Capitolo 2

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"Come sono andate le analisi?" chiede mio fratello mentre chiudo la porta di casa. "Tutto okay" la mia voce suona insicura. Sono molto stanca e non vedo l'ora di mangiare qualcosa e andare in camera per stendermi sul letto. "E' solo un semplice prelievo" aggiungo, assumendo più fermezza nelle parole, mentre poggio la borsa sulla poltrona. Mio fratello si chiama Johnathan, ma tutti lo chiamano John, ha 21 anni nonostante sembri ancora un diciottenne. Io e lui andiamo d'accordo anche se nell'ultimo tempo, da quando ha la ragazza, Caitlyn, si trova più spesso fuori casa. Fisicamente non abbiamo nulla in comune, io ho i capelli rossi, lunghi, e lui mori, io gli occhi verdi, tendenti al grigio mentre lui di un blu intenso e sul mio naso sono sparse delle lentiggini. Gli atteggiamenti sono le uniche cose che ci accomunano, credo li abbia ereditati da lui, imitandoli quand'ero più piccola. "Sei nervosa per i risultati?" mi chiede lui mentre frugo nel frigorifero. "No... non credo, dovrei?" mento, in realtà sono terrorizzata. "No, non dovresti, le probabilità di uscire fertili sono inferiori al 10%", mio fratello è sempre stato molto portato per la genetica e mi ha sempre aiutata in questa materia visto che non ci capisco molto, non fa proprio per me. Quello che ha detto in parte mi rassicura anche se allo stesso tempo penso che potrei rientrare in quella piccola percentuale, cerco di scacciare via quel brutto pensiero. Afferro una mela su cui vedo l'etichetta con il simbolo dei prodotti OGM, ovvero geneticamente modificati; ormai tutti gli alimenti si producono nei laboratori. Stacco con disprezzo quell'etichetta del frutto apparentemente perfetto, e l'addento. Dopo aver raccontato a John com'è andata oggi a scuola, salgo in camera e prendo il tablet per iniziare i compiti, nonostante abbia un sonno tremendo e l'unica cosa che vorrei fare è dormire. Ricordo ancora quando la nostra insegnante di storia ci aveva raccontato che, quand'era bambina, per studiare occorrevano vari libri. Ora si utilizza un unico tablet per tutte le materie e basta selezionare il testo desiderato.

Dopo due ore circa passate a studiare sento il cellulare squillare, cerco di capire da dove proviene il suono e finalmente lo trovo. E' Alison. Rispondo selezionando l'opzione dell' ologramma e il suo viso mi compare davanti."Hey Ali"-"Hey ciao Hope, come va?". Alison è la mia migliore amica, ci conosciamo da sempre e la considero come una sorella. E' l'unica persona che mi capisce veramente e riveste un ruolo fondamentale per me. E' molto bella, ha dei lunghi capelli biondi, gli occhi di un marrone chiaro, è abbastanza alta, snella, e con i ragazzi se la cava piuttosto bene. "Bene, stavo giusto finendo gli esercizi di scienze. A cosa devo quell' enorme sorriso stampato in faccia?", ha un'espressione felice e le brillano gli occhi, quando è così significa che è successo qualcosa di veramente bello. "Indovina? Oggi stavo ritornando a casa dopo il prelievo e per strada vengo fermata da un ragazzo, mi giro ed era Colin, mi ha chiesto scusa per il litigio ed ora stiamo di nuovo insieme!" risponde emozionata. Colin è il suo ragazzo, ultimamente hanno avuto dei problemi e a causa del loro ultimo litigio avevano preso una pausa. "Congratulazioni!" le dico, sforzandomi di risultare il più entusiasta possibile, se lei è felice lo sono anche io. "Grazie! A proposito, com'è andato il prelievo?", l'ansia ritorna nel sentire la parola prelievo. "Bene, ma sono spaventata per i risultati, quando credi che arriveranno?" l'ansia continua a salire in attesa di una risposta. Odio quando l'ansia prevale su di me, per questo cerco sempre di evitare certi argomenti. "Credo fra qualche giorno, ma non preoccuparti, entrambi i tuoi genitori sono sterili, come lo è anche tuo fratello". E' vero, non ci avevo pensato, la mia famiglia è sterile, infondo, io perchè non dovrei?

Sospiro, e cambio velocemente l' argomento della conversazione.

The truth of me- la verità su me -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora