Un brivido mi percosse tutta la schiena mentre la sensuale voce di gianma mi invadeva le orecchie «non intendevo questo quando dicevo che dovevi affidarti completamente»
«sta zitto e guardami», i suoi occhi si intrecciarono nei miei «completamente, mi affido a te completamente gianma» mi baciò e inziò a spogliarmi e a spogliarsi.
Ci togliemmo tutto: ogni vestito, ogni paura, ogni maschera e soprattutto eliminammo ogni limite, ogni muro che ci eravamo impegnati a costruire. Le sue mani e le sua labbra erano perfette sul mio corpo, ogni movimento fatto da gianma mi lasciava un brivido e non riusciamo a nasconderlo: sembravano due adolescenti intenti a scoprire l'uno il corpo dell'altro. Avevo visto tanti ragazzi, ma nessuno fino ad ora aveva avuto tanta delicatezza nei movimenti, tanta cura in un singolo gesto e tanta bramosia in un bacio.«gianma» sussurrai mentre le sue labbra baciavamo lentamente la mia pancia e saliva lentamente verso su «mh?»
«sei così...»
«shh, non voglio parole inutili» ricomincio a baciarmi fino alle labbra, poi iniziò con il collo «voglio che apprezzi, niente parole superflue. C'è tutto il tempo per parlare, fai parlare il tuo corpo, proprio come parla il mio ad ogni tuo tocco» continuammo così per un po'.
I preliminari erano una cosa che non concedo a nessuno ma con lui era diverso, non saprei dire nemmeno perché.
«forse farà un po' male...»
«tu non preoccuparti di questo, è l'ultimo problema» mi baciò «sei sicura? Non vorrei...»
«devo ripeterlo?»
«non ce né bisogno» mise le protezioni e mi guardò negli occhi «siamo solo noi, il resto è noia»
«gianmaria...» il respiro mi si spezzò in gola e la sue labbra si poggiarono sulle mie per farmi capire che lui era lì per me e che io ero lì per lui, ogni spinta e ogni gemito mi ricordavano questo. Forse il momento era proprio quello adatto ma mi sentivo in estasi, quel ragazzo era una droga. Il suo carisma e il suo abbandonare ogni limite o paura inziale mi stava facendo dimenticare ogni limite, ogni paure e ogni pensiero che mi invadeva la testa. I vicini mi avrebbero voluto far fuori considerato l'orario, ma chi se ne importa: io e gianma stavamo bene ed era proprio quello di cui avevamo bisogno, meritavamo un po' di serenità.
Ogni spinta decisa, ogni suo gemito roco, la sua fronte imperlata di sudore e i capelli biondi in disordine lo rendevano estremamente attraente «g...gianma»
«mh» disse continuando a baciarmi il collo non smettendo di dicarmi tutto il suo tempo e di dedicare al mio corpo ogni attenzione, di farmi sentire quanto fosse eccitato.
«posso dirti che sei davvero attraente così» mi morse il collo ridendo tra un respiro e l'altro «sudato ed eccitato?»
«si»
«anche tu, più bella di quanto tu possa immaginare».
tra un gemito e l'altro finimmo ogni energia e raggiungemmo il culmine, io urlando il suo nome e lui sorridendo soddisfatto.
«stato bello?» scherzò lui stretto a me ancora intenso a riprendere fiato, come d'altronde stavo cercando di fare anche io
«non penso ci sia bisogno di parlare, però si» lo guardai «che ore sono?»
«le quattro, facciamo una doccia?»
«una doccia e poi riposiamo un po'»
«tutto il tempo che vuoi, domani cucino io»
«tutto ciò che vuoi»
«baciami»
«ho le labbra gonfie a furia di tutti i tuoi baci» dissi scherzosamente
«è una dipendenza ormai» rispose soddisfatto
«come darti torto» sussurrai baciandolo e andammo a fare una doccia assieme per poter riposare dopo una giornata così ricca di eventi.«cos'è questa puzza di fumo?» chiesi aprendo gli occhi e notando che accanto a me non c'era nessuno, ci rimasi male, quando alzando gli occhi trovai gianma in mutande mentre si fumava una sigaretta vicino alla finestra «dormito bene? Sarai ancora stanchissima»
«mi fai fare un tiro?» mi alzai andando a sedermi sulle sue gambe, lui mi diede la sigaretta e strinse le braccia attorno ai miei fianchi «stanotte ho ripensato a ciò che abbiamo fatto, ti è piaciuto?»
«si, gianmaria lo rifarei anche ora» dissi guardandolo e lui rise poi mi sussurrò «ah, e io che pensavo volessi pranzare»
«hai già cucinato?»
«si, è nel forno. Dai finisci di raccontare»
«cosa vuoi sapere?»
«ti ho soddisfatto?» risi «pensavo l'avessi capito dai fatti» annuii in senso di consenso e sentii il suo riso trattenersi dall'esplodere «da quali fatti?...dal meraviglioso orgas...»
«GIANMARIA!» dissi poggiandogli la testa sulla spalla, poi lui aggiunse «non negare che ti ho fatto avere l'orgasmo più bello degli ultimi mesi, o anni chissà»
«sbruffone, solo perché hai delle dimensioni...»
«delle dimensioni che soddisferebbero chiunque, so che non ti riferivi a questo nei piccoli fatti ... ma certo senza quello non avrei contribuito» mi baciò «e ripeto, sei estremamente sexy quando fumi, talmente sexy che mi fai venire voglia di rifarti mia qui, ora» disse stringendomi i fianchi ancora di più «non ti eccitare, sai in questa posizione potevo capirlo prima che tu parlassi. Contale un po' di più le tue dimensioni» lo guardai «ora se non ti dispiace mi alzo e vado a fare colazione»
«peccato che io non abbia avuto la mia»
«niente bis, prendi per buona la prima..non ti sono piaciute le tue prestazioni? Beh ti arrangi, ciò che è fatto è fatto»
«la prossima volta che lo facciamo te la faccio pagare»
«aspetterò»
«spero tu non voglia aspettare un eternità, io almeno non voglio»
«scemotto questo l'ho capito, ora gianma andiamo a fare colazione e cerchiamo di trovare il modo in cui posiamo ammazzare la stanchezza».
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αντέρως || gIANMARIA
Fanfiction"Amami quando lo merito meno, perché sarà quando ne avrò più bisogno" Gianmaria e Beatrice sono due ragazzi che uniti da una amicizia in comune diventano per caso in brevissimo tempo da perfetti sconosciuti ad anime affini. La loro storia sarà una r...