«ci avete messo una vita, ma io mi chiedo ma per strada vi prendete a schiaffi» disse Lea mettendosi le mani sui fianchi «bah io ormai non ho parole, colpa mia che vi ho pure fatti conoscere, due cause perse»
«certo che detto da te...abbiamo fatto solo dieci minuti di ritardo» disse gianma sedendosi e poi guardandosi intorno in cerca di capire che foto ci avrebbe fatto lea. «SOLO?!» urlò lei «DIECI MINUTI PERSI DI LAVORO! IN DIECI MINUTI AVREMMO FATTO IL MONDO» questa volta a ridere fui io «Lea dai non esagerare ora, rimarremo qui per tutto il tempo che vorrai» dissi consolandola e guardando i cambi che ci aveva procurato «fai su serio vedo»
«andate a cambiarvi, inizia gianma»
«perché io» si lamentò lui alzandosi e andando verso i bagni «TI DO DUE MINUTI POI TI VOGLIO QUA TUTTO PIMPANTE»
«io non dovevo accettare» sbuffò e andò a cambiarsi.Dopo due minuti esatti gianma tornò in studio con indosso un pantalone bianco e un gilè sbottonato che gli impediva di essere completamente a petto nudo «il modello più bello ce l'ho io» esultò la riccia prendendo la macchina fotografica «gianmaria volpato siediti lì e guarda un po' in giro, il mio ultimatum è non guardare mai l'obiettivo»
«mai mai?»
«per questa foto MAI» annuì e iniziò a guardarsi intorno.
Lea mi chiamò per portarle una cosa e nel frattempo continuò a scattare, lì gianma mi guardò e io ricambiai lo sguardo, poi sentii Lea urlare di gioia «AAAAA CE L'ABBIAMO»
«Lea ma che mi urli» dissi e lei mi fece vedere la foto «guarda guarda guarda, è lo scatto centrale per il primo sentimento. Sono felicissima, grazie gianma». Lo riempì di complimenti e lui rideva divertito ad ogni battuta, che spocchioso che è. Ora toccava a me, Lea per il primo di dieci lunghi scatti singoli mi aveva fatto indossare un tailleur nero senza alcuna maglia o scarpa sotto, un outfit che solitamente non portavo ma per quelli scatti avrei fatto un'eccezione. Scattammo la foto su sfondo bianco, con una mano che teneva il muro, i capelli sbarazzini e lo sguardo diretto verso la telecamera. Lea disse che questo rappresentava la sicurezza di se stessi, mentre nella foto di prima di gianma il sentimento espresso era la focalizzazione su qualcuno che ci piace e diventa per noi il nostro tutto. Le foto continuarono ed esprimevano tutte sentimenti diversi rabbia, gioia, dolore, delusione, fierezza, per gianma le foto rappresentarono anche la sua quotidianità. Alcune furono fatte in bagno con gianma a petto nudo che si specchiava quasi temendo il riflesso di se stesso, che si faceva la barba o semplicemente la sua schiena. Finimmo gli scatti singoli entro le dieci e poi giungere la tanto temuta parte in cui dovevamo scattare assieme.
«io vado un attimo a vedere come sono venute queste così le seleziono già, voi preparatevi mi raccomando» sparì nella stanza accanto e ci lasciò soli, appena la porta di richiuse gianma si buttò suo divanetto che era servito per le foto «avevo proprio bisogno di una pausa, la voce squillante di lea mi rimbomba ancora in testa»
«alla fine sono passate solo due ore e mezza, di lavoro da fare ancora ce n'è tanto»
«troppo» rispose lui «ho proprio voglia di una sigaretta»
«dici? Sai anche a me non farebbe male»
«allora andiamo fuori a fare due tiri, due contati giuro»
«se continui così riusciresti anche a convincermi»
"ah, non l'ho già fatto?»
«non mi lascio convincere così facilmente»
«ma qui si tratta di sopravvivenza, lea ci farà fare da modelli ancora per ore»
«non me lo ricordare" dissi e lui rise "dai fumiamone una, ce la dividiamo»
«lea ci ammazza gianma, appena finiamo due ciascuno" dissi ironicamente e lui mi fece una smorfia "preferirei un bacio»
«qua oggi si pretende troppo»
«è solo che" si avvicinò a me «vieni qua» disse tirandomi verso di lui che intanto era rimasto seduto, una volta che fummo l'uno davanti all'altra sentii la sua mano sulla mia giacca «questa giacca è stupenda, basterebbe che spostassi questo e-»
«ei tieni giù le mani» dissi spettinandogli i capelli, poi sentii la sue risata invadermi le orecchie e mi tirò sul divano assieme a lui cercando di abbracciarmi "facciamo una piccola pausa e poi ci andiamo a cambiare giuro"
«promettilo»
«tutto quello che vuoi» disse finalmente riuscendo ad abbracciarmi e io mi sciolsi tra le sue braccia.
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αντέρως || gIANMARIA
Fanfiction"Amami quando lo merito meno, perché sarà quando ne avrò più bisogno" Gianmaria e Beatrice sono due ragazzi che uniti da una amicizia in comune diventano per caso in brevissimo tempo da perfetti sconosciuti ad anime affini. La loro storia sarà una r...