Quattro

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Sono le sette del mattino e Stiles è già in cucina a preparare la colazione per lo sceriffo. “Cosa fai già sveglio?”

“Ultimamente faccio fatica a dormire. Da quando ha cominciato a muoversi sembra che di notte si scateni.”

“Quand’è stata l’ultima volta che ti sei fatto controllare?”

Stiles ci pensa. “Poco prima di tornare qui.”

Noah lo guarda con un’espressione troppo simile a quella giudicante di Derek e Stiles ritratta. “Okay, forse un po' prima di poco prima di partire.”

“Figliolo dovresti farti controllare. Se qualcosa non dovesse andare bene…”

“Lo so. Oggi chiamo Deaton, va bene?”

“Bravo. Io vado a lavoro ma se vuoi che ti accompagni basta che mi chiami e arrivo a sirene spiegate.”

Stiles lo abbraccia di slancio. “Grazie, papà.”

Stiles pulisce casa, prepara già la cena e mangia qualcosa per pranzo prima di decidersi a chiamarlo. Non sa nemmeno da che parte cominciare ma fortunatamente è Scott a rispondere a telefono. “Deaton è fuori per un paio di giorni. Però se vuoi l’ecografia posso fartela io e per il resto torni quando Deaton rientra.”

“Non voglio disturbarti. Possiamo fare tutto quando ci sarà Deaton.”

“Non ti fidi di me?”

“Sì ma…”

“Avanti io voglio conoscere il mio nipotino. Ti prego.”

E Stiles cede. “Va bene. A che ora?”

“Vieni alle sei quando chiudo lo studio.”

“Perfetto. A dopo.”

Stiles aspetta le sei e un quarto prima di decidersi ad entrare: nonostante sia solo Scott l’ansia lo sta divorando. L’amico lo accoglie con un sorriso. “Speravo non avessi cambiato idea.”

“E se qualcosa non andasse? Se… se non stesse bene?”

Scott gli appoggia una mano sulla pancia restando in silenzio qualche secondo. “Sta benissimo. È molto forte e sta crescendo bene.”

“Riesci a sentirlo così chiaramente?”

“Come riesco già a percepire che è un mannaro.”

Stiles si fa prendere dal panico. “Un mannaro? Porco cazzo non bastava restare incinto ma pure di un mannaro. Non sarò mai in grado di crescerlo. Sono solo un umano, un pessimo umano che…”

“Ehi, fratello, calmati. Ti devo ricordare chi si è preso cura di me quando Peter mi ha trasformato?”

“Ero un giovane incosciente.”

“E ora sei un adulto con il branco che tu hai formato attorno. Perché io sarò l’Alpha ma il vero collante sei sempre stato tu.”

“Sono sparito per quindici anni abbandonandovi.”

“Non sei stato l’unico. Ma noi siamo qua pronti a raccogliere tutti. E indovina chi ce lo ha insegnato?”

Stiles si asciuga una lacrima. “Andiamo a conoscere questo cucciolo?”

“Non vedo l’ora” risponde Scott con un sorriso.

Stanno per entrare nello studio sul retro quando bussano alla porta. Scott si ferma. “Per arrivare qui a quest’ora potrebbe essere un’urgenza” dice quasi scusandosi.

“Apri pure. Io aspetto.”

Scott apre la porta trovandosi davanti Derek. “Cos’è successo?” domanda subito allarmato.

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