5. Trust issues

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Lezione 287
Ricorda che non sbagli mai
ad essere te stesso.

❧❧❧

Katlyn

"Pronto?" chiesi con la voce ricolma d'ansia.

Fa che non sia Khloe, fa che non sia Khloe, fa che non sia Khloe.

"Kat? Khloe mi ha detto che l'hai lasciata a casa mezz'ora fa, ma non sei ancora tornata, tutto bene?" la voce di Chris mi inondò i timpani, tutti i miei muscoli si rilassarono e tirai un sospiro di sollievo, solo dopo mi accorsi che stavo già stringendo il manico della pistola pronta a correre dalla mia migliore amica.

"Tutto bene? Dimmi dove sei e ti vengo a prendere in due minuti."

"Tranquillo sto bene, ho avuto un'imprevisto e mi sono fermata in un bar, cinque minuti e sono a casa." lo rassicurai, mentii sul mio imprevisto per non farlo preoccupare ulteriormente.

Ryan si portò una mano al petto.

"Mi ritieni solo un imprevisto? Ahia, sei crudele." si avvicinò a me e, di nuovo, il suo profumo si propagò nell'aria.

Agitai la mano in aria per zittirlo, sperando che Chris non avesse sentito la sua voce.

"Sei con qualcuno?" domandò subito mio fratello facendomi fulminare con lo sguardo Ryan.

"No, ci vediamo a casa."

Chiusi la chiamata velocemente, evitando di dover subire altre domande.

Fatto ciò mi voltai e caminai dritta verso la mia moto.

"Te ne vai senza salutare, Principessina?" la sua voce divertita rimbombò nel silenzio del vicolo, il mio corpo sembrava aver appena sviluppato un'intolleranza verso la sua voce e, in particolare, verso quel nomignolo, perché appena parlò mi irritai, e anche tanto.

Salii sulla moto e sfrecciai a tutta velocità sulla strada davanti a me lasciandomi alle spalle una scia di fumo.

Guardai Hosten diventare a mano a mano che mi allontanavo sempre più piccolo nello specchietto, il suo corpo continuava a rimanere immobile, fermo nello stesso identico punto, voltato nella mia direzione e con gli occhi fissi sulla mia sagoma.
Anche quando diventò un minuscolo puntino riuscivo comunque a percepire il suo sguardo su di me che mi infuocava la schiena.

❧❧❧

Entrai in casa trovandomi un Chris preoccupato e allo stesso tempo incazzato davanti.

"Sto bene, vedi?" sapevo di averlo messo in pensiero, capitava spesso, aveva la costante paura che mi potesse accadere qualcosa.

"Sicura?" chiese premuroso.

Annuii sorridendo.

I suoi occhi ispezionarono il mio viso in cerca di qualche ferita e, quando non ne trovò, rilassò le spalle e in qualche secondo mi ritrovai stretta tra le sue braccia.

"Katlyn, Christopher, vostra madre mi ha chiesto di comunicarvi che è partita e tornerà tra un mese...o due." la figura della nostra guardia del corpo spuntò dal soggiorno, interrompendo l'abbraccio con mio fratello.

"Come al solito." sollevai le spalle, quella notizia non mi aveva fatto né caldo né freddo.

Dopo la morte di mio padre, mia madre era una fontana di lacrime e dolore, qualche mese dopo aveva iniziato a drogarsi e a bere in modo spropositato, io e Chris eravamo passati in secondo piano tutto ad un tratto.
Avevamo appena perso un padre, ma era stato come se assieme a lui avessimo perso anche una madre.
Non la odiavo, le è stato portato via l'amore della sua vita da un giorno all'altro, ma questo non le dava il diritto di lasciare i suoi figli da soli senza nessuna guida.

Lesson 496Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora