Him

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"Perché non posso accompagnarti?" Zayn volta la testa e mi guarda, mettendo su un adorabile broncio.
"Beh, non puoi accompagnarmi ovunque" constato, sorridendo.
"Ah, si?" si avvicina a me e io mi allontano, ridendo.
Ultimamente io e Zayn abbiamo passato molto tempo assieme.
Siamo usciti in città assieme, abbiamo fatto lunghe passeggiate assieme e mi ha aiutato molto con l'organizzazione della festa di Natale.
Adesso sto preparando la borsa per andare all'ufficio principale di Chanel, a Parigi.
Azzurre ha rimandato l'appuntamento per motivi legati all'organizzazione della settimana della moda, così io ho potuto parlarne tranquillamente con i miei.
Non si sono dimostrati restii come pensavo.
Hanno preso due giorni di tempo per pensarci e poi hanno acconsentito.
Mio padre di solito è contro queste cose, ma so perché ha accettato: vuole che io sposi Zayn.
"Già" rispondo io, facendogli la linguaccia.
"Che facciamo stasera?" mi chiede, iniziando ad accarezzarmi la guancia.
Mi abbandono al suo tocco, completamente rilassata e in balia del suo affetto.
Fuori puo' sembrare che io e Zayn siamo fidanzati o comunque sia successo qualcosa tra di noi, ma la realtà è diversa.
Sono confusa, terribilmente confusa.
Il ricordo di lui mi impedisce di pensare ad una possibile relazione tra me e Zayn.
Non c'è più la minaccia del matrimonio, perché sarei più che lieta di avere Zayn come marito e come padre dei miei figli.
"Ti porto in un posto" sussurro, ritornando alla realtà e guardando dritto nei suoi occhi castano chiaro. "Ma dobbiamo ritornare presto, dato che domani per le 8 devo essere in aereo"
Lui annuisce e mi tiene stretta a sè, finché non sentiamo la campanella della cena.

Zayn mi guarda, aggrottando la fronte. "Hai portato praticamente l'intera dispensa!" esclama, rovistando nella cesta.
"Hey, ho fame. E il posto in cui andremmo è perfetto per un picnic" mi difendo.
Lui sbuffa e mi guarda scocciato. "Un picnic a base di patatine al lime, nutella e bounty?" tira fuori uno di quest'ultimi e me lo sventola in faccia.
"Finiscila e incamminiamoci. La strada è lunga" inizio a camminare, infastidita.
Ho scoperto che Zayn non sa andare a cavallo (già, è davvero sconvolgente) e quindi non possiamo raggiungere il mio posto preferito in assoluto velocemente.
Ci metteremmo un'ora e sono solo le nove.
Durante il viaggio, non parliamo molto.
Siamo concentrati a dove mettiamo i piedi, ma soprattutto sui nostri pensieri.
"Sei mai stato fidanzato, prima?" chiedo, curiosa.
Lui mi guarda, ridendo. "Certo"
Mi trovo un po' infastidita e probabilmente è perché sono gelosa. "Chi è lei?"
"Chi sono loro" mi corregge.
Lo guardo, aspettando che parli.
"La mia prima vera storia l'ho avuta con Kyra, la cugina di Abigail, principessa del Qatar. Siamo durati più di un anno, poi ho conosciuto la mia seconda fidanzata, Zeda, figlia di un consigliere di mio padre, e ho tradito Kyra con lei"
"Davvero?" chiedo, stupita. Non pensavo che Zayn fosse capace di una cosa del genere.
Si, apparentemente sembra un don Giovanni pieno di sé, ma il suo carattere è completamente diverso.
"Non dici niente?" mi chiede, notando il mio silenzio.
"Cosa dovrei dirti?" chiedo, guardandolo.
"Non so, di solito le ragazze odiano i tradimenti"
"Mi sembra una mossa azzardata e scorretta, ma se non amavi più Kyra..." lascio andare la frase.
"Mi stupisci sempre" sussurra, fermandosi per darmi un bacio sulla fronte.
Quando si stacca, gli chiedo di proseguire.
"Ho lasciato Kyra e io e Zeda ci siamo fidanzati. Dopo due anni, l'ho lasciata perché mio padre non voleva continuassi questa relazione"
Non mi stupisce che Zayn l'abbia fatto. Dopo tutto Waliyha mi aveva avvertito riguardo la totale fedeltà di Zayn al padre.
"La ami ancora?" chiedo, invece, improvvisamente insicura.
"Non posso mentirti, Elena. Non lo so. La nostra storia è stata bellissima e credo che l'amerò per sempre"
"Bene" ribatto, arrabbiata.
Lui sorride, guardandomi. "Sei gelosa" mi fa notare.
"Perspicace"
Mi prendo il volto tra le mani e mi costringe a guardarlo.
"Non devi sentirti minacciata. Per me è semplicemente un'amica. Ora ci sei solo tu, e farò di tutto per conquistare il tuo cuore"
Si avvicina alle mie labbra, indugia su di esse.
Sto seriamente pensando di baciarlo, quando lui sposta le sue labbra sulla mia guancia.
Sospiro, delusa. Forse è meglio così.
"Siamo arrivati" dico, scostandomi da lui e camminando verso la radura.
Quando entriamo dentro essa, fisso per bene Zayn.
Spalanca la bocca, per lo stupore e guarda tutto con meraviglia.
Sorrido, soddisfatta.
La radura di giorno è una semplice distesa d'erba costellata da viole, ma di notte si trasforma in una distesa di lucciole.
Avanzo, tirando con la mano Zayn.
Ci sediamo accanto ad un albero.
"Come hai scoperto questo posto?" mi chiede, mentre si guarda ancora attorno.
"Cavalcavo e l'ho trovato" alzo le spalle e inizio a prendere qualcosa dal cesto.
"È splendido" sussurra.
Io sorrido, mentre apro le patatine.
"E tu? Hai mai avuto un fidanzato?" chiede, riprendendo il discorso di prima.
"Si, si chiama Lorenzo. Era un cameriere, adesso è partito con l'esercito" mi è difficile parlare di lui, soprattutto perché la ferita della nostra relazione è ancora fresca.
"Che cosa è successo?"
"La nostra storia era pericolosa. E senza un futuro. Io volevo parlare con mio padre di noi, ma lui non voleva, perché sapeva la reazione che avrebbe avuto. Ripeteva che voleva qualcuno migliore per me e io gli ripetevo che il meglio era lui e che se me l'avesse lasciato fare avrei parlato con mio padre che gli avrebbe sicuramente dato una migliore posizione"
Riprendo fiato e cerco di frenare le lacrime.
"Si è arruolato nell'esercito e il giorno prima di partire gli ho detto che se fosse veramente partito sarebbe finita"
Guardo Zayn, che mi sollecita con lo sguardo.
"È partito e non ci vediamo da quasi un anno" concludo.
Il silenzio si impossessa della radura.
"Allora è per questo che non vuoi stare con me. Perché hai paura di soffrire, di nuovo"
Non rispondo, perché semplicemente non ho niente da dire. Lui ha capito.
"Non ti ferirò mai, lo sai, vero?" mi prende la mano e me la accarezza.
"Spero tu sia consapevole che stai mentendo" ribatto, appoggiando il capo alla sua spalla.
"Non volontariamente" aggiunge.
Mi volto a guardarlo, ad ammirarlo.
Lui ricambia lo sguardo e sarebbe il momento perfetto per baciarci.
Ma non posso, non posso.

Mando un messaggio a mio fratello.
"Mi manchi, Lou. Vorrei che fossi qui per Natale"
Lui mi farebbe uno di quei discorsi con più parolacce che parole normali, facendomi capire quanto sia stupida.
Ma lui non è qui e io posso solo fantasticare sulla sua stridula voce.
Guardo il panorama fuori il finestrino dell'aereo.
Guardo i prati, le case di campagna.
Sa di casa e sono felice di tornarci dopo una giornata a Parigi.
Io e Azzurre abbiamo stipulato un contratto che prevede l'impegno per le prossime tre campagne Chanel.
Il mio stipendio andrà in beneficenza, dato che non mi serve.
Ho anche ritirato il vestito che avevo ordinato circa due settimane fa.
Guardo la sacca nera che lo contiene, vicino a me.
È davvero splendido.
Trenta minuti dopo, sono già a Palazzo.
Ho lasciato che Gin si occupasse della mia borsa e del vestito e sto andando da mia cugina, quando sento delle voci provenire dalla Sala da Ballo.
Una su tutte si staglia.
Stridula, quasi da femmina.
Affretto il passo e, una volta arrivata, vedo mio fratello ballare con mia sorella.
"Lou!" urlo, correndogli incontro.
Lui lascia andare Olivia e mi prende al volo.
Affondo la testa nella sua spalla e sospiro, felice che lui sia qui.
"Sorellina, hai per caso preso qualche chilo in più?" mi chiede, ridendo.
Gli do uno schiaffo nella schiena e scendo giù. "Hai appena rovinato un bel momento, Louis"
Mi da un piccolo bacio sulla guancia e mi sorride.
Il mio sguardo va oltre mio fratello e focalizzo una figura.
In effetti, dovevo aspettarmelo.
Se c'è Louis, c'è anche Lorenzo, dato che sono partiti insieme.
Mi guarda con i suoi occhi verdi, pieni di amore e di malinconia.
Ha la bocca spalancata per la sorpresa.
"Lorenzo" lo saluto, fredda.
"Elena" ricambia lui, ma più che un saluto suona come un avvertimento.
"Ehm, ragazzi, che ne dite se spostiamo i festeggiamenti nella mia stanza?" è chiaro che Mary voglia lasciarci un po' di spazio.
Mi volto per vedere i miei parenti e amici andarsene.
Sento il suo sguardo perforarmi il collo e non posso fare a meno di chiudere gli occhi e calmarmi.
"El, che ne dici se andiamo nel nostro posto?"
Lo guardo e annuisco.
Il nostro posto consiste in una vecchia stanza sotterranea risalente a qualche secolo fa.
Non so perché, ma non è mai stata utilizzata in questo secolo e quindi ci sono gli arredi iniziali.
Io e Lorenzo passavamo ore qui, a fare l'amore, a parlare o a litigare.
Mi siedo su una panca, aspettando che parli.
"Ho sentito che ti sposerai" inizia, in piedi di fronte a me.
"Questo è tutto da vedere" ribatto.
"Perché non vuoi sposarlo?" sta evitando volutamente di dire il nome di Zayn.
"Sai come sono. Ribelle, ostinata. Uno spirito libero" dico, con sarcasmo.
"Oppure non lo sposi perché mi ami ancora?"
Il suo sguardo è tagliente e dannatamente sexy.
Devo resistere.
Lo devo a me e a Zayn, che nonostante tutto non si è ancora arreso.
"Non crederò in un amore senza futuro" affermo, facendo trasformare il suo sguardo da sicuro a vacillante.
"Adesso abbiamo un futuro. Mi daranno la carica di generale! Tuo padre non avrà niente da dire"
"Sono promessa in sposa a Zayn, Lorenzo! Avrà sicuramente qualcosa da dire" adesso ci stiamo urlando contro.
Lui si tira i capelli e ringhia, frustato.
"Sei arrivato in ritardo" sussurro, stringendomi le braccia.
È dura dire queste parole, soprattutto a una persona che hai amato così tanto.
"Non è mai troppo tardi. Tu potresti parlare con tuo padre, fargli capire che ci amiamo davvero e...."
"Amarci davvero? Non amerò mai un ragazzo che mi ha abbandonata e che non riusciva a vedere un futuro assieme solo per degli ostacoli sociali. Mai più" lo interrompo, trafiggendolo con lo sguardo.
Lui si avvicina e si abbassa alla mia altezza.
Mi guarda bene negli occhi e dice, in un tono basso, "Sappiamo benissimo entrambi che mi ami ancora. Se sei disposta a rischiare, sai dov'è la mia stanza" e se ne va, lasciandomi da sola in balia dei miei pensieri.

Reign || Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora