Cinque

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Il mattino dopo, Stiles si sveglia abbastanza presto e lascia Eli a letto, per scendere a preparare la colazione. Quando mette piede in cucina, però, qualcun altro fa il suo ingresso. “Cosa ci fai tu qui?” gli chiede, mettendo su l’acqua per il caffè.

“Mi sono fermato per una birra con tuo padre che poi mi ha offerto il divano” spiega Derek, affiancandolo.

“Potevi almeno farti dare qualcosa di comodo.”

“Nessun problema” risponde il mannaro, sporgendosi a prendere una tazza dalla credenza. Stiles non può fare a meno di notare che Derek sa dove sono le cose, che è totalmente a suo agio.
“Passi tanto tempo qui, vero?”

Derek annuisce. “Quando Eli era piccolo, tuo padre mi ha aiutato tanto, così come gli altri. Ed Eli gli è così affezionato che voleva sempre venire a giocare qui. Crescendo, i giochi si sono trasformati in colazioni, pranzi, cene e partite guardate insieme.”

Nonostante il pizzico di malinconia, Stiles è felice che suo padre non sia stato solo. “Aiutami a preparare da mangiare, allora.”

Dopo mezz’ora, tutto è pronto ed Eli entra in cucina sbadigliando e trascinando i piedi. Si avvicina a Derek, abbracciandolo e rimanendo avvolto a lui, con gli occhi chiusi. Stiles pensa di non aver mai visto nulla di più tenero. “Stiles parla mentre dorme, scalcia e ruba le coperte” dice, con tono lamentoso, facendo ridere Derek.

“Lo so bene” risponde e Stiles può nettamente vedere il pentimento sul suo volto.

“In che senso lo sai? Hai dormito con Stiles?”

Stiles a stento trattiene una risata, mente Derek lo fulmina con lo sguardo.
“Scott lo racconta spesso” risponde. Eli non ne sembra convintissimo, ma si siede a mangiare e lascia cadere il discorso.

Appena Eli esce di casa per andare a scuola e Derek sta per salutarlo, vedono Scott arrivare dal vialetto, palesemente di corsa. “Ho trovato un procione. Stesso simbolo sul dorso e questo messaggio” dice, passando il biglietto a Derek. Stiles, però, glielo strappa dalle mani, riconoscendo la grafia elegante di Jake.
“Alpha McCall e Alpha Hale, sono Jake Green, Alpha proveniente da New York e vi annuncio la mia presenza nel vostro territorio. Vi chiedo un incontro questa mattina alle undici, nella radura. Non ho nessuna cattiva intenzione, anzi, per me sarà un piacere conoscervi. Ho solo bisogno di vedere Stiles e preferisco presentarmi formalmente per evitare incomprensioni. Vi aspetto. JG”

Stiles legge ad alta voce, il cuore che batte veloce e gli occhi lucidi. Quello è sul serio Jake, il suo Jake, formale e gentile. “Stai bene?” gli chiede Scott.

Stiles annuisce. “Vado a fare una doccia. Mi aspettate qui?”

Nessuno dei due ribatte. Quando Stiles scende di nuovo di sotto, ai due si è aggiunto anche Isaac che, con lo sguardo, gli chiede di seguirlo. Si siedono sul divano, uno di fronte all’altro. “Mi dispiace che tu l’abbia scoperto in quel modo, ieri” comincia il biondo.

“Diciamo che mi ha un po’ sconvolto la cosa, ma... sono felice per voi. Se state insieme da così tanto vuol dire che state bene, che tra voi va bene. E Scott è felice, quindi sono felice anche io.”

Isaac arrossisce appena.
“Vorrei chiedergli di sposarmi. So che non mi avrebbe mai detto sì, se prima non ti avesse detto tutto. E io non l’avrei mai fatto senza l’approvazione di suo fratello.”

Saranno gli ormoni, saranno gli occhi piedi d’amore di Isaac, ma Stiles si ritrova a lacrimare. “Ovvio che avete la mia approvazione!” esclama, sporgendosi ad abbracciare Isaac. Lo sente irrigidirsi e ricambiare poco la stretta, ma va bene così.

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