravo ragazzo come me può mai fare una cosa del genere?» risi e chiudi la porta del bagno. Mentre mi asciugavo i capelli non riuscivo a non pensare a quel bacio della notte prima, non volevo ricordarlo ma non ci riuscivo; mi promisi però di non far riferimento a nulla, né durante il pranzo ne nel resto della giornata. Silenziai i pensieri e continuai ad asciugare i capelli e una volta finito mi passai la piastra visto che dopo sarei dovuta uscire e c'era bisogno fossi presentabile al mondo.

«finalmente hai finito, io ho cucinato» mi sorrise e mi sedetti a tavola iniziando a mangiare con lui che tra un boccone e l'altro non perdeva l'occasione di fissarmi. C'era tensione tra noi e mi sentivo un po' giù al pensiero che lui fosse lì tutto sorridente e io fossi chiusa e quasi scocciata nel risponderlo, tutto perché bevo paura di affrontare ciò che era successo la notte prima. Ad un tratto  oltre il rumore della voce della tv lui parlò e io capii che fosse stato inutile ignorarlo, eravamo a casa mia e non potevo comportarmi così.
«alla fine ieri non l'hai sentita la chitarra?»
«certo che l'ho sentita, e penso anche gli altri vicini»
«ecco perché di solito suono il pomeriggio»
«però è merito tuo se sono riuscita ad addormentarmi senza problemi" dissi e lui mi guardò senza parole, poi continuo a mangiare mentre io cercavo qualcosa di cui parlare che ci facesse allontanare il più possibile da ciò che era successo la sera prima, ma in cuor mio avrei voluto parlare proprio di quello: dell'unica cosa che mi ero prefissata di non fare. Il pranzo fu una vera chicca, gianma è davvero un gran cuoco e sa bene di esserlo anche se fa il modesto, se mi insegnasse il mio stomaco ne sarebbe molto felice. Dopo pranzo ci telefonò Lea pregandoci di raggiungerla in uno studio fotografico stasera "scusate ma stasera è libero e non posso non approfittarne, per favore Bice...anche se lavori" accettai e gianma si offrì di venirmi a prendere e raggiungere lo studio assieme.
«se proprio...»
«mandami l'indirizzo della libreria e per le otto sono da te, e preparati che Lea ci farà tornare a casa distrutti»
«alla fine di questo shooting dovrebbe regalarci una settimana di vacanza»
«il massimo dove può portarti è Vicenza, se vuoi andare lì benvenuta» risi e finii di abbottonare il capotto che avevo messo prima, dal momento che dovevo uscire ed era anche tardi rispetto all'orario in cui uscivo di casa solitamente, uscimmo di casa e ci salutammo davanti le scale «buon lavoro ciccia e divertiti»
«anche tu, scrivi mi raccomando»
«giuro che te le faccio ascoltare prima o poi»
«in anteprima però» annuì e mimò un bacio scoppiando successivamente a ridere.

«ancora venti minuti e stacchi bea» disse Luisa continuando ad attaccare le offerte sulle copertine dei libri «lo so, dico solo che stasera abbiamo incassato tanto rispetto al solito»
«guarda che è perché abbiamo libri che in duomo spesso finiscono o non hanno queste vecchie edizioni» mi portò un libro «guarda questo ad esempio, dove lo trovi un altro libro così?»
«da nessuna parte» risposi prendendolo in mano e leggendo il titolo sorrisi ricordandomi di gianma, più cercavo di non pensare a quel ragazzo è più non riuscivo a smettere di pensare a lui. Eppure non era nemmeno uno di quei ragazzi che si ostinano ad entrarti in testa, lui con la sua semplicità di entrava nella mente e non ci usciva più, e questo fatto a lungo andare avrebbe potuto solo portare guai e sofferenze.
«BEA MA MI ASCOLTI!?» urlò la ragazza di fianco a me guardandomi sera con le braccia incrociate «io non so davvero che ti prende oggi, sei distratta...»
«penso sia solo tua impressione, dico davvero...che mi stavi dicendo?»
«parlavo degli incassi di oggi» respirò «e ti volevo chiedere un piccolo favore, piccolo piccolo» la guardai
«è una cosa che riguarda un mio amico, vorrebbe uscire con te»
«non penso sia una cosa fattibile»
«è perché no?»
«perché no, non mi va in questo periodo tutto qui» dissi un po' scortese lo ammetto, ma davvero di uscire con i suoi amici non andava per nulla. Lei mi guardò e mi sorrise debolmente «stai uscendo con un'altro?»
«Luisa non penso debbano essere fatti tuoi, però se proprio ti interessa no» presi fiato «altrimenti lo avrei visto da quasi che parte, o banalmente qui sarebbe venuto» disse, poi richiuse la cassa e abbassò lo sguardo «scusami bea, so che non tolleri queste cose al lavoro...non so cosa mi sia preso davvero»
«fa nulla, ma di al tuo amico che non sono disponibile»
«glielo riferirò, solo che mi dispiace»
«non sempre tutto va liscio, non è mica colpa tua o sua»
«lo so» disse sorridendomi molto falsamente. Non mi interessava de ci fosse rimasta male, la mia testa non era libera e non mi andava di illudere nessuno, sopratutto se davvero poi questo ragazzo faceva sul serio.
Dopo quella chiacchierata preparammo il locale alla chiusura e sistemando cercai di far sbollire la rabbia, sistemai tutti i libri fuori posto ordinandoli in ordine di cognome dello scrittore e feci brillare i pavimenti, poi guardai l'orologio e avvisai che ormai era giunta l'ora di staccare. Uscimmo di lì e prememmo strade separate, io dovevo aspettare il biondo quindi mi sedetti in un locale di fronte alla libreria e mi accesi una sigaretta per far sì che il tempo passasse più velocemente. Il tempo era abbastanza brutto, a breve avrebbe piovuto, ma di gianmaria ancora nessuna traccia. Forse avrei dovuto scrivergli ma volevo darli fiducia, alla fine non era in ritardo di tanto, ancora altri dieci minuti e sarebbe arrivato, no?
Finita la sigaretta entrai su Instagram e guardai le storie degli altri, c'era di era a casa, chi al mare, chi in palestra..
«posso offrirle qualcosa» alzai lo sguardo e vidi un ragazzo moro sulla trentina sorridermi maliziosamente «no»
«una birra?» insistette
«no, non bevo alcolici in compagnia di persone che non conosco» dissi arrogantemente cercando di fargli capire che non volevo nessuno intorno «conosciamoci no, posso sedermi?»
«no, sto aspettando una persona»
«e chi sarebbe là persone che fa attendere una così bella ragazza» si sedette fregandomene delle mie parole
«non le interessa, se ne vada per favore» prese la sedia e si avvicinò ancora di più a me «non penso di volerlo fare, sei davvero un bel bocconcino. Ragazze così non se ne trovano tante qui in zona»
«non lo ripeterò di nuovo, se ne vada» dissi alzando la voce ma nessuno si girò, che vigliacche le persone pensai quando lui si mise a ridere «questa persona non verrà signorina»
«si invece, sta arrivando» dissi guardando l'orologio e notando che effettivamente erano passati più di dieci minuti «le offro qualcosa?»
«NO» lo guardai con rabbia «e voglio che lei se ne vada»
«no, almeno non prima che tu ti faccia offrire qualcosa»
«non mi va nulla, per favore se ne vada»
«ah cara di vede che sei molto giovane, ti do un'altra possibilità COSA VUOI DA BERE» tremai al cambio repentino della voce, presi fiato e lo guardai intenta a parlare e rifiutare di nuovo, non mi importava.
«HA DETTO CHIARAMENTE DI LASCIARLA STARE» disse una voce che conoscevo "e tu ragazzino saresti?» mi girai e lo vidi con un ombrello in mano
«IL SUO RAGAZZO» mi afferrò dolcemente una mano «scusa per l'attesa, andiamo su» mi alzai e restai in piedi accanto a lui che aveva intrecciato le sua mano alla mia «vai al diavolo» dissi incamminandomi con il biondo verso lo studio fotografico.

Rimasti soli mi staccai da lui e o lo guardai «grazie ma potevi anche dire che eravamo amici»
«ho fatto bene come ho fatto, io e te dopo l'altra sera no-»
«gianma non mi va di parlare del-»
«ascoltami so che non ti va ma non puoi stare zitta» mi guardò «non dopo che abbiamo capito che ricerchiamo la stessa cosa, e l'abbiamo trovata io in te e tu in me»
«eri ubriaco»
«tu no però, e poi non lo ero così tanto» ci guardammo e non riuscii a non togliere lo sguardo dall'imbarazzo
«non parliamo più»
«non è possibile visto che ormai è successo, è sta per succedere di nuovo»
«con le foto sarà diverso, non sarà come-» le sue labbra mi bloccarono, erano di nuovo attaccate alle mie e questa volta non eravamo ubriachi, tentennai ma poi non so cosa mi fece cedere e continuare quel bacio. Ci staccammo per riprendere fiato e me ne diede un altro e un altro ancora, continui fin quando le mie labbra non si trasformarono in un sorriso sincero e spontaneo.
«ora vuoi parlane?» rise guardandomi «perfettamente sobrio, e anche tu» mi imbarazzai e lui me ne diede un altro «potrei continuare all'infinito»
«non te lo permetterei, non possiamo gianma»
«si che possiamo, e ora andiamo che siamo quasi arrivati»
«vaffanculo» dissi vedendo il suo sorriso soddisfatto
«ciccia baciami così dopo»
«non ti bacerò nemmeno se mi obbligano»
«l'hai appena fatto però, e mi sembra che non ti abbia obbligato nessuno»
«mi hai baciata tu»
«e tu hai ricambiato»
«non vuol dire nulla»
«ah si?»
«si» si avvicinò a me «vogliamo scommettere che mi bacerai e lo farai come hai fatto prima?»
«nah, niente scommesse»
«paura di perdere?»
«io non perdo, magari però cambio idea e lo faccio per far uscire bene le foto»
«quello si chiama perdere in una scommessa, entriamo»
«entriamo» dissi spingendo la porta ancora sorridente, forse davvero quello che cercavo l'avrei trovato in lui, e magari anche lui davvero andrebbe trovato in me ciò a cui aveva detto addio da un po'. Guardai dietro di me prima di entrare, lo vidi con dietro il tramonto e capii che ormai ciò che non mi sarei aspetta era iniziato. Avevo il cuore a mille e sorrisi ancora guardando dritto nei suoi occhi color nocciola. Erano diversi e da ora avrei iniziato a guardare oltre le loro apparenze.

"Ed io volevo solo te perché
Mi levavi tutte le forze e
Io non le avrei date a nessuno
Nessun altro che ho conosciuto
TIENI GIÙ LE MANI- gIANMARIA"

Spazio autrice
Nuovo capito nuove sorprese!!
Ciaoo a tutti, come va?
Spero il capitolo vi sia piaciuto e vi abbia fatto venir voglia di continuare la storia.
Fino ad ora cosa ve ne pare che sono curiosa??
Vi chiedo scusa per la lunga attesa ma è un periodo che non riesco a trovare il tempo per scrivere. Però tranquill* i capitoli nuovi arriveranno mooolto presto.
Ascoltate i pezzi di gianma e un grande bacioo
XOXO
MM👹

αντέρως || gIANMARIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora