19: Non sei un mio problema

728 28 4
                                    

Margherita pov's

«Vedete  l'espressione di Margherita. Quella è la faccia di chi ha confermato le sue ipotesi. E qualcosa mi dice che non sono poi così tanto buone»

Dice Carmine prima di avvicinarsi a loro e prendere sua sorella per una spalla allontanandola da lì, prima che combini un'altra delle sue. 

Appena si mise seduta, guardo Mimmo come se volesse farlo scomparire in meno di due minuti.
Suo fratello le teneva il braccio per cercare di farla stare calma, ma appena lo lasci, pensando che lei si fosse calmata.
Errore.
Grande errore.
Margherita si alzò, sotto gli occhi di tutti, e andò verso Mimmo prendendolo per il colletto della maglietta e trascinandolo nel bagno.
Tutti li guardarono sbigottiti, e stupiti allo stesso tempo, chiedendosi cosa si stavano dicendo in bagno da soli.

«Chi?»

Disse con voce ferma e autoritaria.
Voleva mettere in chiaro subito le cosa.

«Di cosa stai parlando?»

Non capiva, o almeno era quello che faceva  credere ha gli altri.

«Non fare il finto tonto con me Mimmo. Sono più che sicura, che chi ti ha mandato ti ha avvertito bene su chi sono, e cosa sono in grado di fare. Quindi dimmi chi è stato»

Il ragazzo rise alle prime parole, ma sentendo tutto il discorso indurì lo sguardo capendo che oramai l'aveva scoperto.

«Allora se sai cosa mi ha detto, riesci ha capirlo anche da sola chi sia»

Si avvicinò a lei con passo lento, piazzandosi di fronte a essa.

«Me lo voglio sentir dire prima di accusare qualcuno»

Il suo tono era molto seducente, mentre Mimmo si avvicinava leccandosi le labbra.

«È stata Donna Wanda»

Afferma, avvicinando il viso ad Margherita, che sentendo quelle parole si sposto di colpo indurendo la mascella.

«Perché?»

Cerco di controllarsi il più possibile, ma gli veniva difficile.
Quando si trattava di sua madre, non riusciva a controllarsi, maggiormente se lei faceva delle cose a sua insaputa che la riguardavano.

«Vi devo controllare, e non farvi cacciare in guai molto più grandi di voi»

Disse con estrema calma.

«Stai scherzando spero?! Lo sa più che bene che me la so cavare da sola, non ho bisogno di qualcuno che sappia badare a me. E non usarmi la scusa di Carmine, perché mamma lo sa bene che ha lui ci penso io»

Era arrabbiata, e anche tanto.
Non sapeva cosa c'entrasse Mimmo con sua madre, e nemmeno voleva saperlo, ma se era entrato lì per lei non lo avrebbe accettato.

«Tua madre vi vuole bene, avete loro e nemmeno ve ne rendete conto»

Era retorico, ma di certo non poteva accettare tutto ciò.

«L'oro? Tu non sai nemmeno cosa significhi avere una famiglia che ti accetti per come sei. Non sai cosa quella donna ha fatto passare a me e Carmine, e non lo saprai mai. Non hai il diritto di parlare a merito. Tu ha accettato di lavorare con lei, facendo il traditore nei confronti della famiglia Ricci. Di questo io non c'entro niente. Se ti succede qualcosa perché loro iniziano a dubitare di te, non sono fatti miei. Tu non sei sotto la mia proprietà. Tu se sotto la proprietà di mia madre, quindi ci penserà lei appena vorranno ucciderti»

Era ancora arrabbiata con sua madre, ma doveva darsi una regolata.
Prima di uscire, si avvicinò a lui baciandolo.
Gli scompiglio i capelli, e poi si stacco.

Troppo uguali / Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora