"mum and dad"

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Ivy.
Mio padre era fuori casa mia.

Mi persi a guardare i suoi lineamenti.

<<Tu?>>
dissi con un soffio di voce.

Lui aggrottò le sopracciglia.
<<Oddio scusami avrò sbagliato casa>>
disse mettendo un piede dietro l'altro, nono, se ne stava andando.

<<Scusami, chi- chi stai cercando?>>
Chiesi, non si ricordava di me?
Sono passati dodici anni...

<<Io cercavo una ragazza...>>
disse rotondando verso di me grattandosi la testa.

<<Co-come si chiama? >>

<<Ivonne>>
I miei occhi si spalancarono, un brivido mi percorse tutta la schiena, come era possibile?

<<Sono io>>
dissi, i suoi lineamenti si ammorbidirono e presero ad analizzarmi, capelli scuri, occhi ambra, ero tutta uguale magari solo l'altezza cambiava.

<<Ivy chi è alla porta?>>
Aaron uscì fuori con tutta la sua bellezza e si appoggiò con la spalla alla porta.

Guardava me e poi l'uomo difronte a me.
Forse notava qualcosa di familiare.

E mio padre guardò sbalordito Aaron.

<<Ronald?>>
Aaron lo richiamò, sembra conoscerlo e anche bene, come sapeva il suo nome?

<<Oddio Aaron che ci fai qui?>> disse papà mettendosi le mani in tasca.

<<E tu che ci fai qui?>>
disse indurendo la voce.

<<Ecco io->>
incominciò ma io lo fermai subito girandomi verso Aaron.

<< È mio padre.>>
Lui mi guardò fisso negli occhi e si mise a ridere, forse era una risata isterica.

<<Ma che cazzo dici, impossibile>>
Non riuscivo a comprendere, lui si sedette al gradino della porta d'ingresso e si mise le mani nei capelli.

<<È uno scherzo vero? Non può essere tuo padre, no impossibile>>
Cosa stava blaterando, io lo guardavo e non capivo la sua reazione.

<<Aaron senti, io ho provato in tutti i modi..>>Incominciò Ronald

<< A fare cosa? Hai fatto già abbastanza, vattene>>
disse Aaron puntandogli il dito contro.

<<No, non andare>>
feci un passo avanti, ma Aaron appoggiò una mano sulla mia gamba per fermarmi.

<<Ivy ci sentiremo te lo prometto>>
Disse correndo verso il cancello, le lacrime uscirono e mi scrollai con furia la mano di Aaron di dosso.

Avevo appena visto mio padre è lui l'aveva mandato via.

Entrai in casa e stavo per chiuderlo fuori ma lui si fece più furbo e mise un piede in mezzo alla porta.

<<Che ti prende?>>
Lo feci entrare e sbattei la porta.

<<È mio padre Aaron, perché l'hai fatto andare via?>>
Quasi gli sbraitai contro.

<<Ti dico che è impossibile>>

<<Si invece lo è, non lo vedo da un sacco di tempo e tu l'hai mandato via!>>
dissi le lacrime scendevano.

<<Tu non hai capito...>> disse posandosi una mano fra i capelli.

<<Si invece, io so che quello
è mio padre! >>

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