CAPITOLO 10

42 1 0
                                    

Scesi dalla macchina insieme a Dylan e insieme ci dirigemmo verso l'ingresso, senza dire una parola. Mi sentivo estremamente a disagio per tutto quello che era appena successo. Non perché fosse la prima volta, anzi, ma perché per la prima volta ero stata accondiscendete in quella follia, ricavandone addirittura piacere. Non potevo permettere che succedesse un'altra volta. Non potevo dargli la soddisfazione di avermi sotto al suo malato controllo. Mai più. Dylan aprì il portone e senza pensarci due volte, sgattaiolai dentro dirigendomi verso le scale. Volevo solo nascondermi nel mio letto e non pensare più a quello che era appena successo Arrivata al corridoio che portava alla mia stanza, sentì solo il portone chiudersi e i suoi passi farsi sempre più lontani. Ero arrivata alla fine della mia serata e mai come quella sera, ne ero stata così contenta. Mi vergognavo e il pensiero di quello che era successo mi provocò fitte allo stomaco. Mi stavo trasformando in quello per cui lui, stava cercando di plasmarmi da quando ero entrata in quella casa. Una puttana. Oltrepassai la porta e chiudendola alle mie spalle, mi lasciai cadere contro di essa. Non potevo permettergli di avere tutto quel potere su di me. Dovevo fermare tutto questo, prima che perdessi il controllo. Dovevo smetterla di pensarci. Voltai lo sguardo verso i letti e mi resi conto che Hope non era ancora tornata. Era abbastanza strano, soprattutto perché Dylan ci voleva a casa per un certo orario e per di più era uscita prima di me. Una sensazione spiacevole si fece largo nel mio petto. Presi velocemente il telefono dalla borsetta e trovai diverse chiamate perse. Sbloccai immediatamente il dispositivo e la richiamai, ma senza successo. Il cellulare risultava spento. Non era da Hope uscire con il cellulare scarico. Doveva essere successo qualcosa. Riprovai a chiamarla qualche altra volta, ma dall'altro capo del telefono sentivo solo la voce metallica della segreteria. "Cazzo" imprecai. Iniziai ad agitarmi e senza perdere altro tempo mi precipitai fuori dalla stanza. Scesi le scale con una velocità incredibile e mi fiondai verso la suite di Dylan. Iniziai a bussare con tutta la forza che avevo e pochi secondi dopo la porta si aprì. "Che vuoi" chiese con voce rude. Il suo sguardo mi fece gelare il sangue, ma tornai subito in me; non era il momento di avere paura di lui. Hope era in pericolo e lui era l'unico che avrebbe potuto aiutarla. "Hope. Hope non è nella sua stanza e non risponde al telefono. Risulta spento e io....io..." il panico si impossessò di me e iniziò a mancarmi l'aria. Dylan mi prese il viso tra le mani e incastrò i suoi occhi con i miei. "Cosa vuol dire che Hope non è in camera. Madison calmati." il suo tono era agitato e il suo sguardo teso. "Trovala Dylan.." parlai in un sussurro mentre una lacrima mi solcò la guancia. Mi lasciò andare il viso, prese il cellulare, scrisse un rapido messaggio e chiudendo la porta alle sue spalle si precipitò verso l'uscita. Istintivamente lo seguì. Si bloccò a metà del vialetto e si voltò per guardarmi mentre lo seguivo. "Dove credi di andare tu. Vai in camera tua. Ci pensiamo noi a trovarla." Noi? Non mi importava nulla. Hope era mia amica e non avrei aspettato in una stanza per chissà quanto tempo. Aveva bisogno di me. "Non esiste. Non la lascerò da sola ora. Vengo anche io e.." "Ora dai ordini?" sogghignò. "Madison torna in casa è un ordine."- "Non me ne frega nulla dei tuoi ordini Dylan." sbottai. "Io verrò con voi. Puniscimi più tardi se vuoi, ma Hope non la lascio sola, che ti piaccia o no". A quelle parole vidi la vena sul suo collo gonfiarsi e i lineamenti del suo volto si fecero più duri. Si stava innervosendo. "Oh quello è sicuro. Ti punirò bambolina. Sei stata fin troppo brava prima, mi sembrava strano non volessi cacciarti in qualche guaio. Sali in macchina e muoviti" Si voltò e senza pensarci, di nuovo, lo seguì. Chiusi la portiera dietro di me e la macchina partì. Non mi importava se dopo, al ritorno, sarei stata punita. Volevo solo riabbracciare Hope sana e salva. Il resto del mondo, non importava in quel momento. Hope...dove sei finita?

Il mio demone custodeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora