Nove

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“Crescono così in fretta i bambini?”

È così che Jake lo saluta, appena Stiles lo accoglie con Alec tra le braccia.
“Sembrerebbe di sì. Dai, entra. Vuoi tenerlo in braccio?” chiede e scoppia a ridere vedendo lo sguardo terrorizzato di Jake. “Su, non si rompe. Mettiti seduto sul divano e te lo passo, così non svieni.”

Jake obbedisce e Stiles continua a sorridere quando lo vede teso, rigido, mentre regge Alec. “Posso scattarvi una foto?” e prende il cellulare mettendosi di fronte a loro, poi si siede al loro fianco.

“Davvero ha i capelli biondi.”

“Ed è anche insistente come te, sai? Quando tardo di tre secondi col latte, ho quasi paura mi ringhi contro!”

Jake ride, continuando a cullarlo. “Dai, non sono così insistente.”

“Ricordami chi mi ha corteggiato per mesi, nonostante i rifiuti?”

“Beh, però sentivo i tuoi odori che non erano così tanto un rifiuto, eh.”

Jake lo dice sporgendosi un po’ verso Stiles, che si ritrova a fissare lo sguardo nel suo. È sempre così sincero, puro, Jake non riesce mai a nascondere nulla, sembra parlare con gli occhi. È questa una delle cose che l’ha fatto innamorare di lui. “Dai, resta qui con lui, io vado a prendere il latte e gli diamo da mangiare.”

Jake passa gran parte di quei tre giorni con Stiles, passa in hotel solo la notte. Lo aiuta come può, vanno a fare la spesa insieme e, il terzo giorno, Jake riesce anche a passare qualche ora con Alec, mentre Stiles si prepara per la sera. L’ha invitato a cena fuori, per salutarli, dato che deve stare un mese in Giappone per lavoro.

Stiles si prepara con calma, si veste bene, conoscendo i gusti di Jake avrà prenotato in un posto super elegante e costoso. Ha già messo una tutina elegante anche ad Alec, sperando non si sporchi prima di uscire di casa. Quel pomeriggio, invece, l’hanno passato con Scott ed Isaac, a casa loro. Scott, quando ha salutato Stiles, l’ha abbracciato, dicendogli che Jake sembra davvero una brava persona.

“Eccomi, sono pronto” Stiles scende in salotto, accolto da Jake, in piedi, che regge un Alec bello sveglio.

“Sei sempre bellissimo” gli dice Jake, facendolo arrossire.

La cena passa tranquilla, chiacchierano e Jake lo aggiorna sulla sua vita, su New York e tutte le persone che Stiles conosce lì. Alec sta buono tutto il tempo, Stiles lo fa anche mangiare mentre aspettano il dolce e si addormenta poco dopo che Jake gli fa fare il ruttino. Quando Jake li accompagna a casa, poggia Alec nella culla al piano di sotto e rimangono tutti e due fermi a guardarlo mentre dorme. “Abbiamo fatto qualcosa di straordinario insieme, no?” chiede l’Alpha.

Stiles annuisce, pensieroso. Jake ha ragione, anche se tra loro non funziona dal punto di vista romantico, hanno sul serio fatto qualcosa di straordinario. Jake gli passa un braccio intorno alle spalle, stringendoselo contro. Stiles gli avvolge le braccia intorno ai fianchi, beandosi di quel contatto, di quella stretta. Guardarsi e baciarsi sembra quasi inevitabile, Stiles si accende con quel contatto e le loro lingue si intrecciano e si rincorrono. Le mani forti di Jake lo stringono ma, appena Stiles le sente sulla pelle, sotto la camicia, si stacca di scatto.
“Ehi, ehi, no-non credo sia opportuno. Cioè, io vorrei tanto, ma... non possiamo. Non possiamo solo sfogarci, ora, perché poi potremmo non uscirne più e per lui sarebbe un disastro.”

Jake chiude gli occhi, come per regolarizzare il respiro. “Hai ragione, scusami. Forse dobbiamo solo trovare ancora un equilibrio.”

Stiles sorride. “E io non vado a letto con qualcuno da più di nove mesi, è anche colpa mia.”

TendernessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora