Nyx.
Tripla Enne, Libro primo.
"I miei muri sono troppo alti per essere raggiunti da qualcuno? O forse, nessuno ha mai voluto davvero arrivarci?"
Avete mai sentito parlare di Skid Row? Scommetto di no.
Si trova ad un quarto d'ora da Beverly Hills...
[🤍] stra consiglio di rileggere il capitolo precedente prima di questo perché inizia in medias res✨
[🌒] si riparte con gli aggiornamenti notturni Olè, Buona lettura ;)
collana /col·là·na/ Filo, catenella o lamina sottile circolare, che si porta al collo per ornamento.
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
𝙰𝚛𝚝𝚎𝚖𝚒𝚜𝚒𝚊
Inspiro e struscio le dita sull'ottone dell'attizzatoio, la sua ruvidezza mi graffia i polpastrelli.
Deglutisco ed il battito cardiaco rallenta; come se il cuore sapesse che ormai non ho un modo per uscirne e comprendesse che non ho più bisogno di livelli d'adrenalina raddoppiati nel sangue.
Gradualmente, mi volto verso la fonte di quel tono così macabro e cattivo.
È alto, la persona che mi trovo vicino mi supera in una quantità di centimetri talmente elevata da rendermi inoffensiva in maniera tristemente umiliante. Il ragazzo non fa neanche caso a me, illuminato da una maschera di rabbia che gli fa bruciare vivi con lo sguardo i suoi compagni.
«Se quei due non sono morti, li ammazzo io appena si svegliano.» dichiara accennando al biondo ed alla ragazza che ho ferito.
Continuo ad esaminarlo, pazientando il momento in cui deciderà di ricambiare. Ho la gola secca mentre seguo ogni suo movimento: passa in rassegna ogni mobile della stanza e gli angoli delle pareti. Ha i lineamenti affilati, gli occhi allungati e scuri sono vispi come quelli di un felino . La sua stessa ombra che lo segue ovunque rende i suoi capelli ancora più scuri, di un corvino lontano dal colore della cenere.
Indossa una canottiera larga, sbordata, dalla quale escono un deltoide ed un bicipite grandi quanto la mia testa.
Cammina per la stanza come se ne fosse il padrone.
Mi fa paura.
Il ticchettio anomalo dei passi di qualcun altro però, cattura l'attenzione di tutti: all'unisono, ci voltiamo verso una ragazza col caschetto scuro che è appena entrata nella sala. Con una busta larga fra le mani riempita fino all'orlo, sorride non distogliendo lo sguardo dal suo bottino: due pacchi di cereali, biscotti al cioccolato e sacchi di riso. «I proprietari di questa villa hanno le nuove confezioni di gelati alla ciambella: quelli che costano otto dollari a confezio-...» le parole le si sgretolano in bocca quando alza lo sguardo ed i suoi occhi incontrano i miei.
Il sorriso scompare e le iridi smeraldine perdono lucentezza all'istante. Guardo la sua bocca formare una linea dritta mentre si pietrifica, nessun segno dell'euforia che qualche attimo prima le scuciva le labbra.
Come una voragine, lo squarcio che si apre sulla busta a causa della sua pesantezza fa cadere a terra un flacone di detersivo mezzo aperto. Lo guardo rotolare sul pavimento mentre perde liquido ad ogni giravolta.
