Margherita pov's
E quando Rosa si alzò, e andò a prendere i vestiti puliti sulla finestra per la sua nuova amica.
Margherita si voltò accanto a lei, notando la lama che aveva accanto al suo fianco.
La afferrò, stringendola tra le mani.
Ora poteva vendicarsi della morte di Nina.
Facendo soffrire Ciro Ricci, come lui aveva fatto con lei.
Ma qualcosa la blocco.
Non sapeva cosa fare.
Uccidere una volta per tutte Rosa Ricci, oppure risparmiarla e godersi la loro futura amicizia?Senti il sangue uscire dalla sua mano.
strinse forte la lama, sanguinando sempre di più.
Era in un momento di estrema precisione punto e non sapeva veramente cosa fare.
La scadenza sempre di più, sporcando addirittura il pavimento del suo sangue. andando dritta verso Rosa, e l'abbracciò.
Buttando la lama sul pavimento.
No, non poteva farlo.
Non con lei.
Quando Rosa si accorse che la sua mano sanguinava, la afferrò preoccupata.«Oddio ti fa male?»
Chiese preoccupata.
«No tranquilla. Non sento niente»
Dice accennando un sorriso.
Ancora doveva capire perché si comportasse con lei, dopo tutte le cattiverie che gli aveva detto il giorno prima.
Margherita iniziò a cambiarsi, mentre Rosa sistemava i suoi vestiti per bene.
Una volta che ebbe finito di cambiarsi, si sedettettero sulla panchina, in silenzio.
Ognuna delle due a guardare il pavimento.«So ha pieno cosa si prova a perdere una persona a te cara»
Margherita si voltò verso di lei, guardandola parlare, mentre la Ricci osservava il pavimento, come bloccata.
«Ho perso mia madre quando avevo 5 anni, è morta di una strana malattia. Ero piccola quando l'ho persa, al tempo non capivo bene, anche se non ti nego che non facevo domande. Mi ricordo sempre che domandavo a papà che fine avesse fatto mamma, e lui mi rispondeva che era andata in un posto migliore di questo. Da piccola mi portava insieme a mio fratello, in un posto, per farci scappare da questo mondo di merda che ci circondava, dalla camorra, da mio padre, da tutto. Non ti nego che crescendo io non abbia sentito la sua mancanza, o che non la senti adesso. Guardandoti, mi sono rivista. Tu soffri il mio stesso dolore. Hai lo stesso vuoto che una persona a cui vogliamo bene ha lasciato quando se ne è andata. Non so la tua storia, e tu non sai la mia, e ti assicuro anche che io non sto facendo tutto ciò per Carmine o altro. Lo faccio solo perché sento una vocina dentro di me che mi spinge a fidarmi di te. E la sto seguendo. Tutto qui»
Margherita ascolto tutto in silenzio.
Rosa si stava aprendo nei suoi confronti, proprio come aveva fatto poco fa lei con la Ricci.
Stava apprezzando tutto cio.«Scusa per quello che ti ho detto ieri»
Disse ha bassa voce la castana.
Non era abituata a chiedere scusa.«Scuse accettate... Scusa per averti trattato male fin dall'inizio»
Rispose Rosa sorridendo.
«Scuse accettate»
Gli sorrise debolmente, decidendo che ora era meglio andare a dormire.
Si alzò dalla panchina, e afferrò il braccio di Rosa.«Ora andiamo che è tardi»
Quando arrivarono in camera, decisero di stendersi sul letto della castana, insieme.
«State vedendo quello che vedo io»
Afferma Silvia spaventata, mentre guardava Margherita e Rosa abbracciate sopra al letto della prima.
«Si, e se proprio devo essere sincera sto avendo paura»
Risponde Kubra con tono ancora più spaventato.
«Io mi sento che sto per svenire. Giuro»
Fa finta Gemma di sentirsi male.
«Oggi Rosa dorme qui. Va bene»
Chiede Margherita già sapendo la risposta.
Tutte e tre rimasero ferme per un po' di minuti.
Sconvolte per la richiesta.
Se avessero avuto dei telefoni, già gli avrebbe fatto una foto soltanto per le loro facce.«Va bene(?)»
Risposero.
«Kubra, che ne dici se per sta notte dormi qua anche tu. Non si sta mai che ste due ca se appicciano, e dopo non so come dividerle»
Gli chiese Silvia, ricevendo un si, più che accettato dalla ragazza.
«Quanto sei pessimista Silvie. Stai tranquilla che nun succederà niente»
Rispose Rosa aprendo le braccia esausta.
«Non si sa mai»
Commenta la mora sistemando il suo cuscino.
Kubra uscì dalla stanza per prendere il pigiama, Gemma andò in bagno a cambiarsi, mentre Silvia si stava rifando il letto.Viola entro nella stanza, bloccandosi alla vista di Margherita e Rosa.
Le guardò allungo, prima di ridergli sulla faccia.«Fate veramente ridere lo sapete?»
Gli dice.
Margherita si voltò, preferendo non rispondere.
Ancora aveva in mente quello che era successo in bagno, e il ricordo della sua migliore amica.
Non aveva voglia di star a sentire anche le provocazioni della rossa.
Mentre Rosa indurì lo sguardo guardandola male.
La odiava.«Vedervi così, abbracciate. Soprattutto dopo quello che la tua famiglia a fatto a te, Margherita. Mi stupisco»
Dice sfacciata.
Prendendole in giro.
Margherita fece finta di non sentirla. Non aveva voglia di litigare.
Non con lei.
Domani gliela avrebbe fatta pagare.
Ma ora voleva solo andare a dormire.«Fatt e cazz tuoi»
Risponde Rosa arrabbiata.
La stava letteralmente con lo sguardo.
La voleva uccidere all'istante.«O ma davvero? Margherita è così stupida a fidarsi di te. Una inutile ragazzina, che soprattutto ha deciso di uccidere la sua inutile migliore amica. Siete due nullità»
Disse ridendogli in faccia.
Rosa si alzò di scatto pronta ad andare contro Viola per ucciderla, ma Margherita la fermo, prendendola per il braccio.«Lasciala stare»
Rosa annui, riposizionandosi accanto a lei.
Gliela avrebbe fatta pagare domani. Appena Viola se ne andò, entrarono Kubra e Gemma.
E tutte e cinque iniziarono il loro pigiama party.
Parlarono tutta la notte insieme, scoprendo cose nuove di ognuna di loro.
Per la prima volta, Margherita si senti bene con se stessa.
Non stava pensando allo schifo che la circondava, ansi, si stava solo divertendo come una normale ragazza di 17 anni.
STAI LEGGENDO
Troppo uguali / Ciro Ricci
Fanfiction[IN PAUSA] Due ragazzi uguali, tutte e due a comando di una città, o quasi. Margherita Costa si troverà nell'IPM di Napoli, per vendicare la morte della sua migliore amica / cognata Nina, mentre il fratello cercherà di convincerla a non farlo. Ciro...