ira
/ì·ra/
Moto di reazione violenta, spesso rabbiosa, e per lo più non giustificabile sul piano umano e razionale.𝙽𝚢𝚡
Sono un quarto alle cinque. Alcuni lampioni iniziano a spegnersi passando l'illuminazione alle nuvole che si colorano dell'arancio tipico dell'alba.
Sul bus, ci siamo solo noi.
«Che stavate facendo!?» strilla Lydia, col mascara colato ed il contorno degli occhi tutto nero.
Coral guarda per terra serrando le labbra mentre Niv si massaggia le tempie. «Quella stronza mi ha preso alle spalle.»
«Come hai fatto a non sentirla o vederla?»
Il biondo serra la mascella e fulmina il fratello, «Non doveva esserci nessuno in casa o sbaglio? Tu dovevi controllare se ci fossero macchine parcheggiate nel giardino.» pianta accusatorio verso Neil.
«Non cambiare argomento.» gli punta l'indice contro Lydia.
Messo all'angolo, sbuffa. «Coral non si sentiva tanto bene, stavamo parlando e non l'ho sentita arrivare.» si giustifica, «E comunque, la ragazzina non farà niente. Solo vederci l'ha probabilmente traumatizzata a vita, smettetela di essere così preoccupati.» La tensione in questi sei metri appanna i finestrini.
«Non siamo riusciti a prendere niente.» si siede amareggiata Lydia, incrociando le gambe.
«Siamo entrati nel panico.» afferma Blaze, facendo mutare il malumore di Lydia in sdegno. «Niente di quello che abbiamo fatto stanotte è normale. Quando abbiamo visto tutte le luci spente e nessuna telecamera abbiamo pensato fosse facile come la scorsa volta. Errore nostro. Io e Neil eravamo nel garage quando abbiamo sentito tutto quel casino, credevamo non ci fosse nessuno perché non c'erano macchine nel parcheggio della villa...ma quelli hanno lo stesso modello di mercedes in quattro colori diversi nel seminterrato. Non possiamo basarci sull'assenza di veicoli in giardino per stabilire anche l'assenza di persone in casa. Di nuovo, l'errore è stato nostro.» la guarda, «Non siamo dei professionisti nell'entrare in casa della gente, e quando ci siamo trovati la ragazzina davanti Neil ha abbassato la guardia facendosi colpire e tu sei entrata in trance.» Lydia torce l'angolo della bocca in un tic offeso.
«Non ero spaventata.»
Sopira, «Non ho detto tu lo fossi, ho detto che non ti saresti mai aspettata di ritrovarti la proprietaria davanti e la cosa ti ha preso così alla sprovvista da mandarti in corto circuito.» Quello che Lydia sta interpretando come uno svilimento della sua reazione, non è che la spiegazione razionale di ciò che è successo. Non è umiliante il modo in cui ha reagito, ma si sente comunque umiliata dall'averlo fatto. Dall'essere stata così sconvolta da pietrificarsi.
STAI LEGGENDO
Polaris
RomanceNyx. Tripla Enne, Libro primo. "I miei muri sono troppo alti per essere raggiunti da qualcuno? O forse, nessuno ha mai voluto davvero arrivarci?" Avete mai sentito parlare di Skid Row? Scommetto di no. Si trova ad un quarto d'ora da Beverly Hills...