Vedere finalmente il palazzo di casa è stata quasi una sensazione strana quel pomeriggio, nonostante sia stata lontana non più di tre giorni era come se qualcosa fosse non so...cambiato. Visitare posti nuovi e conoscere nuove persone non era niente male, e la famiglia di gianma era piena di storie. Christian, suo padre, è stato sin da subito gentile e mi ha fatto piacere conoscerlo, è veramente una brava persona. Sua sorella Anita è stata gentile, anche se a dirla tutta, da come mi ha detto gianma forse è per il suo carattere un po' così, a volte sembrava quasi fredda o un po' distante rispetto ai modi del padre. La piccola Luce è veramente adorabile, una bimba da spupazzare di bacini; è giocosa e vede tutto con occhi nuovi. Non ho conosciuto la madre di gianma, ma lui dice che sicuramente ce ne sarà occasione. Sinceramente mi sono divertita, finalmente ho capito perché lui è così, e non posso che dare merito ai genitori; d'altronde non poteva di certo non rispettare gli insegnamenti tanto sentiti da parte dei suoi.
Ora eravamo solo noi, l'uno accanto all'altra, mentre l'ascensore lentamente saliva fino al piano desiderato.
«è stato bello» sussurrai sulla porta di casa sorridendo a gianmaria che mi guardava con gli occhi dolci «è piaciuto anche a me, la prossima volta organizza tu un viaggetto»
«mh ci farei un pensierino»
«togli il condizionale, dico sul serio»
«sono sicura che ne riparleremo; poi magari possiamo vedere per l'estate, non manca poi tanto»dissi con tono da finta intellettuale, mi sentivo come quando catalogo i libri in libreria.
«due mesetti» mi sorrise e prese il cellulare dalla tasca posteriore del pantalone osservando il display che continuava ad illuminarsi «stasera sei ricercato»
«sono stanchissimo e le persone rompono»
«hanno una grande abilità nel indovinare sempre il momento adatto»
«già» sbuffò, poi mi guardò facendo una faccia da scocciato
«vabbè, io vado a casa...sentiamoci dopo, ok»
«va bene...ah gianma, passa una buona serata» risi prendendolo in giro, volevo tirarlo su di morale ma non ci riuscii.
«senza di te sarà bella comunque?»
«sicuramente, ti viene a trovare qualcuno?»
«Lea e non so chi, non sai quanto ha insistito...»
«ti vorrà far conoscere una ragazza, non mi rimpiazzare eh»
«non scherzerei troppo, dice che ho bisogno di una compagna e di "divertirmi" un po', capito il senso?»
«non ti "diverti" abbastanza? ora sono offesa eh»
«eh no, non mi "diverto" abbastanza» rise, poi tornò serio e disse «no seriamente mi ha pregato di ospitare una ragazza per un po', deve studiare delle cose e non è ancora riuscita a trovare un appartamento, prima so che so abitava con il fidanzato in zona ma si sono lasciati da un annetto e lei era tornata a casa sua. Non so perché abbia deciso di tornare così a caso ora»
«niente più casa da solo»
«spero che non ci provi con me, ma se facesse il contrario come biasimarla, sono così bello io»
«e anche così scemo»
«mi scoccia proprio preparale una stanza»
«posso solo immaginare, divertiti» mi girai per chiudere la porta quando mi prese un braccio costringendomi a girarmi, mi guardò e mi baciò. Era un bacio a stampo, niente di più, ma era stata una cosa estremamente carina «io...lo farò» disse sorridendomi
«se hai bisogno sono qua»
«lo so bea, stessa cosa per te...se qualche cimice ti infesta la casa»
«verrò da te per fare in modo che la cacci via, fatti sentire»
«se ho bisogno di "divertirmi" un po'»
«bussa qua che per te la porta è sempre aperta»
«questo cambio di location mi fa sentire un po' cosi, casa mia era perfetta per te»
«dici?»
«dico dico!! Chiamami che so che hai bisogno di me, non ti dimenticare»
«contaci» entrai in casa e chiusi la porta guardando il soffitto. Erano tre giorni che tra noi oltre che le parole non c'era stato alcun tipo di contatto, mi sentivo ancora una volta come una bambina. Pensavo solo a lui dannazione, non dovevo e non lo avrei fatto se non fosse stato praticamente impossibile. Mi guardai attorno e notai l'origine presente in casa, era impeccabile e mi sentii quasi vuota...non avevo nulla da fare e sicuramente mi sarei scocciata. Guardandomi attorno notai l'armadio e realizzai che era l'unica cosa ancora disordinata e con i vestiti disadatti, mi alzai le maniche e ripresi le valigie entrando in camera.
"È meglio se vado a sistemare i vestiti, quasi quasi inizio il cambio stagione" pensai guardando la piccola valigia accanto a me.
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αντέρως || gIANMARIA
Fanfiction"Amami quando lo merito meno, perché sarà quando ne avrò più bisogno" Gianmaria e Beatrice sono due ragazzi che uniti da una amicizia in comune diventano per caso in brevissimo tempo da perfetti sconosciuti ad anime affini. La loro storia sarà una r...