CAPITOLO 7

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Era ormai passata una settimana da quella fatidica notte, in cui Dylan, per l'ennesima volta, si era rivelato lo stronzo di sempre, senza avere un minimo di rispetto nei miei confronti.

I giorni erano passati come sempre tra Dylan e lavoro. Ero tornata al club solo per due giorni ma ero tornata a casa quasi subito, non riuscendo a farmi sfiorare da nessuno e i profitti di Dylan erano calati, ma non mi importava. Ogni cosa mi riportava a quella sera, in cui James e i suoi amici mi avevano drogata e avevano cercato di violentarmi mentre mi riprendevano.

Ora, il mio unico scopo era quello di trovare la quarta voce fuori campo che aveva risuonato nella stanza e che mi aveva salvata. Non ero riuscita a vederlo in faccia e non ricordavo davvero nulla di quello che era successo dopo aver sentito la sua voce, ma se mai lo avessi ritrovato, avrei voluto tanto ringraziarlo.

Il telefono vibrò sulla scrivania di legno a fianco al mio letto.

Lo presi e trovai un messaggio di Hope.

"Ho fatto compere e ti ho preso un regalo. Tra meno di quindici minuti sono a casa. Tieniti pronta, stasera farai un figurone ;) "

Sorrisi a quel messaggio e riappoggiai il cellulare al suo posto, aspettando il ritorno della mia migliore amica.

Sarei persa se non avessi lei nella mia vita.

Come promesso, meno di quindici minuti dopo, la porta della nostra camera si spalancò e fece il suo ingresso una Hope, piena di sacchetti quasi più grandi di lei. Mi misi a sedere sul letto e lei chiuse la porta con il piede, appoggiando le enorme borse sul pavimento.

"Sono distrutta! Oltre all'autista dovevano darci un maggiordomo che ci portasse le borse fino alla camera. Non mi pagano abbastanza per questo!" Hope si passò il braccio sulla fronte facendo finta di asciugarsi le goccioline di sudore. Accennai un sorriso e ringraziai ancora il mondo, di aver fatto entrare quella ragazza nella mia disastrosa vita.

"Dunque, ora che ho ripreso fiato, ti faccio vedere i miei acquisti" squittì, mentre si piegava per tirare fuori tutto il contenuto dei vari sacchetti e ogni volta che incappava in qualcosa, finiva per fare la passerella per la stanza, imitando Chantal e a quella vista, iniziai a ridere fino a farmi mancare il fiato.

Dopo aver smesso entrambe di ridere, la mia amica mi porse uno splendido sacchetto azzurro tiffany, con della carta crespa di un rosa cipria, che fuoriusciva da esso.

"Hope.. non dovevi"

"Non voglio sentire nulla Maddy. Aprilo senza fare troppe storie che sono curiosa"

Presi il sacchetto tra le mani e scartai subito il contenuto, trovandomi tra le mani un bellissimo tubino verde smeraldo, con brillantini argento che lo ricoprivano.

Rimasi a bocca aperta e senza fiato per la bellezza di quell'abito.

"Quindi? Vuoi provarlo o devi restare a fissarlo ancora?" Hope mi prese per per il polso facendomi alzare dal letto e trascinandomi verso il bagno dove chiuse la porta alle mie spalle

"Ti aspetto qui fuori. Non metterci troppo" sentì dall'altra parte della stanza.

Feci come mi aveva chiesto e uscì quasi subito per andare a specchiarmi.

Hope si mise dietro di me e vidi la sua espressione soddisfatta dallo specchio.

"Wow. Sapevo che ti sarebbe stato bene, ma non così bene"

"Hope..è stupendo davvero. Grazie." mi voltai e l'abbracciai forte. Lei ricambiò subito quel mio gesto, stringendomi ancora più forte. Speravo che quell'abbraccio durasse per sempre.

Ci staccammo quando il suo telefono iniziò a suonare. Hope si precipitò sul letto, iniziando a lanciare in giro per la stanza scarpe, gioielli, vestiti e borse, che aveva accatastato nello svuotare i sacchetti.

"Dove.. oh eccolo. E' Isaac. Pronto? Di già? Ma che..Oh cavolo! Arrivo"

Staccò la chiamata e si precipitò verso al suo armadio.

"Mad devo assolutamente scappare. Ho un "appuntamento" al Plaza tra venti minuti"

"E con chi?"

"Un viscido padre di famiglia. Ha tre figli e una moglie ma da buon bastardo, si diverte nei suoi viaggi di lavoro. Mi passi la lingerie nel tuo cassetto?"

Presi quello che mi aveva chiesto e glielo porsi. Non riuscivo però a capacitarmi, di come un'uomo sposato e con dei bambini che lo aspettano a casa dopo ogni suo viaggio, possa fare una cosa del genere. Gli uomini sono tutti degli stronzi.

"Hai già deciso che abito indossare?"

Hope finì di passare il mascara tra le ciglia e annuì

"Metterò il vestito lungo rosso e le decoltè lucide nere. Devo essere sexy" la vidi fare un occhiolino dallo specchio davanti a lei

"Si, per un uomo sposato." la frase mi uscì più tagliente del dovuto e me ne resi subito conto, intravedendo il suo sguardo incupirsi davanti a quell'affermazione.

"Credi che mi diverta dover andare a letto con un uomo sapendo della sua situazione?"

"Hope non volevo dire..."

"No, volevi dire benissimo invece Mad. Io odio questa vita ma non ho altra scelta e non ho altro modo per vivere." sputò mentre infilava i piedi nei tacchi.

"Si ma.."

"Maddy, lascia stare. Ci vediamo stanotte"

E senza darmi il tempo di controbattere, uscì dalla stanza lasciandomi lì da sola, con i sensi di colpa che iniziavano a salire e ad aggredirmi sempre di più.

Il mio demone custodeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora