8.

239 11 1
                                    

«dai che canti bene»
«le tue canzoni mi piacevano di più» gli dissi buttandomi a pancia in giù sul divano di casa sua mentre gianma mi guardava ancora con la chitarra in mano «per fortuna siamo rientrati prima che scoppiasse il temporale »
«un po' di pioggia non mi spaventava mica»
«avrei preferito evitare, sai dobbiamo tornarci in terrazzo»
«per?»
«sicuramente per scopare» disse ridendo, poi aggiunse «no dico davvero, magari un giorno portiamo due coperte e mangiamo lì sopra»
«se ti va» si venne a sedere accanto a me «domani andiamo a Vicenza, sei emozionata?»
«la felicità non manca, d'altronde è il primo viaggio che facciamo assieme»
«un posto speciale per una persona speciale» mi baciò «vuoi qualcosa per cena? ordino due pizze?»
«si, decidi anche per me, vanno bene tutti i gusti»
«ti prenderò la più buona».
Dopo aver sentito queste parole vidi lo schermo del cellulare illuminarsi e contrariata lessi  il messaggio nella mia testa

"Ho bisogno di parlarti, senza che nessuno ascolti. Richiamami appena leggi, sarò gentile stavolta"

«che hai?» chiese gianma avvicinandosi a me
«nulla di che, posso andare un attimo a casa...»
«e perché mai, qui puoi fare ciò che vuoi»
«mi ha scritto mamma, te l'avevo detto che quella pettegola di zia ci avrebbe messo-»
«si, non c'è problema. Puoi parlare con tua mamma qui, io non dirò nulla» mi sfiorò con un dito la punta del naso «non ascolterò nemmeno, vado a fare una doccia nel mentre che arrivano le pizze»
«va bene, allora la chiamo qui»
«fai come vuoi» disse sparendo in bagno, mi guardai intorno e dopo aver preso un bel respiro di sollievo composi il numero di mia madre.

"Pronto?"
"Mamma, come stai?"
"Menomale hai letto subito, tutto bene"
"Anche io, come mai mi hai scritto"
"non fare la finta tonta per favore, tua zia mi ha chiamato"
"ah si, l'ho incontrata oggi pomeriggio mentre tornavo a casa"
"eri da sola no?"
"ero con un amico, viviamo nello stesso palazzo"
"Ah si? E cammini mano per la mano con un amico, cosa vorresti dirmi ora: è pure gay mamma sta tranquilla" esclamò con una risata accusatoria
"Mamma..."
"gianmaria volpato, ho visto che su internet ci sono abbastanza informazioni su di lui, cos'è un artista? da ciò che ho visto le mie opinioni su di lui sono molto chiare"
"e quali sarebbero?"
"quali sarebbero?! Ti stai frequentando con uno scappato di casa, te ne rendi conto!"
"Non è affatto vero"
"è orrendo, poi hai sentito come canta...non mi piace, non è adatto a te"
"E chi sarebbe adatto a me eh? Il figlio avvocato della tua amica"
"Si, lui si" sbuffai stufa di quel tono accusatorio
"mamma smettila dannazione, non puoi fare così, non più"
"non più?"
"Gianma non è così, fidati, è un ragazzo perbene, ed è adatto a me"
"come il tuo ex? Ricordo com'è finita" quella fu una mossa meschina pensai innervosendomi
"è finita come doveva finire, poi per cosa mi hai chiamato, per criticare gianmaria?!"
"per dirti che io quel drogato non lo voglio in famiglia, e non lo voglio accanto a te"
"drogato?! Ma secondo quale presupposto sarebbe un-"
"ma lo hai visto in faccia?! Ve le fate insieme le canne per negare?"
"MAMMA!"
"voglio vederlo dal vivo, portamelo qua"
"No"
"ho bisogno di dirgli in faccia cosa penso e farvi lasciare, non è il ragazzo per te"
"Lo è quindi smettila, io voglio lui"
"Ah si?!"
"Voglio lui e basta, in qualunque senso"
"spero di non avere notizie circa i risultati dei vostri rapporti"
"quando smetterai di farti i fatti miei ne riparleremo"
"mi darai ragione come sempre"
"stavolta no, smettila" gianma appena uscito dalla doccia si venne a sedere accanto a me accarezzandomi una guancia sorridendomi "mamma io non voglio più sentirti"
"sei con lui?"
"sono da sola, proprio come avevo detto"
"ci credo poco, torna a scopartelo va...alla prossima cena di famiglia portalo, tua zia non sta nella pelle di rivederti felice"
"A te non interessa vero?"
"no, a me interessa che tu abbia un futuro prospero" sbuffai "mamma purtroppo non sono come te, e ora che tu lo capisca...passa una buona serata"
"salutami lo scappato di casa, digli che è proprio adatto a te, due drogati e soprattutto due falliti. Smetti di pensare a costruirti il futuro sull'aria, non hai più diciotto anni"
"è questo che vuol dire? uno non può inseguire ì propri sogni"
"Sai come la penso a riguardo, mi sono irritata di sentirti parlare, ci sentiamo" presi un respiro pronta a riattaccare quando risentii la sua voce squillante"gli esami come vanno?"
"bene, meglio di prima"
"continua a studiare, al prossimo siamo da te...quando ce l'hai"
"tra tre mesi"
"ci vediamo allora. Ricorda, niente rapporti eh" chiusi mentre ancora parlava e mi asciugai quelle poche lacrime che mi avevano tracciato il viso, lo guardai e mi strinsi alle sue braccia assaporando il suo dolce profumo.
«È andata così male?»
«un po', niente rapporti mi raccomando" dissi imitandola e lui mi baciò «ho una voglia assurda di andare contro queste parole»
«si» dissi baciandolo e sedendomi sulle sue gambe, mentre le sue braccia ma accarezzavano il corpo sotto la mia maglietta «guardami, tua mamma non sarà il primo ostacolo che incontreremo... ma non importa»
«no?»
«bea, cosa vuoi che diventiamo io e te»
«tu cosa vuoi?»
«io voglio essere tuo, solo tuo» un altro bacio «ed io voglio essere tua, di nessun altro»
«allora vogliamo fare questo passo» lo guardai cercando conforto nei suoi occhi
«ormai non siamo più degli sconosciuti, se qualcuno ci chiede io sono il tuo ragazzo e tu la mia»
«quindi ora non ci stiamo più frequentando»
«stiamo insieme da oggi, da quando tua madre ti ha detto di no»
«ogni suo no per me è un si» lo baciai, lui ricambio sorridendo «tra poco arriva la pizza»
«mangiare è l'ultima cosa che vorrei fare ora»
«credimi, non sei l'unica» mi appoggiai alla sua spalla e ci coccolammo un po', tra risate e discorsi stupidi, eravamo un quadro perfetto io e lui, mamma non poteva mettersi contro di noi per una motivazione infondata. Lui non era un drogato o uno scappato di casa, e io lo sapevo, mi bastava questo.

αντέρως || gIANMARIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora