cambiamenti

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Maledetta auto.

Dio, che nervoso.

Decide di abbandonarmi sempre nei momenti meno opportuni. Fanculo, la lascerò qui e proseguiro a piedi fino alla mia destinazione.

Oggi mi sono trasferita in questa nuova città, Portland.

Mi hanno assunta come domestica, presso la villa di due fratelli miliardari, Joseph e Alaric Lowel.

Dopo aver litigato con la mia famiglia, ho dovuto accantonare il collage a New Castle, e adesso mi tocca racimolare qualche soldo, per il mio futuro.

Non so quanto tempo starò a lavorare presso questi tipi, ma credo fino a quando non mi cacceranno.

La settimana scorsa li ho conosciuti, sono affascinanti entrambi, ma oltre al fatto che tra loro sembra non scorrere buon sangue, danno l'impressione di essere... Freddi. Troppo freddi.

Mi guardavano con aria di superiorità, e ok sono nulla a loro cospetto, ma non è giusto guardare una persona cosi.

Fisicamente forse per loro non sarò il massimo, voglio dire ho dei lunghi capelli scuri, con gli occhi azzurri. E beh sono alta, e abbastanza minuta.

Tutti mi dicono che ho le forme al posto giusto, ma da come mi guardavano devono essere abituati a donne prorompenti.

Loro non sono miei coetanei, Alaric ha 11 anni in più di me, quindi 33. Lui ha i capelli castano chiaro, occhi grigi. Fisico e sorriso perfetti.

Mentre Joseph ha 36 anni, lui è biondino con gli azzurri, per il resto ha le stesse caratteristiche del fratello.

È quello che mi guardava con aria da vero stronzo, anche se ripeto: entrambi hanno un fascino assurdo.

Adesso sono quasi arrivata nella loro villetta, non sto dando una bella impressione visto che arriverò a piedi con due enormi valige, e pure sudata.

Il mese di giugno inizia a farsi sentire.

Arrivo poco dopo davanti il cancelletto, suono e aspetto che qualcuno mi apri.

Mi avvio verso la passerella, e trovo la porta aperta.

La chiudo alle mie spalle.

"C'è nessuno?" sento dei passi, mi volto ed è Joseph.

Come l'ultima volta, ha un volto troppo duro e cattivo.

"Sei in ritardo." come inizio non c'è male.

"Mi scusi, ma la mia auto ha smesso di funzionare, e ho dovuto proseguire a piedi, e le valige sono davv..." m'interrompe.

"Smettila di parlare. Non ti pago per sentire tutte queste cazzate. Li ci sono le scale, usale e a sinistra c'è la tua camera. Sistemati, dopo prepara la cena." non aspetta la mia risposta, e se ne va.

Rimango a fissarlo, allibita.

"Non farci caso. Lui è cosi." sento una voce alle mie spalle. È Alaric, l'altro fratello.

"Benvenuta Nicole." conclude. Ma non si sbilancia, naturalmente. Ma perlomeno è stato meno scostumato del fratello.

"Grazie signore. Mi dispiace che non vada a genio a suo fratello, spero comunque di fare un buon lavoro."

"A mio fratello nessuno va a genio. Nemmeno io. Adesso ti lascio sistemare le tue cose, buona giornata" anche lui si allontana.

Sono entrambi di bell'aspetto, vestono in modo casual.

Entrambi giacche di pelle nera, jeans, e scarpe nere.

Qualcosa di loro mi trasmette ansia. Paura.

Ed io non ho mai paura.

Beh, ma a quanto pare devo abituarmi a questo. E non posso nemmeno lamentarmi.

La casa è bellissima, immensa. È arredata con stile antico.

Ma a prescindere dalla bellezza della casa, non ho alternative.

Non ho un altro posto dove andare, non ho soldi, la mia famiglia praticamente non esiste più, visto che mia madre sta con un vecchio che ci ha provato pure con me, ma lei ovviamente non mi ha creduta. E mio padre chissà in quale carcere è finito oramai.

Questo ruolo è tutto ciò che ho.

Anche se ho paura solo a pensare, a cosa dovrò subire.

il trio imperfettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora