6: Che vuo

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Margherita pov's

«Svegliatevi principesse»

Urlò Nunzia entrando nella cella.

«Nun scassa u cazz Nuzia»

Rispose Rosa.
Margherita si alzò senza fiatare mentre si diresse subito in bagno.
Doveva scoprire al più presto chi fossero i Ricci, stava perdendo troppo tempo.

Usci dal bagno vestita, mentre Rosa e Kubra la guardavano stranite, che avevano da guardare?
Quando andarono a mensa, le ragazze si sedettero, iniziando ha fare colazione.

«Carmine?»

«Oggi aveva il permesso per stare con Futura»

Rispose schietta Margherita a Silvia che si guardò con Gemma e Kubra capendosi al volo.

«Ma che tien Marghe? È da sta matin che ti comporti accusi, è succes caccosa?»

«Niente Silvie, mi sono svegliata solo con il piede storto»

Non era vero che non aveva niente, era venuta lì per un preciso motivo, e già non aveva trovato il bersaglio da colpire in questa situazione, e la cosa non gli piaceva.
Doveva sbrigarsi a fare il tutto e andarsene, non ci voleva stare lì dentro, doveva tornare a Palermo e comandare come aveva fatto fino ad ora.

Sentiva lo sguardo di quel ragazzo su di lei, gli dava sui nervi, la guardava e stava zitto, l'unica cosa che era riuscita a dirgli, è stato ieri, quando lei aveva avuto quel piccolo riscontro con Viola e lui era venuto da lei per difendere la sua ragazza.
Tutto ciò non gli tornava, sentiva come una sensazione ogni volta che lo guardava, ed era forte, non sapeva spiegare cosa provava, ma non gli piaceva.

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Margherita si diresse verso il bagno, per farsi una doccia e trovo Viola e Rosa picchiarsi a sangue.
Andò verso la finestra accendendosi una sigaretta, mentre guardava la scena divertita.

«Tu a mi fratm nun lo devi tucca»

Urlò Rosa fuori di se.
Gli punto un dito contro, con una rabbia mai vista.
Prese la rossa per i capelli, sbattendola per terra, tirandogli tre schiaffi in pieno viso.

«Lui mi sbava dietro, perché non posso divertirmi un'altro po' con lui»

Margherita rise di gusto, stavano davvero litigato per un ragazzo?
Ridicolo.
Capì che entrambe le due erano toste, e che gli potevano servire utili per qualsiasi cosa.

Viola sferrò un pugno sulla guancia di Rosa, lasciandogli il segno.

«E tu che cazz rid è? Te stai sfrassà assai eh»

Si avvicinò a lei minacciosa Rosa.
Se Margherita fosse stata diversa, molto probabilmente avrebbe avuto paura, ma dato che lei era Margherita Costa, gli veniva voglia di ridergli solo in faccia.

«Avoja, vedervi litigare per una ragazzo mi diverte»

Rosa le fece per tirare uno schiaffo in pieno viso, ma Margherita la precedette, bloccando il suo braccio con la sua mano.
Lo strinse spingendola al muro e avvicinò i loro visi.
Aveva la stessa identica grinta di quel ragazzo misterioso, di cui doveva ancora capire chi era.
Era così uguale a lei che non sapeva come prenderlo.
Era un mistero, proprio come lei.

«Ro, so stata troppo buona e cara con te, nun te devi più permiette di trattamme accusi hai capit?... Sennò te accir»

Lasciò la presa, facendola allontanare con sguardo duro, si voltò, non prima di aver guardato male sia lei che Viola, e se ne andò, lasciandole sole.

«Non pensavo che mi avresti difesa dopo quello che è successo precedentemente»

Disse Viola avvicinandosi a lei lentamente.

«Non ti ho difeso, ho solo fatto capire che con me non si deve permettere di fare una cosa del genere»

Le sorrise con sguardo basso, ma sempre guardandola negli occhi, e se ne andò anche lei, lasciandola finalmente sola in quel bagno.
Fece un sospiro, voltandosi verso la finestra dove era stata attaccata per tutto il tempo, e guardo fuori, osservando il mare fuori.

Quando uscì dal bagno le portarono al campetto, per giocare a pallavolo.
Si sedette sul muretto, insieme alle sue compagne.
Si avvicinò a loro, Pino e Cardiotrap.
Ognuno di loro baciò la rispettiva ragazza, facendo guardare Silvia e Margherita mentre ridevamo negli occhi.

«Ué Pino, se continui accusi, rischi che te la mangi a Kubra»

Scherzo Silvia, mentre rideva insieme a Margherita.

«Ma magari»

Rispose lui guardandola con gli occhi a cuoricino.
Doveva ammetterlo, erano davvero carini insieme.

«E ija Pino»

Kubra gli diede un piccolo spinto mentre sorrideva come un ebete.

«Che re? Nun c'è cred? Ij muriss pe te»

Le loro labbra si riunirò, mentre Margherita e Silvia continuavano a ridere per le facce di Cardiotrap dietro di lui.
Pino si riprese, come se stesse in shook, e si alzò da accanto alla sua ragazza, mettendosi davanti a Margherita mentre stringeva le braccia.

«Ij lo sacc che tu si amica de Carmine, ma te preg, nun o fa soffri che già l'ha fatt tanti ne a vita suia»

Margherita sorride con debolezza.
Gli voleva proprio bene a Carmine per dire una cosa del genere.

«Stai tranquillo Pi, non gli farei mai del male»

Troppo uguali / Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora