"the more you face me the more I fall in love with you"

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                            Ivy
Ebbene sì avevo fatto sesso con Aaron...

<<E che cazzo, dovevi dircelo
prima!!>>
ovviamente Gwen era stra felice, pensava già al matrimonio.

<<Beh prima o poi doveva capitare, quindi state insieme?>>
Jane invece mi metteva sempre in difficoltà con le sue domande.

Ieri sera era stato fantastico mi aveva fatto dimenticare mia madre, mio padre, la casa...

Aaron aveva uno strano effetto su di me.

<<Non complicarmi la giornata>>
dissi alzandomi dal letto dove in quel momento si era sistemata Gwen.

<<Jane, come sta tuo padre?>>
domandai ad un tratto facendo finta di non essere più di tanto interessata.

<<Mio padre?>>
rise di gusto.

<<Come te ne esci?>>
Guardai Gwen cercando di capire se sapesse qualcosa ma lei mi guardò con punto interrogativo.

<<Nulla... Allora io vado ok?>>
dissi prendendo la borsa e aprendo la porta.

<<Da sola?>>
Domandò Gwen.

<<No Aaron è di sotto>>

<<Ohh ma sentila "Aaron è di sotto"sembra un eufemismo vedi se ti muovi a dirgli che ti piace>>
mi catapultai su Jane presi un cuscino e glielo lanciai in faccia.

<<Che cazzo ti urli, non gli dirò nulla del genere>>

<<Dire cosa a chi?>>
un ammasso di muscoli ricoperti da una maglia aderente i capelli sfatti e gli occhi verdi si piantarono sulla porta.
Io deglutì, questa mattina non ci siamo neanche parlati, lui era scappato al lavoro e io ero venuta subito dalle ragazze.

<<Ma assolutamente nulla...>>
Mi alzai di scatto e tirai dal braccio Aaron facendolo tornare indietro.

<<Ciao ragzze, Gwen sistema la camera, Jane scrivi a Jack>>
gli ricordai, mi mancava la nostra casa...

<<Certo mamma>>
disse Gwen.

Io e Aaron rimanemmo in silenzio lungo il tragitto da casa di Nicolai a casa sua.

<<Allora... ieri...>>
cerai in qualche modo di rompere il ghiaccio.

<<Ieri cosa?>>
e ovviamente lui complicava tutto come sempre.

<<Hai finito il gelato?>>
lo dissi talmente veloce che maledì di avere una lingua, una bocca, degli occhi, i capelli, i piedi...

<<intendi quello al limone?>>
c'era un non so che di malizioso nella sua voce non scordiamoci ovviamente di quel sorriso snervante.

<<Giuro che ti schiaffeggerei la faccia in questo momento>>
dissi mettendo le braccia al petto.

<<Oh secondo me la faccia non è il massimo ma c'è altro su cui farlo>>
La sua mano finì sulla mia coscia, piano piano si muoveva verso la mia parte sensibile.

<<Aaron.. smettila>>
la macchina si fermò eravamo davanti casa.
le sue mani finirono sui miei fianchi e come se fossi una bambina mi prese e mi mise sopra di lui, abbassò il sedile e mi sistemò sulle sue gambe.

<<È di questo che volevi parlare?>>
le mie guance divennero rosse e cercai di mantenere un po' di distanza con il mio braccio che si appoggiava alla sua spalla.

<<Cosa vuoi che ti dica? Che mi è piaciuto scoparti?>>
Cosa? Non stava più ridendo era serio.

<<Scoparmi?>>
domandai incredula.

<<E cosa credi che abbiamo
fatto ieri?>>
lui assottigliò gli occhi ma io invece gli sgranai.

<<Dai non essere ridicola bambi>>
giuro che questa sarà la volta buona che lo faccio fuori.

<<Ridicola il cazzo Aaron>>
aprì lo sportello e uscì dalla macchina,
Lui uscì dopo di me con le sue falcate mi superò e aprì la casa, mi ci fiondai dentro.

<<Che cazzo ti prende?>>
parlò vedendomi indaffarata a sistemare le mie cose solo da una parte del salotto.

<<Da oggi in poi, tu non mi parli, non
mi tocchi e non mi guardi,
hai capito?>>
urlai, ma vi pare ovvio che non abbiamo sono "scopato" almeno per me.

<<Mi dici che hai?>>
Lui si avvicinò al divano ma gli feci un giro intorno e me lo trovai davanti e la testiera del divano che ci divideva.

<<Quindi ieri abbiamo solo "scopato"?>>
gli domandai incrociando le braccia al petto.

Le sue mani finirono sulla testiera e la sua faccia di sporse verso la mia.

<<Perché non finisci di fare la bambina e mi dai un bacio?>>
I miei occhi si sgranarono, voleva un bacio da me?

<<Nessun bacio>>
dissi assottigliando gli occhi, questa volta avrei rigirato la frittata dalla mia parte.

<<Nessun bacio?>>
ripetè lui sbalordito, fece il giro del divano e con lui mi mossi anche io.

Ora ci trovavamo agli estremi del divano.

<<Neanche uno, non mi piace quella parola.>>
dissi a mo di sfida.

<<La parola "scopato"?>>
disse ridendo.

<<Sta zitto>>
tagliai corto e mi avvicinai alle scale, lui mi stava raggiungendo e io iniziai a salire più velocemente.

Credo che se avessero dato un premio per la facilità con cui riuscivo a farmi acchiappare vincerei un Nobel.

la sua mano mi strinse il fianco e mi portò ad un passo da lui e mi schiacciò sulla parete.

<<Preferisci "ho scopato" o "sono andato a letto con una cazzo di principessa"?>>
I miei occhi si persero nel verde dei suoi.

<<E tu preferisci un calcio nelle palle o uno schiaffo sulla guancia?>>
dissi fronteggiandolo.

<<Siamo aggressive oggi>>
la sua mano premette ancora di più sul fianco e io gemetti per il dolore.

<<Mhh che bello questo suono ti va di ripeterlo ?>>
sembrava un maniaco, stavo per scoppiargli a ridere in faccia.

il mio palmo battè piano sulla sua guancia, lui non si mosse di una virgola, la mia risate esplose, mi faceva troppa tenerezza quando non capiva che stava succedendo.

<<Andata per lo schiaffo>>
dissi coprendomi poi la bocca cercando di smettere con la mi risata sguaiata.

Lui inaspettatamente si fece più serio mi tolse la mano dal viso e si fece vicino i nostri nasi toccavano e la sua bocca combaciò con la mia.

Io mi staccai prima che potesse andare oltre.

<<Ti ho detto nessun bacio>>
Dissi fronteggiandolo e poggiando le mani sul suo petto per allontanarlo.

<<Andrà a finire molto male>>
disse lui con un voce profonda.

<<Cosa intendi per male?>>
Chiesi con le farfalle nello stomaco.

<<Che più mi affronti più mi innamoro di te>>

Il mio viso diventò rossissimo e non potevo credere alle sue cazzo di parole innamoro di te oddio santissimo.

Lo baciai, aveva vinto lui ancora una volta.

Touch me down Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora